EDITORIALE
Digital, Information Technology Law
di Marco Tupponi
Il “nuovo diritto” è diventato prepotentemente attuale con lo sviluppo ed il potenziamento dell’intelligenza artificiale comportando un cambio di mentalità nell’approccio agli istituti tradizionali del diritto.
La funzione della robotica e dell’intelligenza artificiale pone nuove sfide al giurista ed alla scienza giuridica.Fino a che punto arriva la responsabilità civile del programmatore quando “la macchina” elabora qualcosa di totalmente diverso rispetto agli input informatici ricevuti?
La stessa Unione Europea sta occupandosi di queste problematiche.
Rendere, tramite l’utilizzo di “contratti intelligenti” – smart legal contract – l’esecuzione di un contratto certa e sicura non è più fantascienza, ma scienza.
Lo Studio Tupponi De Marinis Russo & Partners/Gruppo Commercioestero, grazie all’esperienza acquisita in questi anni, è in grado di assistere e guidare le imprese per progettare e formulare, assieme a tecnici programmatori, la documentazione informatica con valenza contrattuale e legale necessaria.
Già ora, ma sempre più in un prossimo futuro, concetti come la gestione giuridica dei Big Data (a Bologna sta sorgendo nell’edificio dell’ex Manifattura Tabacchi uno dei più importanti centri europei di elaborazione dati), l’utilizzo finanziario e le conseguenti problematiche giuridiche dei Bitcoin e delle cryptovalute, la tokenizzazione dei diritti ed il veicolo della blockchain sono concetti che, anche da un punto di vista giuridico, diventano imprescindibili per essere adeguatamente preparati alle sfide che tutte le imprese dovranno affrontare per essere sempre più competitive sul mercato globale.
Proprio per fornire gli strumenti culturali adeguati e per meglio comprendere questi nuovi orizzonti giuridici lo Studio Tupponi De Marinis Russo & Partners/Gruppo Commercioestero organizza corsi di formazione nei quali, con un linguaggio semplice per non addetti ai lavori, si illustrano questi nuovi Istituti Giuridici.
A proposito di…
di Michele Lenoci
Aumenta il commercio dell’UE con i paesi con i quali ha firmato accordi commerciali
La Commissione Europea sottolinea, nella sua quarta relazione annuale sull’applicazione degli accordi commerciali dell’UE nel 2019, i benefici che questi hanno generato nel settore estero europeo durante quell’anno. Gli scambi con i 65 partner preferenziali sono cresciuti del 3,4% durante quel periodo, mentre il commercio estero totale dell’UE ha presentato un aumento complessivo del 2,5%. Gli accordi commerciali raggiunti con il Canada, nel suo secondo anno di applicazione, e con il Giappone, nel suo primo anno, sono serviti a stimolare gli scambi rispettivamente di quasi il 25% ed il 6% dalla loro entrata in vigore. Il rapporto rivela che le esportazioni di prodotti agroalimentari dall’UE ai suoi partner commerciali sono aumentate del 9,7% nel 2019 rispetto all’anno precedente e che questo aumento ha raggiunto il 16% nel caso del Giappone. Inoltre, le esportazioni di prodotti industriali dall’UE sono aumentate dell’1,9% nel 2018 e del 3,7% l’anno successivo. Macchinari, prodotti chimici e mezzi di trasporto, che sono le tre categorie principali, hanno registrato tassi di crescita dell’1,5%, 6,3% e 5,7% nel 2019 mentre macchine e prodotti farmaceutici sono aumentati rispettivamente del 15% e del 18%.
Segnali di ripresa della ricchezza globale alla fine del primo semestre
L’ultimo rapporto del Credit Suisse sulla ricchezza globale rivela che è diminuita nel primo trimestre dell’anno, ma è rimbalzata in quello successivo grazie alle azioni intraprese dai diversi governi e banche centrali per mitigare le conseguenze della pandemia di coronavirus. Questa crisi ha portato a un calo della ricchezza individuale durante il primo semestre, ma quella delle famiglie è rimasta sostanzialmente invariata e persino aumentata in Cina e India. Solo Cina e India, pur registrando un forte impatto economico, hanno registrato guadagni di ricchezza delle famiglie nella prima metà dell’anno, crescendo rispettivamente del 4,4% e dell’1,6%. L’America Latina è stata, invece, la regione che ha sofferto di più, registrando un calo del 13%, poiché le svalutazioni valutarie hanno aggravato le perdite del PIL. La ricchezza per adulto è scesa da $ 77.309 all’inizio dell’anno a $ 76.984 a giugno. Svizzera, Paesi Bassi e Hong Kong hanno registrato guadagni in questo indicatore, mentre Norvegia e Regno Unito hanno registrato il calo maggiore tra le 35 economie analizzate. D’altra parte, l’1% più ricco del mondo, con più di 1 milione di dollari ciascuno, rappresentava il 43% della ricchezza globale in quel momento, mentre circa 2,8 miliardi di persone avevano meno di 10.000 dollari e rappresentavano appena l’1,4% del totale.
Crescono le importazioni di vino in Corea del Sud
Secondo The Korea Times le importazioni di vino da questo Paese asiatico sono aumentate del 9,5% nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019, raggiungendo i 189 milioni di dollari. Ciò è dovuto principalmente all’aumento del consumo di questo tipo di bevande nelle case durante il confinamento causato dalla pandemia COVID-19. Infatti un recente sondaggio nazionale tra i cittadini che hanno consumato bevande alcoliche almeno una volta al mese negli ultimi sei mesi rivela che il 65% degli intervistati ha cambiato le proprie abitudini durante la pandemia e la maggior parte di loro indica che ora beve da solo o con i parenti a casa. In questo nuovo contesto, le importazioni di vino sono aumentate del 43% su base annua ad agosto, rispetto al calo del 4,3% registrato un anno prima, poiché molti coreani hanno scelto di trascorrere le vacanze a casa. Le importazioni di vini francesi nei primi otto mesi del 2020 sono state, ancora una volta, le più rilevanti, in quanto hanno totalizzato 53 milioni di dollari, mentre a distanza troviamo gli acquisti di vini dal Cile, Stati Uniti (cresciute del 51% su base annua), Italia e Spagna. Al contrario, le importazioni di whisky sono crollate del 26,6% su base annua a 74 milioni di dollari, poiché i consumatori hanno in gran parte evitato i bar per incoraggiare il distanziamento sociale.
L’Ucraina elimina i dazi sui vini europei
Dal primo gennaio 2021 vengono aboliti dazi sui vini italiani ed europei in Ucraina. L’annuncio arriva dal Dipartimento per il commercio internazionale e la cooperazione economica e l’integrazione europea del paese asiatico. Lo scorso anno questo paese ha importato vino per un valore di circa 147 milioni di dollari dall’Unione europea. I dazi all’importazione erano compresi tra 0,3 e 0,4 euro al litro. Questa misura rientra negli accordi tra Ucraina e UE entrati in vigore nel 2017 e che stanno portando a una progressiva liberalizzazione degli scambi commerciali tra le due aree.
In Africa entra in vigore l’area di libero scambio
Si chiama African Continental Free Trade Area (AFCFTA) l’area di libero scambio africana. Doveva entrare in vigore a luglio 2020 ma, per colpa della pandemia, ha preso il via solo il 1° gennaio 2021. Ne fanno parte tutti i Paesi africani ad eccezione dell’Eritrea. L’AFCFTA mira a stabilire la più grande area di libero scambio al mondo dalla fondazione dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) nel 1995, con un mercato di oltre 1,2 miliardi di persone – che dovrebbe crescere fino a 2,5 miliardi entro il 2050 – e un PIL combinato di circa 3,4 mila miliardi di dollari. Secondo le stime pre-pandemiche della Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA), l’accordo potrebbe aumentare il commercio intra-africano di oltre il 50% entro il 2022, il che a sua volta si tradurrebbe in una maggiore crescita economica, più investimenti stranieri ed una maggiore industrializzazione.
In Spagna il settore della moda chiude il 2020 con un calo delle vendite del 39,8%
Secondo l’associazione spagnola delle imprese tessili, di accessori e pelletteria Acotex le vendite al dettaglio di abbigliamento (combinando sia i canali tradizionali che quelli online) sono crollate nel 2020 del 39,8%. Ovviamente la causa di questo crollo è dovuta alle misure anti-covid prese dal Governo. Attualmente il 25% dei negozi del settore è ancora chiuso e le prospettive di ripresa del settore almeno a breve termine non sono incoraggianti. Il mese peggiore è stato lo scorso aprile quando le vendite sono scese dell’80% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Crescita record in Francia nel consumo di verdure surgelate ed in scatola
Secondo Les Echos mai prima d’ora i francesi avevano consumato così tante verdure surgelate e in scatola. I dati dell’Istituto di ricerca Kantar rivelano che attualmente costituiscono un terzo del totale delle verdure vendute in Francia. Nel 2020 si è registrato un aumento del volume dell’8,5% nelle verdure congelate e del 7,7% nelle verdure in scatola. Nella scorsa primavera le vendite sono aumentate rispettivamente del 31% e del 28%. Una famiglia su due consuma verdura surgelata o in scatola almeno una volta alla settimana. Ciò è dovuto a diversi motivi: prezzo, facilità di conservazione, durata e origine nazionale. Inoltre un fattore determinante è la consapevolezza dell’importanza nutritiva delle verdure. L’85% dei francesi esprime l’intenzione di mantenere o aumentare il consumo di verdure surgelate e il 77% di verdure in scatola. Le verdure più popolari variano a seconda che siano congelate o in scatola. Nel primo caso spiccano spinaci e cavolfiore, mentre nel secondo fagiolini e piselli sono le verdure più richieste dal consumatore francese.
Attenzione su…
Novità in tema di recupero del credito estero: il sequestro conservativo sui conti bancari del debitore presenti all’interno dei paesi UE
di Eleonora Greppi
Il 1° dicembre 2020 è entrato in vigore il Dlgs del 26 ottobre 2020 n 152 in tema di sequestro conservativo su conti bancari di altri Paesi Ue. Tale normativa, che ha fissato la necessaria disciplina di coordinamento e di raccordo dell’ordinamento nazionale alla procedura già da tempo introdotta dal Regolamento (Ue) 655/2014, ha reso possibile anche in Italia l’accesso al ricorso per poter ottenere il sequestro conservativo dei conti del debitore presenti all’interno di altri Paesi dell’Unione al fine di evitare che venga compromessa la successiva azione esecutiva del creditore nei confronti del debitore.
Il ricorso potrà infatti essere azionato sia in corso di causa che in una fase preventiva rispetto al giudizio di merito oltre che, naturalmente, in presenza di un titolo esecutivo.
I crediti attaccabili sono quelli pecuniari in materia civile e commerciale. Il rimedio non sarà, invece, esperibile con riguardo alle procedure di insolvenza, in materia successoria, rapporti patrimoniali fra coniugi, sicurezza sociale e arbitrato.
La particolare novità rispetto alle altre procedure esecutive attualmente esperibili è che il debitore viene informato solo dopo che l’ordinanza è stata emessa e, in particolare, dopo l’attuazione del sequestro conservativo.
Ciò al chiaro scopo di evitare che il debitore possa dissipare l’ammontare presente sul proprio conto corrente estero se preavvertito dell’azione esecutiva azionata dal creditore.
Inoltre la decisione sul ricorso dovrà essere particolarmente celere.
I giudici avranno 5 giorni lavorativi dal deposito della richiesta, nel caso in cui il creditore disponga già di una decisione giudiziaria, di una transazione giudiziaria o di un atto pubblico che imponga al creditore di pagare il credito vantato dal creditore o 10 giorni lavorativi dal deposito della richiesta, nel caso la richiesta venga fatta prima che il creditore abbia ottenuto una decisione giudiziaria nel merito.
Peraltro, qualora il creditore non abbia informazioni sui crediti bancari del debitore, ma abbia motivo di ritenere che il debitore detenga uno o più conti in una Banca presente all’interno degli Stati dell’Unione, potrà chiedere all’Autorità Giudiziaria competente per il deposito della domanda che richieda all’autorità d’informazione dello Stato Membro dell’esecuzione che ottenga le informazioni necessarie all’identificazione del conto o dei conti correnti del debitore sgravando, così, il creditore da tale complicata ricerca.
Tempestività, effetto sorpresa ed eventuale assistenza dell’Autorità nella ricerca dei conti del debitore sono, quindi, le caratteristiche primarie di questa nuova procedura.
Naturalmente, a fronte di tale importante possibilità per il creditore sono state attuate una serie di tutele nei confronti del debitore al fine di scongiurare un utilizzo arbitrario e non corretto di tale strumento.
In primo luogo, qualora l’ammontare richiesto dal creditore non sia oggetto di una decisione giudiziaria, una transazione giudiziaria o un atto pubblico, è fatto obbligo al creditore di costituire una garanzia di importo sufficiente per impedire abusi della procedura.
Diversamente la costituzione della garanzia da parte del creditore non sarà obbligatoria ma solo eventuale ed a discrezione del Giudice.
In secondo luogo, come accade per tutti i provvedimenti cautelari, il creditore dovrà dimostrare l’urgente necessità di ottenere l’ordinanza di sequestro conservativo in quanto, senza la stessa, potrebbe configurarsi il rischio concreto che l’esecuzione della decisione giudiziaria esistente o futura potrebbe essere impedita o resa maggiormente difficile da azioni poste in essere dal debitore.
In terzo luogo, se il sequestro viene chiesto nella fase ante causa, il creditore dovrà anche fornire la prova che la sua domanda relativa al credito vantato nei confronti del debitore sarà verosimilmente accolta nel merito.
In conclusione, il sequestro europeo dei conti si va ad aggiungere a tutta un’altra serie di provvedimenti che l’Unione Europea da anni sta attuando al fine di vedere limitate le distanze e le difficoltà in cui potrebbero incorrere i creditori che devono recuperare somme al di fuori del proprio territorio.
Ciò nell’ottica dello sviluppo di una maggior cooperazione tra Stati Membri sia negli scambi commerciali, sia nella risoluzione di decisioni o controversie derivanti da tali scambi.
Finanziamenti europei: opportunità anche per le PMI grazie alla nuova programmazione 2021-2027
di Anna Montefinese
Il 2 febbraio 2021 a Lisbona è stato ufficialmente dato l’avvio dalla Presidenza portoghese del Consiglio dell’UE e dalla Commissione europea al programma Horizon Europe 2021-2027. L’evento ha visto la partecipazione di relatori provenienti da tutta Europa con interventi di ricercatori, imprenditori e funzionari politici e governativi con l’obiettivo di mobilitare l’intera Europa verso la partecipazione ai bandi finanziati dal programma “Horizon Europe, 2021-2027” in modo da facilitarne l’articolazione con programmi nazionali, nell’ambito di “Next Generation EU”.
Durante l’evento sono state presentate e discusse idee per promuovere uno dei pilastri cardine di questa programmazione: la doppia transizione che l’Europa deve avviare verso il green ed il digitale. L’Europa, infatti, ha scelto di puntare sulla digitalizzazione, intelligenza artificiale, transizione verso il green e verso l’economia circolare.
Horizon Europe rappresenta solo una delle tante opportunità di finanziamento presenti all’interno del quadro finanziario di questo nuovo settennio.
La dotazione finanziaria di Horizon Europe di 95,5 miliardi di euro corrisponde a circa il 24% in più rispetto a quanto stanziato per Horizon 2020 nel precedente settennio.
Horizon Europe rappresenta il nuovo programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione, offrirà tante e nuove opportunità alle imprese che desiderano innovarsi ed espandersi. Si tratta di un importo che sommato alle risorse previste dal Recovery Fund dovrebbe comportare per l’Italia un’ingente somma economica per sostenere lo sviluppo soprattutto attraverso l’innovazione.
Guardando invece al bilancio complessivo dell’Unione Europea previsto per il settennio 2021-2027 si tratta di 1.842,3 miliardi di euro ed è il maggiore mai finanziato del bilancio pluriennale dell’Unione Europea dalla sua creazione. E’ costituito da due categorie: il bilancio a lungo termine (finanziato dagli Stati membri) o “Quadro Finanziario Pluriennale” (QFP)2021 -2027, con una dotazione complessiva di 1.800 miliardi di euro, di cui di 1.074,3 miliardi di euro propri del QFP, e 750 miliardi di euro del Next Generation EU (che la Commissione europea raccoglierà sui mercati finanziari).
Questo incremento di fondi mira a garantire che le risorse previste dal bilancio dell’UE continuino a svolgere un ruolo chiave a sostegno della ripresa e che i beneficiari dei fondi dell’UE ricevano finanziamenti che permettano di continuare le loro attività soprattutto in questo periodo particolarmente complesso ed agevolare la ripresa economica.
Di seguito riportiamo alcuni dei programmi previsti in questo settennio e la quota di bilancio ad essi destinata:
- Orizzonte Europa 95.500 mln €
- InvestEU 26.200 mln €
- Europa Digitale 7.500 mln €
- EU4Health 5.100 mln €
- Europa Creativa 3.000 mln €
- Erasmus+ 26.000 mln €
Come già anticipato il programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 prevede un passaggio dal piano per la ripresa dell’Europa all’azione grazie a sei priorità, di cui due sono le principali: il “Green Deal europeo” e un’”Europa pronta per il digitale”.
- Un Green Deal europeo per realizzare un’Europa climaticamente neutra entro il 2050;
- Un’“Europa pronta per l’era digitale”: la Commissione presenterà una tabella di marcia con obiettivi digitali per il 2030 chiaramente definiti.
Le altre quattro priorità politiche per il 2021 sono: “Un’economia al servizio delle persone”, “Un’Europa più forte nel mondo”, “Promozione del nostro stile di vita europeo” e “Un nuovo slancio per la democrazia europea”.
Inoltre, il nuovo strumento per la ripresa Next Generation EU rilancia quanto appena esposto per garantire un’Europa post-Covid-19 più verde, digitale e rafforzata. I nuovi paradigmi di crescita, fortemente legati alla strategia delineata dalla Commissione Europea con il Green deal, dovranno essere sempre più orientati al cambiamento e a fronteggiare le sfide in maniera innovativa, agendo anche in cooperazione con altri Paesi comunitari e non.
Il cardine dello strumento Next Generation EU (NGEU) da 750 miliardi di euro (che fornirà all’Unione, insieme ad altri 6 programmi, i mezzi necessari, per affrontare le sfide poste dalla pandemia del Covid-19) è il “Dispositivo per la ripresa e la resilienza” (Recovery and Resilience Facility – RRF o Recovery fund) ed ha a disposizione 672,5 miliardi di euro.
Inoltre, per far si che gli aiuti arrivino ai territori più colpiti dalla pandemia, nel quadro del Next Generation Eu, la Commissione europea ha proposto il pacchetto React-Eu (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe). E’ uno strumento di emergenza (per il 2021) messo in campo dal Recovery Plan per finanziare le spese per sanità, sostegno all’occupazione e aiuti per le piccole e medie imprese di tutti i settori. La prima tranche di aiuti, che riguarda il 50% dell’ammontare, potrà essere utilizzata nel periodo 2020-2021.
In questo scenario il Next Generation EU, costituisce un segnale di grande valore, aprendo le porte a una stagione nuova dell’Europa. Sarà fondamentale che le ingenti risorse previste dal piano vengano impiegate al meglio, favorendo il superamento dell’emergenza e una rapida ripresa economica.
In questo contesto di sfide ed opportunità, l’acquisizione di conoscenze e competenze in grado di garantire l’accesso ai fondi europei diventa elemento fondamentale per ottenere le risorse disponibili dall’Europa.
Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners e il gruppo Commercioestero Srl, grazie all’esperienza pluriennale dei propri consulenti, da sempre attori protagonisti nella ricerca di canali di finanziamento rivolti alle MPMI nei Bandi Regionali, Nazionali ed Europei sui temi dell’Internazionalizzazione è a disposizione per supportare le imprese interessate a ricercare il giusto canale di finanziamento, nella presentazione della richiesta di contributo, nell’elaborazione del progetto nonché nel supporto consulenziale e formativo previsto dai suddetti bandi.