Il 21 gennaio scorso il Consiglio nordico dei ministri ha pubblicato l’analisi del mercato degli alimenti biologici nei paesi nordici e baltici. Questo rapporto ha analizzato i dati relativi a undici economie dalla regione, tra cui Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia e Isole Faroe. Per la Danimarca i risultati sono stati positivi, grazie a una popolazione attenta all’ambiente con un elevato standard di vita, insieme a una volontà politica favorevole che si è materializzata nei primi regolamenti, a livello mondiale, sulla produzione biologica. Allo stesso modo, il settore pubblico danese ha fissato un obiettivo molto ambizioso: che il 60% del cibo utilizzato nelle cucine pubbliche sia organico, portando il cambiamento nel settore privato. Nel 2005 gli acquisti di prodotti biologici hanno rappresentato solo il 3% delle vendite di prodotti alimentari, un volume d’affari stimato in circa 307 milioni di euro; mentre nel 2017 ha raggiunto il 12%, che corrisponde a 1.522 milioni di euro. Infine gli analisti prevedono che nel 2030 oltre un terzo degli acquisti di prodotti alimentari sarà organico, per un valore di 4,4 miliardi di euro. Allo stesso modo è stato redatto il profilo del consumatore di alimenti biologici in Danimarca: donne, di età compresa tra i 30 e 49 anni, con bambini di età inferiore a sette anni, reddito familiare superiore a 80.000 euro all’anno, con un livello di istruzione superiore e residenti nelle aree metropolitane delle grandi città. I principali esportatori, nel 2018, in Danimarca sono stati la Germania, il 17,63%; Paesi Bassi, 15,75%; Italia, 14,02% e Spagna, con il 12,65% della quota di mercato.
Aumenta il consumo di prodotti Bio in Danimarca