E-commerce e rispetto delle norme legali in tema di commercio elettronico, dal GDPR alle condizioni generali di vendita
Alessandro Russo

Al giorno d’oggi la maggior parte delle imprese tende a sviluppare delle iniziative di vendita online, sia mediante proprio sito web sia tramite Marketplace. Di conseguenza negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi investimenti dedicati allo sviluppo dell’e-commerce e, più in generale, in campagne di Digital Marketing, sia per progetti dedicati ad un mercato domestico sia per progetti di sviluppo commerciale internazionale.

Nell’implementazione di tali progetti  viene spesso dedicata poca attenzione agli aspetti contrattuali e legali in genere, comprendendo tra questi non soltanto i requisiti obbligatori imposti dalla legge (come ad esempio gli obblighi informativi nei confronti dei consumatori piuttosto che quanto previsto dal GDPR sul trattamento dei dati personali) ma anche quegli aspetti (come ad esempio le condizioni generali di vendita differenti in caso di vendite B2C piuttosto che B2B) che andrebbero considerati per questioni di opportunità e di tutela (come ad esempio il momento di conclusione del contratto, le limitazioni di responsabilità, particolari condizioni di utilizzo e di garanzia, il foro e la legge di competenza) al pari di quanto avviene nei contratti di vendita conclusi in maniera tradizionale piuttosto che a distanza .

Alcune ricerche hanno mostrato che la maggior parte delle imprese italiane che vendono online presentano dei siti internet o delle modalità di vendita dove tali aspetti non vengono regolamentati oppure lo sono in via molto generica, esponendo quindi l’impresa a dei rischi che in alcuni casi possono generare situazioni sanzionatorie o in genere di criticità che richiedono poi notevole dispendio di risorse economiche per risolverle.

Sarebbe ideale che l’impresa provvedesse ad effettuare un’analisi degli aspetti legali già in fase di realizzazione del progetto di e-commerce, affiancando alla figura dello sviluppatore dell’infrastruttura un avvocato in grado di intervenire ed adeguare anche gli aspetti legali, sia nazionali che internazionali.

In caso di iniziative già realizzate o in corso di realizzazione sarebbe invece opportuno commissionare ad uno studio legale l’analisi del sito per verificare se, nel processo di vendita, tutto quanto necessario ed opportuno sia stato considerato e disciplinato eventualmente intervenendo con le opportune modifiche ove necessarie.

Tali interventi non sono eccessivamente onerosi e molto spesso i costi di tali attività possono esser fatti rientrare, in tutto o in parte, in bandi di finanziamenti pubblici agevolati, magari tra le voci relative all’organizzazione delle attività. Attualmente sono disponibili diverse tipologie di contributo a fondo perduto che possono dare l’opportunità di finanziare, in parte o in toto, questo tipo di attività consulenziale. Si pensi ai finanziamenti erogati da alcune Camere di Commercio, oltre che al Bonus Export Digitale o a finanziamenti di natura regionale. Prossimamente dovrebbero essere pubblicati anche i nuovi bandi Simest. Si segnala che molto spesso questo tipo di attività devono essere erogate da società fornitrici accreditate e  la nostra società, Commercioestero Srl, lo è ed è quindi a disposizione delle imprese per la ricerca del Bando, per la presentazione della domanda, per la realizzazione dell’attività finanziata e per la rendicontazione finale.