Anno XXIV • N°3 • Luglio Settembre 2020

EDITORIALE

Marco Tupponi

Il Digital Business ed il Digital Export come traino per le PMI italiane 

di Marco Tupponi

In questi mesi di rallentamento delle attività “normali” si è avuta un’impennata anche in Italia dell’attività on line ed il web è diventato più “familiare” per tutti.

L’e commerce ha avuto un forte incremento.

Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners che già da anni svolge sia attività di assistenza alle imprese che richiedono consulenza per implementare la propria attività sul web, sia formazione tramite  webinar, attraverso la propria piattaforma, ha incrementato i propri sforzi per essere al fianco delle imprese nel loro Programma di digitalizzazione.

A tal proposito si candida ad accompagnare la crescita delle imprese e delle principali filiere produttive in processi di innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato con l‘obiettivo di migliorare il loro posizionamento competitivo.

I temi principali proposti ad imprenditori, manager ed alle figure chiave delle imprese riguardano l’innovazione by design, l’innovazione tecnologica di prodotto/processo, l’innovazione market-driven, l’innovazione digitale e l’innovazione aperta.

All’attività consulenziale e di affiancamento sarà di supporto un’articolata attività formativa sia on line che off line.

Vari Enti si stanno muovendo su questo terreno per esempio il Sistema Confindustriale in Emilia Romagna con il Progetto ER SMART INDUSTRY su cui, in parte, siamo già stati coinvolti come Consulenti e Formatori.

L’ICE Agenzia organizza corsi per la specializzazione di Digital Temporary Export Manager (D- TEM), figure professionali esperte nei processi di internazionalizzazione d’impresa, con particolari competenze in campo digitale.

Anche le singole Regioni stanno promuovendo Bandi con interessanti percentuali di Fondo perduto (il 50% e più) sul “Digital Export” (Puglia – Emilia Romagna) ed il Gruppo Tupponi, De Marinis, Russo & Partners/Commercioestero Srl sta proponendo ai propri clienti ed alle imprese interessate di assisterli nella presentazione e progettazione  del Bando, nella realizzazione delle attività e nella rendicontazione finale.

Le attività prevedono ore di formazione integrate da un supporto di accompagnamento consulenziale in presenza e/o on line, mirato per ogni impresa interessata, per trasferire i contenuti formativi in specifiche strategie aziendali.

A titolo indicativo questi gli ambiti: Internet of Things , Smart Factory, Cloud Manufacturing,  Industria 4.0, Sicurezza informatica, Software per la gestione dei dati e del personale, E-commerce (aspetti tecnici e di marketing), Marketing on-line, Global Electronic Markets, la Tutela Giuridica dell’innovazione by design, la Tutela Giuridica dell’innovazione tecnologica di prodotto e di processo, gli Aspetti Giuridici dell’innovazione market-driven nella scelta dei canali distributivi on line rapportandoli e non sovrapponendoli a quelli off line in un’ottica di sviluppo dell’e commerce, la     Tutela Giuridica dell’innovazione digitale e l’innovazione aperta (open innovation), la Blockchain e gli Smart Contracts: aspetti legali e prospettive di sviluppo nel business utilizzandoli, assieme ai big data, per implementare una valida strategia di marketing, le problematiche legali e contrattuali connesse al commercio elettronico ed al digital marketing, gli Accordi di licenza e di sfruttamento dei software e dei beni utilizzabili tramite internet (design, siti web, grafica, ecc…), il Contratto di cessione e di utilizzo di know how, gli aspetti giuridici della pubblicità veicolata tramite canali informatici,  il contratto con un influencer,  il contratto di Rete come veicolo per sviluppare un canale di e-commerce,  gli aspetti logistici, doganali e fiscali (da applicare, in quanto compatibili, in ogni settore): la Gestione della Supply Chain 4.0, le problematiche logistiche dell’e-commerce, le problematiche fiscali dell’e-commerce, la disciplina doganale e strumenti digitali,  gli aspetti finanziari e  di gestione del credito (da applicare, in quanto compatibili, in ogni settore), le forme di pagamento digitale, gli aspetti regolatori dei pagamenti digitali, la gestione delle transazioni nell’e-commerce, le forme di pagamento nell’e-commerce.


A proposito di…

di Michele Lenoci

Il WTO prevede il calo del commercio mondiale nel secondo trimestre al 18,5%

L’ultimo rapporto del WTO (World Trade Organization) stima che il commercio globale subirà un calo su base annua del 18,5% nel secondo trimestre dell’anno a causa dell’espansione della pandemia di coronavirus e delle misure di contenimento decretate dalle autorità per affrontarlo, dopo aver registrato un calo del 3% nel primo trimestre. Questa evoluzione si riflette in un’ampia serie di indicatori economici che, nel loro insieme, suggeriscono che il crollo degli scambi potrebbe aver toccato il fondo in questo secondo trimestre. In effetti, le proiezioni presentate ad aprile da questo organo hanno stabilito due scenari plausibili per quest’anno: uno relativamente ottimista in cui il volume del commercio mondiale di merci scenda del 13% e un altro pessimista in cui il commercio crolli del 32%. Per quanto riguarda il prossimo anno un ritmo di ripresa economica più lento del previsto peserebbe sulla crescita degli scambi, che probabilmente sarà più vicina al 5% entro il 2021, il che sarebbe molto inferiore a quanto registrato prima della pandemia.

 

Cina un mercato di opportunità dopo la crisi covid-19

La Cina sarà il primo paese a superare la crisi economica derivata dalla pandemia COVID-19. L’economia cinese registrerà un saldo positivo nel 2020 e un forte rimbalzo nel 2021, secondo le stime del Fondo monetario internazionale, rendendolo una destinazione di opportunità sia per le esportazioni che per gli investimenti. Nonostante la crisi economica in Cina, che ha portato la sua economia a valori negativi nei primi due trimestri dell’anno, è l’unico paese, insieme all’India, che registrerà un saldo positivo nel 2020. Il governo cinese basa la ripresa economica del paese sui consumi e ha incoraggiato le aziende a tenere conto di questo mercato nei loro piani di espansione all’estero. Per quanto riguarda i settori che trarranno maggiori benefici dalla ripresa economica in Cina, a causa del cambiamento nel modello dei consumatori dopo la crisi sanitaria, troviamo alimenti e bevande, moda e prodotti tessili, prodotti per la casa, salute, bellezza, cosmetici e tutto ciò che riguarda il benessere.

 

Il kazakistan approva 19 nuovi progetti di energia rinnovabile

Secondo il rapporto di Euroactiv, il governo del Kazakistan ha approvato l’implementazione di 19 nuovi progetti di energia rinnovabile, valutati a circa 1,1 miliardi di dollari, come parte della sua strategia per diversificare l’approvvigionamento energetico e migliorare l’economia verde. Sebbene oltre il 70% dell’elettricità del paese sia attualmente prodotta dal carbone, lo sviluppo di energia rinnovabile è diventato una questione importante nell’agenda delle autorità e gli sforzi si sono intensificati negli ultimi anni per transizione verso lo sviluppo a basse emissioni e per attrarre capitali e investimenti privati. Il paese ha già 97 impianti di energia rinnovabile in funzione e oltre la metà della produzione di elettricità di questo tipo è fornita da impianti solari, mentre un altro quarto proviene da parchi eolici. Aliya Salimzhuarova, direttrice di progetti rinnovabili presso Kazakh Invest https://invest.gov.kz  la società statale incaricata di attrarre investimenti esteri, ha sottolineato a questo proposito che “l’attrattiva del settore delle energie rinnovabili sta crescendo anno dopo anno”.

 

La Turchia impone dazi doganali supplementari per oltre 800 prodotti

Il governo turco ha comunicato, attraverso la sua Gazzetta ufficiale, di aver fissato una tariffa aggiuntiva fino al 30% sulle importazioni di oltre 800 articoli, compresi alcuni prodotti siderurgici, macchinari agricoli e da costruzione, pezzi di ricambio di automobili e televisori. Questa nuova tassa non si applica alle importazioni da quei paesi con i quali la Turchia ha un accordo di libero scambio e potrebbe essere ridotta dal 1° ottobre di un massimo di 10 punti percentuali. Ankara aveva già fissato tariffe aggiuntive sulle importazioni di dozzine di prodotti a metà di questo mese, tra cui congelatori, gioielli, lavastoviglie e dispositivi medici. In questo caso, le tariffe aggiuntive potrebbero raggiungere il 30% fino al 30 settembre e fino al 25% dopo tale data.

 

L’Arabia Saudita stanzia oltre 530 milioni di dollari per garantire le importazioni alimentari

Il governo dell’Arabia Saudita ha stanziato 2 miliardi di rial, circa 533 milioni di dollari, per finanziare l’importazione di prodotti agricoli e garantire l’approvvigionamento alimentare nell’attuale situazione di crisi globale. Il fondo di sviluppo agricolo di questo paese ha sottolineato con una dichiarazione che “l’iniziativa mira a soddisfare le priorità di sviluppo e le esigenze economiche, nell’ambito delle misure urgenti approvate dalle autorità per affrontare l’impatto del nuovo coronavirus”. L’Arabia Saudita è sempre più dipendente dalle importazioni di prodotti agricoli, in particolare i cereali, per soddisfare la domanda interna ed è diventata un importante acquirente di grano e orzo da quando ha abbandonato i piani nel 2008 per raggiungere l’autosufficienza a causa del carenza di approvvigionamento idrico nei loro terreni agricoli.

 

Il settore agroalimentare europeo mostra resilienza di fronte alla crisi

L’ultima relazione sulle prospettive a breve termine nel settore agroalimentare pubblicata dalla Commissione europea indica che questo settore sta resistendo relativamente bene alla crisi e che si sta adattando in modo efficiente alle nuove circostanze, caratterizzate da interruzioni logistiche e aumento della richiesta. In effetti la chiusura del settore alberghiero e della ristorazione insieme a una maggiore tendenza allo stoccaggio “stanno avendo un impatto diretto sui produttori agroalimentari”. La domanda di prodotti agroalimentari di base come pasta, riso o frutta e verdura in scatola ha registrato un notevole aumento, mentre la domanda di beni di maggior valore, come carne di manzo, vino o formaggi speciali, che vengono consumati normalmente fuori casa, ha subito un grave deterioramento e deve adattarsi ai nuovi modelli di consumo. Pertanto, ad esempio, nonostante il fatto che le vendite al dettaglio di vino siano aumentate, si prevede che gli effetti negativi della chiusura di bar e ristoranti avranno un impatto significativo sul loro consumo, in particolare quello dei vini più costosi, fino a ridurlo di un 8% rispetto alla media registrata nell’UE negli ultimi cinque anni e che le esportazioni diminuiranno del 14% nel 2019/2020. D’altro canto, nel caso di prodotti suini e pollame, si prevede che la produzione e gli acquisti continueranno ad aumentare leggermente.

 

Gli Emirati Arabi Uniti approvano la proprietà estera totale in 122 attività

Il governo degli Emirati Arabi Uniti (EAU) ha approvato lo scorso maggio il nuovo elenco di 122 settori, che riguardano le attività industriali, agricole e di servizio, in cui la proprietà straniera può essere del 100%. Come riportato dall’agenzia di stampa Emirates News Agency l’emiro ha sottolineato che “l’elenco positivo terrà conto di tutti e le nostre istruzioni sono di creare l’ambiente migliore per le imprese, sia per gli investitori locali che per gli stranieri, poiché questi sono i motori degli investimenti nel Paese”. “Vogliamo essere una porta d’ingresso per la produzione e attirare tecnologie e competenze avanzate. Supportiamo tutti coloro che hanno idee per sviluppare industrie, istruzione, assistenza sanitaria, intelligenza artificiale, sicurezza alimentare e la qualità della vita nella nostra società”, ha aggiunto.

 


Eleonora GreppiAttenzione su…

Il distacco transazionale alla luce della Direttiva 957/2018 in vigore dal 1° luglio 2020

di Eleonora Greppi

Il legislatore comunitario ha inteso riformare la precedente Direttiva 97/71/CE al fine di rendere maggiormente stringenti le prescrizioni in tema di rispetto delle condizioni lavorative minime qualora le imprese eseguano un distacco transazionale.

La riforma non è intervenuta su tutto il testo normativo precedente, ma solo su alcuni articoli.

Prima di tutto è necessario rilevare che il termine distacco, all’interno delle due Direttive, assume un significato diverso rispetto a quello che ricopre all’interno della normativa italiana.

Distacco, infatti, è il caso in cui:

un lavoratore, per conto proprio e sotto la propria direzione, viene inviato nel territorio di uno Stato membro, nell’ambito di un contratto concluso tra l’impresa che lo invia e il destinatario della prestazione di servizi che opera in tale Stato membro, purché durante il periodo di distacco esista un rapporto di lavoro tra il lavoratore e l’impresa che lo invia;
un lavoratore nel territorio di uno Stato membro, viene inviato in uno stabilimento o in un’impresa appartenente al gruppo, purché durante il periodo di distacco esista un rapporto di lavoro tra il lavoratore e l’impresa che lo invia;
un lavoratore viene inviato da un’impresa di lavoro temporaneo o da un’impresa che effettua la cessione temporanea di lavoratori presso un’impresa utilizzatrice avente la sede o un centro di attività nel territorio di uno Stato membro, purché durante il periodo di distacco esista un rapporto di lavoro fra il lavoratore e l’impresa di lavoro temporaneo o l’impresa che lo cede temporaneamente.

Nell’ambito delle casistiche sopra descritte è, quindi necessario rispettare, per l’impresa che effettua l’invio, le working conditions di base e che sono identificate nei:

a) periodi massimi di lavoro e periodi minimi di riposo;

b) durata minima delle ferie annuali retribuite;

c) tariffe minime salariali, comprese le tariffe maggiorate per lavoro straordinario; il presente punto non si applica ai regimi pensionistici integrativi di categoria;

d) condizioni di cessione temporanea dei lavoratori, in particolare la cessione temporanea di lavoratori da parte di imprese di lavoro temporaneo;

e) sicurezza, salute e igiene sul lavoro;

f) provvedimenti di tutela riguardo alle condizioni di lavoro e di occupazione di gestanti o puerpere, bambini e giovani;

g) parità di trattamento fra uomo e donna nonché altre disposizioni in materia di non discriminazione.

La nuova direttiva effettua alcune modifiche e aggiunte rispetto al qui sopra descritto elenco.

L’intervento più importante riguarda, in particolare, le tariffe minime salariali.

Tale termine viene sostituito con “retribuzione”.

Il riferimento per l’impresa non dovrà, quindi, più essere solo il minimo salariale previsto dal Paese in cui si invia il lavoratore (se esiste), ma questo sarà solo il primo step a cui dovrà fare riferimento l’impresa al fine di non incorrere in sanzioni penali.

La novità, infatti, consiste nell’aver introdotto il necessario riferimento al contratto e al livello del lavoratore che viene inviato.

L’impresa dovrà tenere conto di 3 livelli retributivi:

il limite minimo imprescindibile;
il contratto e il livello;
le componenti retributive sulla base della normativa estera.

A ciò se ne aggiunge un quarto.

La nuova direttiva, infatti, impone che, dopo 12 mesi dall’invio del lavoratore sul medesimo cantiere e con le medesime mansioni, questo veda introdotto all’interno del proprio rapporto di lavoro tutte le clausole presenti all’interno del contratto del luogo in cui sta esercitando la propria attività con la sola esclusione delle clausole di recesso e non concorrenza.

Oltre a ciò, per la prima volta, la Direttiva 957 introduce una disciplina per i lavoratori interinali ed autonomi ed aggiunge due lettere alle condizioni minime di lavoro che l’impresa deve rispettare ovvero: la lettera h) stabilendo che le condizioni di alloggio dovranno essere equiparate a quelle dei lavoratori che lavorano nel Paese ove il lavoratore viene temporaneamente inviato ed i) in riferimento alle indennità o rimborso a copertura delle spese di viaggio, vitto e alloggio.

In particolare, considerando che la nuova Direttiva stabilisce che le indennità specifiche per il distacco sono considerate parte della retribuzione, purché non siano versate a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute a causa del distacco, come le spese di viaggio, vitto e alloggio e che, qualora le condizioni di lavoro e di occupazione applicabili al rapporto di lavoro non determinino se elementi dell’indennità specifica per il distacco sono versati a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute a causa del distacco o se fanno parte della retribuzione, l’intera indennità è considerata versata a titolo di «rimborso delle spese», sarà necessario redigere in maniera estremamente dettagliata la busta paga in modo che tutte le voci siano chiaramente distinte ed intellegibili.

Massima attenzione, quindi, alle nuove prescrizioni soprattutto in considerazione dei controlli che gli ispettori potranno effettuare all’interno dei cantieri e dei relativi poteri nell’emettere sanzioni di vario genere che possono andare dal blocco del cantiere, dall’allontanamento del lavoratore irregolare all’emissione di sanzioni a carico dell’impresa che ha effettuato l’invio.

Il tutto considerando il termine prescrizionale in capo all’ispettore che può andare da 2 a 5 anni (in base alla scelta del Paese in cui abbiamo inviato il lavoratore).

Ciò significa che l’ispettore, al di là del cantiere che sta controllando, potrà verificare i cantieri della medesima impresa all’interno del medesimo Paese nei 2/5 anni precedenti all’ispezione in corso.

 

 

Attenzione su…

Finanziare l’internazionalizzazione: tante le opportunità disponibili in diverse regioni italiane

di Anna Montefinese

 

EMILIA ROMAGNA – BANDO DIGITAL EXPORT DISPONIBILE FINO AL 13 LUGLIO 2020

Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricompresi nel presente Bando, a titolo esemplificativo, dovranno riguardare: percorsi di rafforzamento della presenza all’estero e/o sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali), consistenti in:

  • FORMAZIONE DIGITALE: accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico a distanza ad esempio in tema di contrattualistica internazionale; fiscalità comunitaria e internazionale; trasporti internazionali; modello intrastat; marketing internazionale; credito e pagamenti internazionali; regole e problematiche doganali, origine delle merci e made in; marketing digitale ed export; certificazioni per l’estero; tutela proprietà intellettuale; approfondimenti dedicati ai mercati esteri (es.: giornate paese); e-commerce per l’estero; ecc..;
  • ASSESSMENT: accrescimento delle potenzialità delle imprese attraverso servizi di analisi e orientamento specialistico, anche di avvicinamento ai servizi digitali e virtuali, per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali di vendita, ecc. sulla base delle informazioni contenute nei report “Intelligent Export Report” che saranno erogati da Unioncamere Emilia-Romagna a seguito dell’atto di concessione;
  • TEMPORARY EXPORT MANAGER e Digital Export Manager: sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di Temporary Export Manager (TEM) e Digital Export Manager (DEM) in affiancamento al personale aziendale. Affinché l’azione e i relativi costi vengano considerati eleggibili il percorso di affiancamento all’impresa da parte di un esperto senior in marketing internazionale e/o in comunicazione e web marketing o digital export, dovrà avere una durata minima di 4 mesi corrispondenti ad almeno 25 giornate intere.
  • MARCHIO: protezione del marchio dell’impresa all’estero, ovvero percorso di ottenimento della protezione e/o registrazione del marchio dell’impresa in uno o più dei Paesi esteri target individuati nel progetto;
  • SITO WEB AZIENDALE: progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza.

Le agevolazioni saranno accordate sotto forma di contributi, che avranno un importo unitario massimo di euro 20.000,00 e minimo di euro 3.000,00. L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 50% delle spese ammissibili.

Il Bando si rivolge alle PMI con sede legale in Emilia-Romagna con un fatturato minimo di euro 300.000,00 così come desunto dall’ultimo bilancio disponibile.

Il bando si rivolge prioritariamente alle imprese esportatrici abituali o occasionali ovvero imprese che nell’ultimo biennio, per il quale siano disponibili le informazioni di bilancio, hanno svolto operazioni di vendita all’estero o hanno svolto operazioni di vendita diretta dei propri prodotti all’estero per un valore pari o superiore al 20% del proprio fatturato complessivo.

Tutte le spese possono essere sostenute a partire dal 01/01/2020 e fino 31/12/2020 e devono essere fatturate a partire dal 01/01/2020 ed entro il 31/12/2020.

 

LOMBARDIA: BANDO E-COMMERCE 2020

CARATTERISTICHE DELL’AGEVOLAZIONE

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a parziale copertura delle spese sostenute (al netto di IVA).

Contributo concedibile:  70% delle spese ammissibili

Investimento minimo: € 4.000

Importo massimo contributo: € 10.000  

Sono ammesse al contributo le seguenti voci di spesa rivolte ai mercati di destinazione indicati dall’impresa nella descrizione del progetto:

a) accesso ai servizi di vendita online sui canali prescelti;

b) analisi di fattibilità del progetto, con particolare riferimento alle esigenze di adeguamento amministrativo, organizzativo, formativo, logistico, di acquisizione di strumenti e servizi;

c) organizzazione di interventi specifici di formazione del personale;

d) acquisizione ed utilizzo di forme di smart payment;

e) realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;

f) progettazione, sviluppo e/o manutenzione di sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile), anche per quanto riguarda la sincronizzazione con canali marketplace forniti da soggetti terzi;

g) progettazione, sviluppo e/o manutenzione di piattaforme di AR Business commerce;

h) sostegno al posizionamento dell’offerta sui canali commerciali digitali prescelti verso i mercati esteri selezionati;

i) automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web (API – Application Programming Interface);

j) raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi CRM;

k) protezione e/o registrazione dei marchi e/o degli articoli compresi nel portafoglio prodotti nei mercati di destinazione prescelti;

l) campagna digital marketing ed attività di promozione sui canali digitali.

 

Presentazione delle domande

Le domande di partecipazione devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it dalle ore 10.00 del 25 giugno 2020 alle ore 12.00 dell’11 settembre 2020.

Il contributo è concesso con procedura valutativa a graduatoria secondo il punteggio assegnato al progetto. L’ordine di presentazione delle domande non dà diritto ad alcuna prelazione.

 

PUGLIA: BANDO INTERNAZIONALIZZAZIONE PMI

SOGGETTI BENEFICIARI

Micro Imprese, Piccole Imprese, Medie Imprese e Consorzi con attività esterna e società consortili di Piccole e Medie Imprese, che intendono realizzare una iniziativa nell’ambito di uno dei codici Ateco ammissibili.

 

TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO AMMISSIBILI

Si possono realizzare programmi di importo non inferiore a € 50.000,00, riferiti ad unità locali site nel territorio della Regione Puglia:

  • per l’internazionalizzazione, funzionali al potenziamento della competitività del sistema di offerta aziendale all’estero realizzati attraverso progetti di commercializzazione all’estero e/o collaborazione industriale con partner esteri (quali partnership, joint venture, sfruttamento di brevetti e tecnologie) che possono prevedere servizi di ricerca di partners esteri per la definizione di progetti di investimento e/o accordi di collaborazione industriale da realizzarsi all’estero; studi di fattibilità connessi con la valutazione economico-finanziaria, fiscale, legale, contrattuale e di progettazione/ingegnerizzazione di prodotti/processi inerenti i progetti di investimento e/o di partnership industriale da realizzarsi all’estero; servizi di assistenza tecnica e di tutoraggio all’impresa nelle varie fasi di implementazione e monitoraggio del programma di internazionalizzazione;
  • per il marketing internazionale, finalizzati a garantire il presidio stabile dell’impresa nei mercati esteri, che possono prevedere assistenza consulenziale qualificata per la realizzazione di azioni sul campo funzionali alla strutturazione della propria offerta sui mercati esteri, l’introduzione di nuovi prodotti e/o marchi sui mercati esteri frequentati o l’inserimento di prodotti e/o marchi su nuovi mercati esteri, progettazioni di iniziative coordinate di promozione e comunicazione (anche attraverso la creazione ed il lancio di marchi collettivi).

A partire dal 2 marzo 2020 le imprese interessate possono presentare al Soggetto Finanziatore o ad un Confidi le domande di agevolazione relativamente agli Aiuti ai programmi di internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese, previsti dal Titolo IV – Capo 1 e Capo 2 del Regolamento.

Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners e il gruppo Commercioestero Srl, da sempre attori protagonisti nella ricerca di canali di finanziamento rivolti alle MPMI nei Bandi Regionali, Nazionali ed Europei sui temi dell’Internazionalizzazione è a disposizione per supportare le imprese interessate nella presentazione della richiesta di contributo, nell’elaborazione del progetto nonché nel supporto consulenziale e formativo previsto dai suddetti bandi.