EDITORIALE
Tech Law: blockchain, smart contract, big data, token, cryptovalute
di Commercioestero Srl
Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners/Gruppo Commercioestero si occupa oramai da anni degli aspetti legali della Tech Law: blockchain, smart contract, big data, token, cryptovalute.
A fine novembre è stata pubblicata una Guida, curata da Marco Tupponi, su queste tematiche scaricabile gratuitamente dal sito https://www.tupponi-demarinis.it/pubblicazioni/guida-pratica-digitalizzazione-per-l-estero.kl finanziata dalla Regione Lombardia e dall’Union Camere Lombardia.
Nel mese di gennaio di quest’anno è iniziata una collaborazione con la società Adamantic Srl IoT & blockchain solutions come Partner tecnico/informatico per sviluppare assieme progetti da proporre sul mercato che riescano a coniugare la salvaguardia giuridica dello strumento blockchain con quello tecnico/informatico.
La società Adamantic Srl IoT & blockchain solutions forte di un’esperienza ventennale dei propri ingegneri e del senior management nel settore delle imprese e nel software mission-critical su larga scala, nonché di una comprovata capacità tecnica e di business nel campo delle blockchain e dei registri distribuiti, è stata valutata dallo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners/Gruppo Commercioestero come il partner tecnologico ideale per questi ambiti.
Adamantic Srl IoT & blockchain solutions è una Software House specializzata in tecnologie innovative, costituita a seguito di 20 anni di competenze nel mondo delle imprese.
Ricerca & Sviluppo e Innovazione sono i tratti principali di Adamantic Srl, che si propone per svolgere un’attività fortemente rivolta alla identificazione ed all’approfondimento delle migliori e più moderne tecnologie al fine di promuovere nuovi prodotti e progetti di implementazione software anche attraverso l’impiego di specifici IoT.
Grazie ad una buona risposta del mercato Adamantic Srl ha potuto formarsi referenze su molteplici verticalizzazioni di progetto in tecnologia blockchain traendone vantaggi anche per la propria area di ricerca & sviluppo interna finalizzata a soluzioni per le imprese.
A seguito di questa collaborazione con Adamantic Srl lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners/Gruppo Commercioestero può offrire una consulenza strutturata ed in grado di seguire da zero tutte le fasi realizzative di un progetto implementativo, dalla analisi delle necessità espresse, allo scouting delle migliori tecnologie applicabili, alla emissione di studio di fattibilità ed opportunità progettuale e analisi tecnica e funzionale dello sviluppo fino alla realizzazione e testing della soluzione e configurazione ed evoluzione dell’utilizzo della tecnologia blockchain integrata dalla visione di offrire delle soluzioni giuridiche a tutto il progetto.
La blockchain è sempre più utilizzata per porre un freno, con una tracciatura immodificabile della filiera produttiva e commerciale, al fenomeno della contraffazione dei prodotti made in Italy e del cosiddetto Italian sounding che tanti miliardi fa perdere sui mercati esteri ai nostri prodotti.
L’ICE Agenzia alla fine dello scorso anno ha emesso un Bando proprio indirizzato a questo settore che vedrà la sua realizzazione nel corso dell’anno.
Si spera che i nostri lettori siano incuriositi da questi nuovi strumenti di salvaguardia tecnica informatica e tecnico-giuridica per la tutela dei propri Prodotti e ci contattino per ulteriori informazioni tenendo presente che si potranno utilizzare i fondi che verranno messi a disposizione con i Bandi che, come già comunicato dal Ministro Giorgetti, verranno emessi i prossimi mesi. Il Gruppo Commercioestero potrà assistere le imprese nello scouting, nella progettazione e nella rendicontazione anche su tali Bandi oltre che fornire supporto sul progetto tecnico.
Gruppo Commercioestero
A proposito di…
di Michele Lenoci
La crescita economica della Grecia supera le previsioni delle agenzie di rating
Nonostante l’impatto negativo della pandemia si osserva un’evoluzione positiva degli indicatori del mercato del lavoro e un miglioramento dei tassi di investimento, compresi gli investimenti esteri. Recenti miglioramenti si osservano anche per quanto riguarda i crediti deteriorati nel sistema bancario. Secondo le previsioni di Moody’s, l’economia greca dovrebbe crescere tra il 6% e il 6,5% nel 2021 e tra il 4% e il 4,5% nel 2022, rispetto a solo lo 0,7% medio annuo nel 2015-19. Fino al 2025 sono previsti tassi di crescita medi annui di circa il 2,5%, con un possibile impatto positivo a più lungo termine che dipenderà dal proseguimento delle riforme strutturali. Con ciò, si prevede che l’onere del debito continuerà a diminuire dal 206% nel 2020 al 185,3% alla fine del 2023.
La Svizzera facilita l’importazione di medicinali dall’UE allentando i requisiti per la loro etichettatura
Come conseguenza dell’abbandono unilaterale da parte del governo svizzero, il 26 maggio 2021, della negoziazione di un Accordo Quadro Istituzionale per le relazioni tra la Svizzera e l’Unione Europea, il primo settore interessato è stato l’industria dei prodotti medicali. Pertanto non vi è stato alcun aggiornamento dell’accordo di mutuo riconoscimento tra la Svizzera e l’UE per questo settore, scaduto in tale data. Ciò ha portato alla reintroduzione di barriere al commercio di medicinali tra la Svizzera e l’UE, una delle quali consisteva nel menzionare l’importatore e il rappresentante sull’etichetta del prodotto. Il 30 dicembre 2021, l’autorità medica svizzera Swissmed ha pubblicato una dichiarazione in cui annunciava un allentamento di questi requisiti di etichettatura per le importazioni di prodotti medici dall’UE, ripresa anche dall’Associazione dell’industria svizzera Medtech. Questa flessibilità facilita l’importazione di medicinali dall’UE in Svizzera. Inoltre, vengono evitati i problemi di approvvigionamento nel mercato svizzero, sui quali Swiss Medtech aveva messo in guardia, che stimava il rischio di carenze in circa 1.500 milioni di franchi svizzeri (1.445 milioni di euro), interessando il 26% delle importazioni svizzere di prodotti medici.
L’Arabia Saudita avanza con la sua “Iniziativa verde” verso un’economia più sostenibile
Nel marzo 2021 sono state lanciate la Middle East Green Initiative e la Saudi Green Initiative per ridurre le emissioni del Regno e dell’intera regione, nonché affrontare il degrado ambientale. Il piano prevede la riduzione delle emissioni di oltre il 60%, il ripristino di 200 milioni di ettari di terreno degradato e la piantumazione di 50.000 milioni di alberi in Medio Oriente. Con lo svolgimento del Summit della Saudi Green Initiative il mese scorso, si prevede che aumenterà la dipendenza dall’energia pulita per compensare l’impatto dei combustibili fossili e anche il principe ereditario Mohammed bin Salman ha chiarito che l’obiettivo di questo progetto è “modificare il mix energetico del Regno, razionalizzare e aumentare l’efficienza della produzione e dell’uso dell’energia e investire in nuove fonti di energia, compreso l’idrogeno.” L’erede ha anche annunciato di voler rendere Riyadh “una delle città più sostenibili al mondo” riducendo le sue emissioni di carbonio del 50% e raggiungendo emissioni nette di carbonio zero nel Regno entro il 2060. Secondo l’agenzia di stampa saudita, gli investimenti necessari per realizzare queste iniziative sarebbero di circa 700 miliardi di riyal, portando a maggiori opportunità di occupazione e investimento per le aziende private; qualcosa che è in sintonia con Vision 2030.
Cresce in Francia l’offerta di prodotti caseari vegani
Tra gli ingredienti preferiti per i dolci vegani il cocco è protagonista sotto forma di latte o panna per riprodurre consistenze cremose e leggere e aggiungere dolcezza, riporta Process Alimentaire. Farina d’avena e mandorle sono comuni anche sotto forma di bevanda vegetale, spesso con aromi “aggiunti” al caffè o al cioccolato, tra gli altri. In questo senso la categoria delle bevande a base vegetale si sta rivelando dinamica, soprattutto per quanto riguarda i caffè dalle note gourmet e i prodotti che sostituiscono il latte o che ne rendono superfluo l’uso (come ad esempio alcune capsule). In alternativa al latte gli ingredienti protagonisti sono mandorle, avena, nocciole, riso e cocco, trovando a volte bevande con combinazioni di più ingredienti. Altre proposte più innovative contemplano l’uso di fagioli, piselli e microalghe. La mandorla si presenta come un ingrediente gourmet in aumento, cosa di cui hanno beneficiato i produttori spagnoli, dato che la produzione di mandorle negli Stati Uniti è stata criticata per il suo elevato consumo di acqua. Pertanto, marchi come MOM e Alpro (Danone) hanno scelto di acquistare mandorle in Spagna. Farina d’avena e soia sono anche la base di molti dolci vegani. Seguono altre fonti vegetali con minore presenza, come il grano saraceno occitano, le miscele di riso fermentato, i ceci o il farro. Sono stati presentati anche prodotti magri senza zuccheri aggiunti, ma mantenendo le consistenze originali, dato che il consumatore non è solo alla ricerca di un prodotto vegano con una varietà di gusti, ma tiene conto anche del contenuto calorico e zuccherino.
L’Egitto revoca le misure protezionistiche sull’importazione di acciaio e alluminio
Il ministro egiziano del Commercio e dell’Industria, Nevine Gamea, ha emesso due decisioni ministeriali per annullare gli effetti delle delibere n. 907 del 2019 e n. 168 del 2021 per cui, a partire dal 15 novembre 2021, è stata ripristinata l’importazione di acciaio, semilavorati e alluminio in Egitto. Come riportato da Egypt Today, la decisione è stata presa in risposta all’attuale crisi energetica e all’aumento dei prezzi delle materie prime, che porta ad un aumento dei costi dei materiali e dei fabbisogni di produzione. Questa situazione sta incidendo negativamente sulla produzione dei settori industriali e sulla competitività delle esportazioni egiziane, quindi le decisioni rafforzano la volontà ministeriale di sostenere questi settori, che sono due pilastri dell’economia nazionale.
L’Algeria chiede una revisione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea
L’Algeria chiede, per la prima volta, una revisione dell’accordo di associazione con l’Unione Europea, entrato in vigore nel 2005. Il Paese nordafricano ritiene che, dopo 16 anni, il documento sia sbilanciato e non favorisca lo sviluppo dell’economia algerina. Allo stato attuale il governo algerino ritiene che l’accordo non sia vantaggioso per entrambe le parti, come ha sottolineato Liberté-algerie. Così, il presidente algerino Abdelmajid Tebboune invita Bruxelles a rivedere il trattato, punto per punto, in modo che questa associazione possa essere vantaggiosa per entrambe le economie. L’Algeria ritiene che il trattato abbia favorito opportunità di investimento per i paesi europei in Algeria, ma non vi sia stata alcuna contropartita per il paese africano. Per questo il governo algerino ritiene che l’accordo sia obsoleto e chiede la redazione di un nuovo testo. Per Tebboune è necessario rivedere l’accordo e creare un nuovo quadro politico, economico e geostrategico tra le parti. Il presidente algerino ha sul tavolo un piano con un metodo e un’agenda per rinegoziare le condizioni, ora resta da vedere quale sarà l’atteggiamento di Bruxelles di fronte a questa richiesta.
L’Arabia Saudita lancia Faseh, il suo nuovo portale per l’importazione di cosmetici
La piattaforma Faseh https://faseh.sfda.gov.sa/en/home è progettata per digitalizzare il processo di richiesta (compito esclusivo dell’importatore) e il rilascio dei Certificati di Conformità (CoC). Con questa iniziativa, l’Arabia Saudita continua il suo processo di digitalizzazione, un percorso iniziato nel 2019 con il lancio da parte della Saudi Arabian Standards, Metrology and Quality Organization (SASO) delle piattaforme Sabre e Jeem nell’ambito del framework di conformità SALEEM. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti importati nel Regno, migliorare l’esperienza del cliente e aumentare l’efficienza dei servizi forniti, nonché snellire il rilascio dei certificati di conformità e organizzare il meccanismo di lavoro tra le aziende, importatori, esportatori e la Saudi Food and Drug Authority (SFDA).
Attenzione su…
Il “Dropshipping” all’epoca del Coronavirus
di Eleonora Greppi
La pandemia di coronavirus ha creato la necessità per le imprese di adattarsi a nuovi metodi di vendita a seguito delle restrizioni imposte dal governo.
In generale, si è verificato un ricorso agli strumenti di vendita online che è cominciato durante il primo lockdown totale e che prosegue anche tutt’oggi.
L’accesso obbligato alle piattaforme elettroniche ha infatti permesso al consumatore di familiarizzare con tali strumenti e di comprenderne anche i vantaggi.
In questo contesto si inserisce la figura del dropshipping. Letteralmente significa “to drop” (far cadere) e “shipping” (spedizione).
Il significato è presto spiegato.
Si tratta di una modalità di vendita on line che consente al titolare del sito (venditore) di vendere e proporre i prodotti senza fare alcuna scorta di magazzino.
In questa ottica è possibile avviare tale attività con costi decisamente contenuti (l’avviamento del sito) avvalendosi però a monte di fornitori seri e consolidati in quanto sarà poi il fornitore a spedire direttamente il prodotto al cliente finale.
Dal canto del Fornitore questo sistema gode dell’indiscusso vantaggio di poter avere una piattaforma internet dedicata e che svolge attività di promozione e di marketing sviluppando, nello specifico, l’area della vendita on line.
Il venditore dovrà selezionare attentamente i fornitori e redigere con loro accordi contrattuali che possano tenere conto di numerose variabili. In tale particolare momento storico, infatti, si potrebbero verificare problemi legati ad eventuali ritardi nella consegna della merce e nelle spedizioni da parte dei fornitori.
Per questa ragione è necessario inserire nei nuovi contratti, e ridefinire in quelli già in essere, accordi che possano limitare maggiormente i danni derivanti da ritardi nella consegna. In particolare, è utile valutare l’inserimento all’interno del contratto di penali in caso di ritardo nonché definire in modo specifico il termine di consegna. Prevedere termini di consegna essenziali e quindi perentori certamente potrebbe aiutare a far insorgere nel fornitore un’attenzione maggiore. Legando poi l’essenzialità del termine all’applicazione della penale per ogni giorno di ritardo, l’effetto potrebbe essere ancora maggiormente deterrente.
Diventa quindi fondamentale redigere delle condizioni di acquisto che tengano conto dello specifico momento legato alla difficoltà di reperimento delle materie prime e alle difficoltà nella gestione dei trasporti.
Il primo a rispondere nei confronti del cliente finale, infatti, sarà sempre l’operatore del sito che pur operando come intermediario mantiene, di fatto, il contatto diretto con il cliente finale e difficilmente si potrà esimere da qualsiasi responsabilità, anzi, al contrario, resterà responsabile per la mancata consegna dei prodotti, indisponibilità dei prodotti, conformità dei prodotti.
Seppur vero che è il fornitore che si occupa della consegna e, in alcuni casi anche della manifattura del prodotto, è altrettanto vero che il rapporto diretto con il cliente finale resta in capo all’operatore intermediario.
Regione Emilia Romagna: contributi a fondo perduto per progetti di Digital Export
di Anna Montefinese
Le Camere di commercio dell’Emilia-Romagna e la Regione Emilia-Romagna con un bando congiunto “Digital export – anno 2022” mettono a disposizione oltre 2,1 milioni di euro per le micro, piccole e medie imprese del settore manifatturiero dell’Emilia Romagna. Il bando ha come obiettivo quello di sostenere la presenza delle imprese emiliano-romagnole all’estero grazie alla progettazione di percorsi di internazionalizzazione anche in ambito digitale, favorendo il passaggio all’economia digitale e lo sviluppo di strumenti digitali a sostegno dell’export.
In continuità con analoghe iniziative del 2020 e del 2021, si punta ad incrementare la consapevolezza e l’utilizzo delle possibili soluzioni e strumenti offerti dal digitale a sostegno dell’export, contribuendo così a favorire la continuità operativa delle attività commerciali all’estero nella fase della ripresa post pandemia.
Da giovedì 10 febbraio fino al 1 marzo 2022 vi è la possibilità di presentare le domande per richieste di contributo a fondo perduto fino a 15.000 euro.
Il bando regionale è rivolto ad imprese con un fatturato minimo di 500 mila euro, così come desunto dall’ultimo bilancio disponibile. Il contributo minimo sarà di 5 mila euro (a fronte di spese complessive per 10 mila euro), quello massimo ammonterà a 15 mila euro (a fronte di spese complessive di 30 mila euro). L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 50% delle spese ammissibili. Le richieste di contributo devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line del sistema Webtelemaco di InfoCamere.
Spese ammissibili
Progetti di promozione su uno o al massimo due mercati esteri, almeno 2 dei seguenti ambiti di attività:
- Temporary Export Manager – Digital Export Manager. La nostra società Commercioestero Srl ha i requisiti per seguire le imprese nell’attività di Temporary e digital export manager. L’attività si svilupperà in affiancamento al personale aziendale da parte dei nostri esperti senior prevedendo una durata minima di 4 mesi corrispondenti ad almeno 25 giornate intere, così come richiesto dal Bando. Il percorso dovrà essere finalizzato a favorire l’implementazione di una strategia commerciale e l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa.
- Certificazioni. Percorso finalizzato all’ottenimento o rinnovo delle certificazioni aziendali indispensabili per rispondere alle richieste dei mercati esteri obiettivo del progetto in termini di qualità, salute, ambiente, sicurezza, ecc.
- B2B e B2C. Realizzazione di incontri in presenza o virtuali a distanza, con operatori dei Paesi esteri target individuati nel progetto in Italia o all’estero.
- Fiere e convegni: partecipazione a fiere a carattere internazionale o convegni specialistici internazionali con finalità commerciale in modalità virtuale o in presenza in Italia o all’estero.
- Marketing digitale: posizionamento sui motori di ricerca, vetrine digitali, social media manager, digital advertising, SEO, DEM, SEM.
- Business online: avvio e sviluppo della gestione di business online, attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme/ marketplace/sistemi di smart payment internazionali.
- Sito web aziendale: progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza.
- Materiale promozionali: potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei cataloghi/brochure/presentazioni aziendali, escluso stampa.
Le spese possono essere sostenute e fatturate dal 01/01/2022 fino al 31/12/2022.
Il riconoscimento della valenza di questo bando arriva anche dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico che individua in questa progettualità e nella capacità istituzionale della Regione Emilia-Romagna e del Sistema Camerale un esempio di best practice per l’efficienza e l’efficacia nelle politiche e negli strumenti dell’azione pubblica a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle MPMI, con particolare attenzione alle tecnologie digitali, dimostrata dalla realizzazione del bando Digital Export.
In una nota ufficiale la Divisione IV – Autorità di gestione dei programmi operativi comunitari e programmazione delle fonti finanziarie – della Direzione ha infatti comunicato che nell’ambito del progetto “E-nternationalization”, finanziato dal PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020 è stata condotta una ricognizione volta a ricostruire un quadro dettagliato dei nuovi strumenti di policy promossi dalle Amministrazioni regionali a supporto dello sviluppo del digital export delle imprese.
In questa analisi volta a trarre dalle esperienze realizzate nelle regioni italiane spunti, tendenze ed esperienze replicabili, è stato apprezzato il bando Digital Export (annualità 2020 e 2021), promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Unioncamere regionale.
“L’interesse per tale strumento è dovuto in particolar modo alla sua specificità e alla novità che lo stesso rappresenta nel panorama degli incentivi messi in atto per fronteggiare la contrazione delle esportazioni effettuate con modalità tradizionali causata dalla diffusione della pandemia” cita una nota del Ministero.
Per le imprese interessate a partecipare e richiedere il contributo a fondo perduto del 50% siamo a disposizione.
Dott.ssa Anna Montefinese
Tel. 0543 33006
montefinese@commercioestero.net