Il 2024 ha inaugurato l’avvio del settennio che vede l’entrata in vigore di un’interessante novità normativa in tema di aiuti in regime de minimis che riteniamo opportuno evidenziare dato il sempre più diffuso accesso ai contributi, sia in ambito internazionalizzazione che digitalizzazione ma anche certificazione ESG, da parte di molte imprese da noi affiancate in tale ambito.
Si rileva infatti che, negli ultimi anni, i finanziamenti pubblici e le agevolazioni abbiano rappresentato un aspetto sempre più determinante ai fini dello sviluppo e dell’innovazione di impresa.
L’Unione Europea ha lavorato negli ultimi anni per attuare un processo di modernizzazione degli aiuti di Stato, avviato nel 2012 dalla Commissione Europea, che vede il 13 dicembre 2023 l’adozione del nuovo regolamento de minimis in sostituzione del vecchio regolamento generale (regolamento Ue 1407/2013).
Il nuovo regolamento europeo 2023/2831 si applica alle imprese operanti in tutti i settori, salvo alcune eccezioni, a decorrere dal 1° gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2030.
In particolare, poniamo l’attenzione su una delle novità di rilievo del Regolamento che vede ora stabilito il plafond massimo di 300 mila euro complessivi di aiuti de minimis (e non più di 200mila euro) che gli Stati membri possono concedere a un’impresa, definita come impresa unica, nel triennio a partire dal 1° gennaio 2024.
Il nuovo massimale tiene conto dell’inflazione osservata nel tempo e degli sviluppi che si prevedono durante il periodo di validità del nuovo regolamento.
Relativamente al periodo di tre anni per il calcolo dei contributi si applica il procedimento su base mobile (cd. “rolling basis”), per cui ad ogni nuova concessione di aiuti de minimis, si deve tener conto dell’importo complessivo degli aiuti de minimis concessi nei tre anni precedenti.
In merito, invece, agli incentivi attualmente disponibili elenchiamo alcune diverse opportunità di finanziamento a fondo perduto rivolte alle micro piccole e medie imprese erogate dalle Camere di Commercio di appartenenza e in merito alle quali il nostro Gruppo può supportare le imprese interessate a partecipare sia nella predisposizione della documentazione del bando che nella redazione del progetto e nella erogazione dell’aspetto consulenziale di riferimento. A titolo di esempio citiamo i voucher internazionalizzazione erogati dalle Camere di Commercio di Vicenza, Bari, Modena, Marche, dell’Emilia, Trento e Cuneo.
Tra le spese ammissibili, in generale, rientrano sia la partecipazione a fiere all’estero, registrazione di marchi all’estero, affiancamento in impresa di un Temporary export manager o un Digital export manager o anche contributi per la realizzazione di percorsi di accompagnamento delle imprese alla sostenibilità. L’entità dell’agevolazione varia e, a seconda del bando di riferimento, si va dal 30% al 60% a fondo perduto. A livello regionale segnaliamo invece il bando internazionalizzazione della Regione Calabria il cui sportello per poter presentare richiesta di contributi è già aperto.
Per informazioni: montefinese@commercioestero.net