EDITORIALE
OHADA: una legislazione uniforme per 17 Paesi dell’Africa Subsahariana
di Marco Tupponi
È uscita la prima Guida in Italia che si occupa in maniera completa e sistematica della Legislazione Uniforme OHADA tradotta dal francese con l’intento di spiegare in cosa consiste questo sistema di norme uniformi africane e quali ne sono gli obiettivi ed i vantaggi.
La Guida realizzata su commissione di Regione Lombardia ed Unioncamere Lombardia in collaborazione con Enterprise Europe Network (EEN), aggiornata a dicembre 2022, è stata curata da Marco Tupponi dello Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners ed è scaricabile gratuitamente dal sito: https://www.tupponi-demarinis.it/pubblicazioni/guida-pratica-africa-subsahariana-l-accordo-ohada-una-normativa-comune-a-17-paesi.kl
Lo scopo della Guida è quello di rendere edotti gli imprenditori italiani di questa Normativa Uniforme brevemente commentata così da facilitare ed incoraggiare le attività imprenditoriali tra l’Italia ed Paesi Africani aderenti all’OHADA.
OHADA è un sistema giuridico uniforme incentrato sui diritti legati agli affari adottato, fino ad oggi, da diciassette nazioni dell’Africa Occidentale e centrale (il Burundi però ne ha chiesto l’ingresso) nel 1993 a Port Louis, Mauritius e poi rivisto nel 2008 in Québec, Canada.
OHADA è l’acronimo del francese “Organisation pour l’harmonisation en Afrique du Droit des Affaires”.
Il Trattato è aperto a tutti gli Stati, siano essi membri o meno dell’Organizzazione dell’Unità Africana.
L’OHADA fu creata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico nell’Africa occidentale e centrale creando un clima migliore per attrarre gli investimenti in un mercato di 225 milioni di consumatori.
Le leggi uniformi fino ad ora promulgate dall’OHADA sono esclusivamente legate al business ed al diritto commerciale in particolare:
- diritto commerciale generale,
- società commerciali e gruppi di interesse economico,
- diritto delle garanzie,
- diritto fallimentare,
- legge sull’arbitrato,
- armonizzazione della contabilità aziendale,
- contratti per il trasporto di merci,
- diritto delle società cooperative.
Ci auguriamo che, con la pubblicazione della presente Guida, chiunque voglia iniziare un’attività economica nell’Africa Sub-Sahariana Occidentale e Centrale possa trovare, finalmente in lingua italiana, un valido supporto normativo aggiornato, coordinato e messo a sistema.
I Paesi aderenti sono: Benin, Burkina Faso, Camerun, Comore, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Mali, Niger, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Ciad, Togo.
Marco Tupponi
A proposito di…
di Michele Lenoci
Il commercio estero della Cina in diminuzione
Secondo il media di settore specializzato Olive Oil Times, le autorità turche prevedono che l’attuale raccolta per l’olio d’oliva raggiungerà cifre record durante questa campagna per arrivare a 421.000 tonnellate, il 79% in più rispetto a quanto registrato durante la stagione precedente. Anche le previsioni ufficiali per la produzione di olive da tavola mostrano una crescita notevole, che dovrebbe superare le 735.000 tonnellate, il 45% in più rispetto a quanto previsto per la stagione 2021/2022. Il presidente del Consiglio nazionale delle olive e dell’olio d’oliva di questo paese, Mustafá Tan, ha attribuito le rese record attese alle condizioni climatiche che si sono verificate in Turchia e alla determinata campagna che è stata condotta per aumentare il suo potenziale produttivo e soddisfare così l’obiettivo fissato nel 2007 di diventare il secondo produttore al mondo.
Raccolto record potrebbe rendere la Turchia il secondo produttore mondiale di olio d’oliva
Dopo mesi di crescita esponenziale, il mercato dei prodotti biologici in Francia sta subendo una significativa battuta d’arresto con il calo dei consumi delle famiglie nei supermercati e nei negozi specializzati. Di fronte a questo scenario La Maison de la Bio ha avviato uno studio in collaborazione con Credoc per proiettare il futuro del settore biologico del mercato francese nel 2027. Secondo lo studio due scenari più ambiziosi permetterebbero una crescita tra il 10 e il 15% all’anno grazie a una forte azione politica e pubblica. “Le risorse dovrebbero essere destinate alla ricerca e sviluppo, all’istruzione, per avere una politica agricola comune stimolante”, come spiega Pierrick De Ronne, presidente de La Maison de la Bio. Inoltre, una migliore distribuzione del valore e l’efficienza operativa ridurrebbe il divario di prezzo tra biologico e convenzionale, un fattore che i consumatori sottolineano come importante. Tuttavia, d’altra parte, lo studio considera altre due possibili situazioni. Uno scenario tendenziale (+5% annuo), che sarebbe un prolungamento della congiuntura economica degli ultimi anni, moderata dal recente forte rallentamento, e che porterebbe a una crescita del mercato intorno al 5% annuo. Infine, un andamento sfavorevole che si inquadra in un contesto di decremento del potere d’acquisto, sfiducia dei consumatori, normative sfavorevoli, con conseguente mercato organico stagnante o addirittura con un calo annuo del 5%.
La metà delle imprese industriali dell’UE registra carenze di fattori di produzione
L’ultimo report di Atradius Spagna conferma il grave impatto che la pandemia di coronavirus e la guerra in Ucraina hanno avuto sulle catene del valore globali e sottolinea che il 51% delle aziende industriali nell’UE ha registrato carenze di materiali o attrezzature durante il secondo trimestre di quest’anno rispetto all’8,5% osservato prima del COVID-19. Il rapporto rileva che le industrie automobilistiche, informatiche, dei macchinari, delle apparecchiature elettriche, del tabacco e della plastica sono state le più colpite, mentre, in altre attività nel settore dei servizi, la carenza di materiale o attrezzature ha danneggiato solo per il 3,6%. Inoltre, secondo questo studio condotto su 30 settori in 26 Paesi europei, sono state le aziende di Germania, Irlanda, Svezia, Danimarca, Finlandia e Slovenia a subire i maggiori problemi. Le imprese di Bulgaria, Italia, Lettonia e Romania, invece, sono state meno colpite. Di fronte a questa situazione si propongono diverse strategie per ridurre la dipendenza dalle reti commerciali internazionali e migliorare la resistenza delle catene del valore, come la delocalizzazione della produzione, la diversificazione dei fornitori o l’aumento delle scorte. Tuttavia, tutte queste misure comportano costi significativi e anche svantaggi, motivo per cui gli analisti prevedono solo un certo riorientamento strategico in settori critici, come l’energia, la tecnologia più sensibile, la distribuzione alimentare o le attrezzature mediche, ma non rappresentano una battuta d’arresto importante nello sviluppo delle catene del valore globali, i cui fondamenti, come i minori costi di produzione, sono ancora validi. I dati recenti mostrano anche un allentamento dei colli di bottiglia nelle catene del valore, nonché una minore carenza di chip, grazie all’aumento della produzione, e un miglioramento dei problemi logistici, dunque questi esperti si aspettano che le distorsioni attuali possano essere risolte nel 2023.
Le tariffe dei noli internazionali diminuiscono mentre il commercio mondiale rallenta
L’indice composito del World Container Index (WCI) della società di consulenza Dewry ha registrato un nuovo calo a inizio novembre 2022 attestandosi a 3.689 dollari, il 64% in meno rispetto a quanto indicato nello stesso periodo dell’anno precedente, che indica il ritorno a prezzi più consueti, ma ancora sensibilmente superiori alle tariffe medie del 2019. Quasi tutte le rotte analizzate hanno mostrato cali settimanali del nolo spot, che nel caso delle tariffe tra Asia e Mediterraneo (Shanghai-Genova) è sceso sotto i 5.000 dollari per la prima volta dalla fine del 2020. La generale diminuzione dei prezzi dei noli è stata sostenuta in un primo momento nella ripresa delle filiere dopo le interruzioni causate dal COVID-19, ma le ragioni principali dell’attuale tendenza vanno ricercate nel calo della domanda e nel rallentamento del commercio internazionale, in un contesto segnato dalla guerra in Ucraina, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dalle pressioni inflazionistiche. Si sottolinea che lo Shanghai Container Freight Index (SCFI), che registra le tariffe spot per il trasporto dalla Cina, è sceso del 51% da luglio, a causa di una domanda più debole del previsto, di un più rapido alleggerimento della congestione del traffico e di un aumento della competizione. Questa situazione, oltre a incidere sugli utili e sulle previsioni di profitto dei vettori, potrebbe imporre la sospensione di alcuni collegamenti e sono già stati confermati diversi casi di navi dagli Stati Uniti verso l’Asia con appena tre quarti della loro capacità. Un’evoluzione simile si osserva anche in altre rotte come quelle che collegano il Bangladesh. Qui, secondo The Haulage News, i costi hanno registrato un calo del 50% rispetto a quelli registrati a fine 2021. Ora la spedizione di container tra Chattogram (una città del Bangladesh) e l’Europa costa tra i 6.000 e i 7.000 dollari per container di 20 piedi, rispetto ai 12.500 dollari del dicembre 2021, anche se le cifre sono ancora lontane dai 2.500 dollari che la stessa spedizione costava prima della pandemia di coronavirus.
Le economie in via di sviluppo dell’Asia cresceranno più velocemente rispetto alla Cina per la prima volta in 30 anni
Le ultime previsioni dell’Asian Development Bank (AsDB) stimano che le economie dell’Asia in via di sviluppo cresceranno più velocemente rispetto alla Cina nel corso del 2022 per la prima volta in più di tre decenni. In particolare dal 1990 si è registrato in quel Paese un rallentamento al 3,9%, rispetto all’aumento del PIL del 6,9% registrato nel resto del continente. Infatti, il rapporto di settembre di questa istituzione propone una crescita del 5,3% per quest’anno e per il 2023 nei Paesi in via di sviluppo dell’Asia -46 dei 68 membri- e solo del 3,3% per la Cina nel 2022 e del 4,5% nel 2023. L’AsDB ha attribuito i tagli per la Cina alle sporadiche chiusure della politica “zero Covid” messa a punto dal Governo, oltre che alle varie problematiche sorte intorno al settore immobiliare e al rallentamento dell’attività economica a fronte di una domanda esterna più debole che sta frenando gli investimenti nel settore manifatturiero. D’altra parte l’AsDB ha anche previsto che il ritmo degli aumenti dei prezzi accelererà ulteriormente nella regione, al 4,5% nel 2022 e al 4% nel 2023, a causa di ulteriori pressioni sui prezzi delle materie prime alimentari ed energetiche.
Cuba approva nuove opportunità per gli investimenti stranieri
Il Governo cubano ha approvato e pubblicato il 2 dicembre scorso il nuovo Portafoglio di Opportunità di Investimenti Stranieri, che include nuove possibilità di affari in 17 settori di attività sull’isola ed è protetto dalla Legge 118 del 29 marzo 2014. Secondo il sito del Ministero del Commercio Estero e degli Investimenti Esteri l’aggiornamento inserito nella Gazzetta Ufficiale n. 121 comprende 197 opzioni commerciali nel settore dedicato alla produzione alimentare, altre 130 nel settore turistico e 112 nel settore petrolifero. Allo stesso modo, sono incorporate 97 opportunità legate all’industria, oltre a 49 con l’estrazione mineraria, 21 con l’edilizia, 19 con i trasporti e la logistica, 18 con l’industria dello zucchero e 16 con le fonti energetiche rinnovabili. Spazio anche a diverse proposte nel commercio, nell’industria farmaceutica e biotecnologica, nelle telecomunicazioni e nell’informatica, nella cultura o nelle reti idrauliche e sanitarie. Dal suddetto ministero si sottolinea che questo movimento amplia il ventaglio di opportunità per gli investitori stranieri in molteplici attività che vanno “dalla costruzione di alberghi, alla produzione e commercializzazione di biscotti, caramelle e conserve”. D’altra parte, come evidenziato dal ministro del settore, Rodrigo Malmierca, durante la celebrazione del 5° Forum per gli Investimenti Esteri che si è svolto nell’ambito della Fiera Internazionale dell’Avana 2022, l’attuale portafoglio di investimenti ammonta a 708 progetti, con un importo stimato di 33.450 milioni di dollari. Fino a novembre 2022 l’Esecutivo ha firmato 30 accordi di investimento estero in più rispetto al 2021, per un valore stimato vicino ai 400 milioni di dollari, dopo averne aggiunti 101 e ritirati 71 al numero dei progetti.
Attenzione su…
Novità per il mercato belga: dal 1 gennaio 2023 in vigore la riforma della disciplina dei contratti
di Alessandro Russo
Nell’ambito di una modernizzazione più generale del diritto civile, a partire dal 1 gennaio 2023, è entrato in vigore in Belgio il nuovo libro V del codice civile, intervenendo dopo circa 200 anni sulla disciplina dei contratti e delle obbligazioni. Nonostante si tratti di un’evoluzione piuttosto che di una rivoluzione tale riforma avrà un impatto significativo sui rapporti e sugli obblighi contrattuali.
Il nuovo libro V si applicherà a tutti i contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2023 mentre per i contratti stipulati prima di tale data continuerà ad applicarsi il “vecchio” diritto contrattuale, salvo che le parti non preferiscano sottoporre anche questi alle nuove disposizioni. Il “vecchio” ed il “nuovo” diritto dei contratti quindi coesisteranno in quanto tali e relazioni contrattuali apparentemente identiche potrebbero avere effetti diversi.
Il nuovo libro V riflette l’obiettivo del legislatore di aumentare la certezza del diritto codificando importanti principi del diritto contrattuale belga sviluppati nel corso degli anni sia dalla giurisprudenza che dalla dottrina. Fermo restando l’autonomia contrattuale delle parti e il rispetto del principio dell’osservanza dei patti (“pacta sunt servanda”) il legislatore belga è intervenuto prevedendo alcune limitazioni alla libertà contrattuale delle parti o ai suoi effetti negativi qualora ritenuti eccessivi. Il nuovo regime statutario mira a trovare un nuovo equilibrio tra l’autonomia delle parti, da un lato, e il ruolo del giudice a tutela della parte più debole e dell’interesse pubblico, dall’altro.
Vediamo ora quali sono le principali modifiche introdotte.
- Introduzione dell’istituto della hardship. Mentre altri Paesi avevano già incorporato la teoria dell’hardship nei loro ordinamenti giuridici (ad es. Francia e Germania), essa non era prevista in nessuna disposizione giuridica del diritto belga, ad eccezione degli appalti pubblici per i quali la legge belga prevedeva già esplicitamente l’applicazione dell’hardship. Pertanto, a determinate condizioni, la revisione del contratto di appalto pubblico è consentita quando l’equilibrio contrattuale del contratto viene meno a danno o a vantaggio del contraente, per qualsiasi motivo, al di fuori del controllo della stazione appaltante. Ai sensi del nuovo libro V ora una parte ha il diritto di chiedere la revisione del contratto se la sua esecuzione diviene eccessivamente onerosa a causa di circostanze fortuite al di fuori del controllo di quella parte. La protezione contro tali accadimenti diviene quindi la regola nel silenzio delle parti, salvo che non sia stata oggetto di esplicita esclusione nel contratto. Nella vecchia disciplina, che come detto sopra, continuerà ad essere applicata ai contratti stipulati prima del 1 Gennaio 2023 vale invece l’inverso: il contratto deve prevedere un’esplicita protezione contrattuale per far fronte a eventuali conseguenze negative generate da circostanze imprevedibili.
- Responsabilità precontrattuale: Oltre alle responsabilità specifiche risultanti dagli obblighi di informativa precontrattuale (ai sensi del libro X, sezione 2 del codice belga), viene introdotto un nuovo e più generale regime di responsabilità precontrattuale. Pur riconoscendo la libertà negoziale delle parti, il nuovo libro V del codice civile belga sancisce l’obbligo di fornire informazioni durante le negoziazioni nella misura richiesta dalla legge, dalla buona fede o dalle consuetudini, tenendo conto della rispettiva qualità delle parti, delle loro ragionevoli aspettative e dello scopo del contratto. Inoltre, sono precisate anche le sanzioni applicabili in caso di interruzione illecita delle trattative. Una parte che interrompe ingiustamente le trattative può essere tenuta a risarcire tutti i costi (inclusi la perdita di profitti ecc..) sostenuti dall’altra parte nel contesto di tali negoziazioni.
- Abuso di circostanze: Seguendo la giurisprudenza della Corte suprema belga, il legislatore ha adottato un concetto generale di “abuso di circostanze” in funzione del quale se esiste una grave disparità tra gli obblighi reciprocamente concordati delle parti, causata da un abuso di circostanze legato alla posizione di debolezza dell’altra parte (che può derivare da disagio morale, fisico o economico, ignoranza/inesperienza di uno parte), le obbligazioni possono essere riviste dal giudice il quale può arrivare anche a dichiarare nullo il contratto.
- Diritti unilaterali in caso di violazione del contratto: Viene esplicitamente riconosciuto il diritto di una parte di agire unilateralmente, senza il preventivo intervento del giudice, qualora subisca un inadempimento contrattuale. Il nuovo libro V prevede che, in caso di inadempimento, la parte non inadempiente ha il diritto di risolvere unilateralmente il contratto e di far eseguire la prestazione da un terzo a spese della parte inadempiente.
- Riduzione del prezzo: Se l’inadempimento non è abbastanza grave da giustificare la risoluzione del contratto, il creditore può chiedere al giudice (o al debitore) la riduzione del prezzo che deve essere commisurata alla differenza, al momento della stipula del contratto, tra il valore della prestazione ricevuta e il valore della prestazione pattuita.
- Clausole di liquidazione danni (precedentemente denominate ‘clausole penali’): Sono molto diffuse queste clausole che esonerano il creditore dall’obbligo di provare l’entità del proprio danno. Sono soggetti a un nuovo regime, il cui sviluppo più importante riguarda il criterio che il giudice dovrà applicare per ridurne l’importo (ad es. il carattere manifestamente irragionevole della clausola, tenuto conto del danno e di ogni altra circostanza).
- Risoluzione anticipata: è ora possibile risolvere un contratto (mediante decisione del tribunale, applicazione di una clausola risolutiva espressa o comunicazione del creditore al debitore) non solo in caso di grave inadempimento di una delle parti alle sue obbligazioni (come già previsto dalla disciplina previgente), ma anche quando è evidente che il debitore non adempirà in tempo. Tuttavia, tale risoluzione è soggetta a determinate condizioni (esistenza di circostanze eccezionali, preavviso al debitore, conseguenze sufficientemente gravi per il creditore, ecc.) espressamente previste dalla nuova normativa.
- Battle of the forms: Il nuovo libro V introduce il principio del “knock-out” qualora ci si trovi di fronte a condizioni generali e termini contrattuali contrastanti scambiati/trasmessi tra le parti in sede di proposta e accettazione. Tale principio, alternativo a quello più comunemente utilizzato detto “Last shot”, comporta che il contratto sarà regolato da entrambe le condizioni generali, salvo le disposizioni contrastanti. Tali disposizioni saranno considerate nulle ed escluse dal contratto (appunto considerate knock-out, letteralmente “al tappeto”). In tal caso, l’oggetto delle disposizioni escluse sarà disciplinato dal nuovo regime legale e da altri principi generali del diritto civile belga. Se una parte non vuole che si applichi la regola del knock-out, dovrà rifiutare il contratto immediatamente dopo che l’altra parte avrà accettato la sua offerta. In alternativa, una parte può specificare espressamente nella sua offerta che il contratto non sarà concluso se le sue condizioni generali non sono integralmente accettate.
In definitiva l’intervento del legislatore belga è volto a migliorare la disciplina dei contratti intervenendo su molte tematiche sensibili evidenziate, come già detto, sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza belga negli ultimi anni, in particolar modo tenendo conto di aspetti in passato considerati meno incisivi ma che hanno acquisito importanza anche alla luce degli ultimi sviluppi avvenuti nel mondo del business (si pensi a tal proposito agli effetti generati dalla pandemia, dalla crisi nel settore degli approvvigionamenti di componenti, dalla guerra). Conseguentemente è opportuno considerare, alla luce dei cambiamenti intervenuti, le conseguenze sul piano giuridico generate dal sottoporre anche i contratti internazionali al diritto belga al fine di evitare sgradite sorprese in sede di esecuzione del contratto.
Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners è disponibile ad assistere le imprese interessate al mercato belga in merito alle questioni trattate nel presente articolo.
Agevolazioni e contributi per l’export nazionali e regionali: fiere, TEM, start up ed imprenditoria femminile
di Anna Montefinese
La finalità del presente articolo è quella di fornire una panoramica delle agevolazioni a fondo perduto e non, al momento disponibili, rivolte a micro, piccole e medie imprese. Si tratta di bandi selezionati sia con riferimento al territorio nazionale che presenti sul territorio regionale di competenza che vedono tra le principali voci di spesa ammissibili la consulenza in materia di internazionalizzazione ma anche la partecipazione a fiere in presenza o virtuale così come lo sviluppo di azioni di digital export. Per l’Emilia Romagna invece sono disponibili due bandi uno rivolto alle start up e l’altro all’imprenditoria femminile.
Ad ogni modo per tutti i bandi elencati il nostro Gruppo oltre ad occuparsi dell’erogazione della consulenza può supportare le imprese interessate nella presentazione della domanda di richiesta del contributo.
BONUS PER L’EXPORT DIGITAL
Continuano ad essere disponibili le risorse previste dal Bando di Invitalia bonus export digitale che è stato esteso anche alle piccole imprese (un’impresa con un numero di dipendenti inferiori a 50 e con un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro).
Il bando si rivolge pertanto alle micro, piccole imprese ed alle reti presenti sul territorio nazionale del settore manifatturiero.
La nostra società, COMMERCIOESTERO SRL, è accreditata come società fornitrice con codice identificativo 4.
Si tratta di un progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia ICE che prevede un contributo a fondo perduto di 4.000 euro per soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione come ad esempio i servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano.
Tra le principali attività manifatturiere (ATECO C dal 10.00.00 al 33) rientrano:
- Industrie alimentari
- Industria del legno e dei mobili
- Confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle e pelliccia
- Fabbricazione di prodotti in metallo
- Altre attività manifatturiere: gioielli, macchinari e apparecchiature, stampa, pelle, gomma, plastiche, chimici, elettronica, elettromedicali.
Come funziona
Il contributo è concesso in regime de minimis:
4.000 euro alle micro e piccole imprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro,
22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.
La richiesta del contributo può essere presentata direttamente online una volta effettuato l’accesso con SPID.
BANDO INTERNAZIONALIZZAZIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
Entro il 31 gennaio 2023 è possibile fare richiesta del contributo a fondo perduto destinato a promuovere l’internazionalizzazione dei modelli di attività del sistema produttivo regionale e a favorire i processi di internazionalizzazione digitale finalizzati alla crescita ed all’affermazione sui mercati globali mediante la realizzazione di progetti diretti allo sviluppo della presenza delle stesse sui mercati esteri in relazione all’attività economica esercitata in Friuli Venezia Giulia.
BENEFICIARI
Possono richiedere e beneficiare dei contributi per l’internazionalizzazione le imprese aventi sede di svolgimento dell’attività economica nel territorio regionale del Friuli Venezia Giulia, iscritte al Registro imprese, attive e che non sono in stato di scioglimento o liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali, salvo il caso del concordato preventivo con continuità aziendale.
PROGETTI, INIZIATIVE E SPESE AMMISSIBILI
I contributi sono concessi ai sensi del Regolamento (UE) 1407/2013 (de minimis) per la realizzazione di progetti di internazionalizzazione. Il progetto dovrà riguardare attività economiche svolte nella sede legale e/o in unità operative del beneficiario, situate in FVG, in cui sono stabilmente collocati personale e mezzi che sono utilizzati per l’esercizio abituale dell’attività di produzione dei beni e servizi in relazione ai quali è presentato il progetto di internazionalizzazione.
Sono ammissibili due tipologie di iniziative:
a) la partecipazione a fiere e esposizioni, attività di promozione, marketing, tutela della proprietà intellettuale, management,
b) l’internazionalizzazione digitale.
In particolare, sono ammissibili le seguenti iniziative:
nel caso di cui alla precedente lettera a)
1) partecipazione a fiere ed esposizioni. Le spese sono ammissibili a condizione che l’evento si svolga all’estero oppure si svolga in Italia e sia inserito, per l’anno di partecipazione da parte del beneficiario, nell’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali certificate predisposto dalla Conferenza delle regioni e province autonome;
2) attività promozionale relativa alle partecipazioni a fiere ed esposizioni, incluso l’utilizzo temporaneo di uffici e sale espositive;
3) partecipazione a incontri business to business limitatamente al prezzo di iscrizione ad eventi di B2B all’estero;
4) realizzazione di attività di promozione e marketing su specifici mercati
5) acquisizione di consulenze e studi di mercato per il conseguimento di nuove conoscenze e capacità internazionali, anche con riferimento alla partecipazione a gare e contratti internazionali;
6) acquisizione di servizi specialistici per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale;
7) acquisizione da società di servizi di Temporary Export Manager (TEM) di servizi professionali di accompagnamento ai processi di internazionalizzazione di impresa per il tramite di TEM;
8) inserimento nell’impresa di personale specializzato in export management (EM) mediante contratto di lavoro subordinato o contratto di collaborazione coordinata e continuativa;
9) attività di scouting e sviluppo internazionale volte all’ampliamento dei rapporti commerciali sui mercati esteri.
nel caso di cui alla precedente lettera b)
1) utilizzo di piattaforme digitali per la partecipazione a eventi fieristici, espositivi e promozionali, nonché a incontri business to business e per lo svolgimento di attività business to consumer;
2) acquisizione di consulenze e studi per l’internazionalizzazione digitale;
3) realizzazione di attività di promozione e marketing digitale;
4) acquisizione di dotazioni tecnologiche per la realizzazione e sviluppo di sistemi di videoconferenza e interazione digitale con i clienti e della fornitura di servizi digitali specializzati;
5) realizzazione di iniziative di commercio elettronico;
6) realizzazione e sviluppo di materiale promozionale digitale e interattivo
7) organizzazione di eventi web-based.
Oltre alle spese sostenute dopo la presentazione della domanda, sono ammissibili a contributo anche le spese sostenute a decorrere dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello di presentazione della domanda: nel caso in cui la domanda sia presentata dal 1° gennaio 2023 saranno considerate ammissibili soltanto le spese sostenute dal 1° gennaio 2022.
LIMITI ALL’AMMONTARE E INTENSITÀ DEL CONTRIBUTO
L’intensità massima del contributo è pari al 50 per cento della spesa ammissibile, salvo che il beneficiario abbia richiesto un’intensità minore.
L’ammontare massimo del contributo concedibile è pari a 100.000,00 euro.
Il limite minimo di spesa ammissibile è pari a 15.000,00 euro.
MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
La domanda di contributo è presentata alla Camera di commercio territorialmente competente ai fini dell’ammissione all’articolazione della graduatoria relativa al territorio provinciale nel quale è stabilita la sede di svolgimento dell’attività economica, nel rispetto dei termini e delle modalità stabilite con il Bando 2022/2023.
Ai sensi del Bando 2022/2023 le domande possono essere presentate alla Camera di commercio territorialmente competente, esclusivamente tramite PEC entro le ore 16.00 del 31 gennaio 2023.
BANDO INTERNAZIONALIZZAZIONE FROSINONE – LATINA
La Camera di Commercio Frosinone Latina ha predisposto il Bando Internazionalizzazione – Anno 2022 a sostegno delle imprese delle province di Frosinone e Latina con l’intento di rafforzare la loro capacità di operare sui mercati internazionali, assistendole nell’individuazione di nuove opportunità di business nei mercati già serviti e nello scouting di nuovi o primi mercati di sbocco.
L’Ente camerale si propone di promuovere la competitività delle Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori economici attraverso il sostegno all’acquisizione di servizi per favorire l’avvio o lo sviluppo del commercio internazionale, anche attraverso un più diffuso utilizzo di strumenti innovativi, utilizzando la leva delle tecnologie digitali.
L’obiettivo è di realizzare azioni di immediato supporto alle imprese, attivando voucher utilizzabili come contributi assegnati a copertura parziale delle spese sostenute per l’acquisizione di servizi
Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di Commercio a disposizione dei soggetti beneficiari ammontano a € 300.000,00. Le agevolazioni saranno accordate sotto forma di voucher, che avranno un importo unitario massimo di € 15.000,00.
Le attività devono essere realizzate a partire dal 1° gennaio 2022 e fino al 15 luglio 2023. Inoltre, per essere ammessi al contributo, le spese ammissibili ed effettivamente sostenute devono comunque essere pari o superiori all’importo minimo di € 4.000,00.
Le richieste di voucher dovranno essere inviate, a pena di esclusione, attraverso lo sportello on line “contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov, entro il 28 aprile 2023.
É prevista una procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Oltre al superamento dell’istruttoria amministrativo-formale è prevista una valutazione di merito relativa all’attinenza della domanda con gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale.
Ambiti di attività
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricomprese dovranno riguardare a titolo esemplificativo percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, quali ad esempio:
– i servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali, ecc.;
– i servizi di assistenza specialistica sul versante legale, organizzativo, contrattuale o fiscale legato all’estero, anche con specifico riferimento alle necessità legate all’emergenza sanitaria da Covid-19;
– l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico (anche a distanza);
– lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager in affiancamento al personale aziendale.
BANDO VOUCHER INTERNAZIONALIZZAZIONE – ANNO 2022 LECCE
La Camera di commercio di Lecce, al fine di agevolare la più ampia partecipazione possibile delle imprese salentine, ha prorogato la scadenza del Bando al 20 gennaio 2023.
Il bando propone come finalità quella di promuovere la competitività delle Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori economici attraverso il sostegno all’acquisizione di servizi per favorire l’avvio o lo sviluppo del commercio internazionale, anche attraverso un più diffuso utilizzo di strumenti innovativi, utilizzando la leva delle tecnologie digitali.
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale dovranno riguardare percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, specificatamente:
– servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri, per individuare nuovi canali, ecc.;
– potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti di cataloghi/ brochure/presentazioni aziendali;
– ottenimento o il rinnovo delle certificazioni di prodotto necessarie all’esportazione nei Paesi esteri o a sfruttare determinati canali commerciali (es. GDO);
– progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza;
– realizzazione di attività ex-ante ed ex-post rispetto a quelle di promozione commerciale (compresa quella virtuale), quali: analisi e ricerche di mercato, per la predisposizione di studi di fattibilità inerenti a specifici mercati di sbocco; ricerca clienti/partner, per stipulare contratti commerciali o accordi di collaborazione; servizi di follow-up successivi alla partecipazione di fiere ed eventi all’estero per finalizzare i contatti di affari.
– realizzazione di attività di protezione del marchio dell’impresa all’estero;
– servizi di assistenza specialistica sul versante legale, organizzativo, contrattuale o fiscale legati all’estero, con specifico riferimento alle necessità di riposizionamento commerciale;
– partecipazioni a fiere all’estero
Le agevolazioni saranno accordate sotto forma di voucher, che avranno un importo unitario massimo di euro 5.000,00. L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 50% delle spese ritenute ammissibili.
BANDO DI REGIONE LOMBARDIA A SOSTEGNO DELLE STRATEGIE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI
Dal 7 febbraio per le imprese lombarde sarà possibile accedere alla Linea Internazionalizzazione relativa al rafforzamento della capacità competitiva delle Piccole e Medie Imprese nei mercati esteri.
Si tratta di un finanziamento agevolato ed un contributo a fondo perduto per finanziare programmi di sviluppo sui mercati globali.
Infatti, oltre al contributo a fondo perduto, l’agevolazione consente di fruire di un finanziamento a medio termine a tasso zero.
L’agevolazione finanzia sino al 100% delle spese ammissibili sostenute per il progetto di internazionalizzazione.
Il contributo a fondo perduto è pari al 20% delle spese ammissibili.
Il finanziamento, pari all’80% delle spese ammissibili, è a tasso zero, con durata tra 3 e 6 anni e pre-ammortamento sino a 24 mesi.
Sono finanziabili progetti che prevedono spese ammissibili non inferiori a 35 mila euro, mentre l’agevolazione concessa non potrà superare l’importo di 350 mila euro.
Le spese ammissibili, da sostenersi nei 18 mesi successivi dalla data di pubblicazione del decreto di concessione dell’agevolazione, riguardano le seguenti attività:
1. Partecipazione a fiere internazionali, anche virtuali;
2. Creazione, in Italia o all’estero, di spazi espositivi temporanei, anche virtuali;
3. Azioni di comunicazione relative al programma di internazionalizzazione;
4. Sviluppo o adeguamento di siti web; accesso a piattaforme crossborder BtoB e BtoC;
5. Acquisto di servizi di consulenza relativi al progetto di internazionalizzazione (anche per l’elaborazione del progetto stesso).
6. Conseguimento di certificazioni estere per i prodotti da promuovere nei mercati- obiettivo;
7. Commissioni per eventuale garanzia fidejussoria richiesta a fronte del finanziamento agevolato;
8. Spese di formazione per il personale dipendente, relativamente al progetto di internazionalizzazione, nel limite del’10% delle spese di cui ai punti da 1) a 6);
9. Spese per il personale dipendente impiegato nel progetto di internazionalizzazione, nel limite del 20% delle spese di cui ai punti da 1) a 6);
10. Spese generali, in misura forfettaria nel limite del 7% delle spese di cui ai punti da 1) a 8).
Le domande di agevolazione saranno selezionate attraverso una procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di ricezione.
REGIONE EMILIA ROMAGNA – SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE START-UP INNOVATIVE
Soggetti beneficiari
Micro e piccole imprese con unità locale in Emilia-Romagna, iscritte nella Sezione speciale del Registro delle Imprese dedicata alle start up innovative presso la CCIAA competente per territorio.
Attività realizzabili
- sviluppo produttivo di risultati di ricerca o di soluzioni tecnologiche derivanti da una o più tecnologie abilitanti;
- messa a punto del modello di business;
- adattamento di prodotti/servizi alle esigenze di potenziali clienti;
- ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale (scale-up);
- apertura e/o sviluppo di mercati esteri.
Spese ammissibili
- Acquisto o locazione /leasing di impianti e macchinari, acquisto e licenze di utilizzo di titoli di brevetti e di software;
- Affitto/noleggio laboratori ed attrezzature scientifiche;
- Consulenze per progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo e certificazione di soluzioni innovative, temporary management, supporto alla redazione del business plan, supporto ad analisi strategiche di mercato, supporto allo sviluppo di un piano industriale, supporto allo sviluppo di un piano di internazionalizzazione, collaborazioni a vario titolo, consulenze specialistiche;
- Spese promozionali, per un importo massimo di € 15.000 esclusi i rimborsi per spese di vitto, viaggio e alloggio, i costi per gadget e oggettistica uso gadget, l’ingaggio di hostess, promoter o standisti;
- Costi per personale dipendente. Sono ricompresi i soci purché rendicontati con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (massimo 10% del totale delle voci di costo A, B, C, D);
- Spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 5% del totale delle voci di spesa A, B, C, D, E.
Le spese dovranno essere riferite al periodo intercorrente tra la data di presentazione della domanda e il 31/12/2023. A tale fine, si intende che entro il 31/12/2023, gli interventi del progetto dovranno essere interamente realizzati, ovvero le consulenze dovranno risultare effettivamente prestate e gli impianti ed i macchinari effettivamente installati e funzionanti.
Forma dell’agevolazione
Il contributo verrà concesso a fondo perduto fino al 40% della spesa ritenuta ammissibile e per un importo non superiore a € 150.000. La misura del contributo può essere incrementata del:
- 10%, nel caso in cui i progetti proposti prevedano l’assunzione di almeno una persona con contratto a tempo indeterminato, a tempo pieno e stabilmente collocata nell’unità locale nella quale si realizza il progetto;
- 5% nel caso di imprese femminili/giovanili, sede operativa nelle aree montane/Aree Interne/Aree 107.3.
L’investimento complessivo per la realizzazione dei progetti proposti dovrà avere una dimensione finanziaria non inferiore a € 100.000,00, ridotta a € 50.000,00 per le Industrie culturali e creative e Innovazione nei servizi che dovranno possedere come attività primaria uno dei codici ATECO descritti dal bando.
Presentazione della domanda
È possibile presentare la domanda dal 17/01/2023 e fino al 17/02/2023, previo esaurimento delle risorse disponibili.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA – SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda le PMI con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna, a “prevalente partecipazione femminile”, iscritte nel registro delle imprese presso la CCIAA competente per territorio.
Sono escluse le imprese agricole, iscritte nella apposita sezione speciale della camera di commercio dedicata.
Attività finanziabili
Sono finanziabili gli interventi a favore della crescita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile. Tali interventi dovranno essere rivolti ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne, in procedimenti relativi:
- all’innovazione e valorizzazione di prodotto e dei sistemi di vendita;
- al miglioramento dell’efficienza dei processi di erogazione dei servizi, all’innovazione dei servizi con particolare riferimento alla messa a punto ed alla sperimentazione di metodologie e applicazioni innovative nel campo della progettazione, dei processi e del monitoraggio;
- alla informatizzazione e alle innovazioni di processo;
- allo sviluppo innovativo dei sistemi informatici-informativi e dei processi di digitalizzazione del lavoro;
- ad implementare e diffondere metodi di promozione, acquisto e vendita on line di servizi nonché a sviluppare nuove funzioni avanzate nel rapporto con la clientela;
- a sviluppare sistemi di sicurezza informatica;
- alla riqualificazione estetica e funzionale del laboratorio/punto vendita;
- all’automatizzazione e informatizzazione dell’attività anche con acquisto di strumenti e attrezzature professionali tecnico-strumentali e tecnologiche;
- al riposizionamento strategico dell’attività;
- a implementare sistemi di controllo di gestione e valutazione economica dell’attività;
- all’introduzioni di soluzioni in grado di consentire lo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione lavorativa tali da agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative e di quelle familiari.
Spese ammissibili
a) acquisto di macchinari e attrezzature (sono ammissibili leasing o noleggio), infrastrutture telematiche e digitali;
b) acquisto di brevetti, licenze software, cloud e servizi (spese sostenute entro il 31/12/2023) applicativi o altre forme di proprietà intellettuale;
c) consulenze (massimo 30% della somma delle spese a+b), destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa, comprensivi dell’analisi di mercato, gli studi per la valutazione dell’impatto ambientale, le spese relative ad iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate (da tale voce si escludono le spese per la predisposizione della domanda e per la presentazione della rendicontazione).
d) opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto, riconosciute nel limite massimo di € 5.000;
e) costi generali nella misura massima del 5% dei costi diretti ammissibili dell’operazione, ovvero della somma delle spese di cui alle lettere a+b+c+d. Possono rientrare in questa voce le spese per la definizione e gestione del progetto (compreso l’addestramento del personale per l’acquisizione delle nuove competenze richieste dall’utilizzo dei beni acquistati) che non sono ricomprese nelle voci di cui alle lett. a), b), c) e d).
I progetti devono essere avviati a partire dal 01/01/2023 ed essere conclusi entro il 31/12/2023. Per essere considerate ammissibili, le fatture devono essere emesse ed effettivamente pagate nel periodo ricompreso tra la data del 01/01/2023 ed il 15/02/2024.
Forma dell’agevolazione
Il contributo sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 50% della spesa ammessa, per un importo non superiore a € 80.000,00 e sarà calcolato come segue:
a) una quota parte sarà determinata in misura pari al 30% della spesa ammissibile;
b) una eventuale quota parte concedibile fino ad un massimo del 15% della spesa ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi. Il calcolo di tale importo sarà effettuato considerando la durata e il valore del mutuo effettivamente stipulato dall’impresa (di importo almeno pari al 50% dell’investimento), applicando un tasso massimo di interesse forfettario del 4%.
Il costo degli interessi sul finanziamento richiesto dall’impresa per realizzare l’investimento potrà essere rimborsato fino al 100%, nel rispetto dell’importo massimo previsto pari al 15% delle spese ammesse. Il mutuo dovrà essere mantenuto almeno per tutta la durata prevista dagli obblighi per la stabilità dell’operazione.
La stipula del mutuo e quindi l’accesso alla seconda componente del contributo, non è obbligatorio.
c) un ulteriore incremento di 5 punti percentuali, a condizione che nella domanda sia espressamente richiesta e successivamente verificata, almeno una delle seguenti ipotesi:
1) nel caso in cui i progetti proposti abbiano una ricaduta positiva effettiva in termini di incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile;
2) nel caso in cui, il soggetto richiedente sia in possesso del rating di legalità.
3) nel caso in cui, la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle aree montane;
4) nel caso in cui, la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle aree interne dell’Emilia-Romagna;
5) nel caso in cui, la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata nelle AREE 107.3.C;
6) nel caso in cui gli interventi contenuti nel progetto prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti.
La dimensione minima di investimento ammesso pari a € 20.000 e dovrà essere mantenuta e assicurata anche in fase di rendicontazione delle spese.
Presentazione della domanda
Le domande di contributo potranno essere trasmesse dal 24/02/2023 al 28/03/2023, previa chiusura anticipata per esaurimento risorse disponibili.
Per maggiori informazioni
Anna Montefinese
Tel. 0543 33006