I francesi riducono gli acquisti di prodotti freschi
Michele Lenoci

Le famiglie francesi hanno ridotto significativamente la spesa nel mese di aprile. Con un calo della spesa alimentare del 6,2% rispetto allo scorso anno, in particolare del 14,1% per i prodotti freschi. A seguito dell’aumento dei prezzi, i consumatori si rivolgono sempre più al marchio del distributore, soprattutto per prodotti come senape, pasta o oli. Inoltre, temendo carenze o un’esplosione dei prezzi, i consumatori hanno avuto la tendenza ad accumulare determinati prodotti, aumentando il volume di acquisto e la spesa. Ad esempio, pasta e olio sono generalmente aumentati in tutte le famiglie, ma ancor di più nelle famiglie benestanti. Altri prodotti, invece, hanno subito un forte calo. È il caso del formaggio “petit suisse” e della senape. Le famiglie hanno speso il 9% in meno per la senape rispetto allo scorso anno, cercando di mitigare l’impatto inflazionistico interrompendo in modo significativo l’acquisto di questo condimento. Quanto alla petit suisse, ha subito un calo del 15% e uno spostamento verso le private label. La società Kantar ha condotto un’indagine su 1.000 persone sugli aumenti dei prezzi e sul potere d’acquisto, raggruppandoli in tre diversi gruppi. I ‘vulnerabili’: famiglie in condizioni di stress finanziario, come le persone inattive o con lavori precari; i ‘pragmatici’: le classi medie dei lavoratori e dei pensionati, ei ‘conservatori’, famiglie privilegiate con maggiore potere d’acquisto. Tra queste classi di consumatori, le famiglie più modeste sono quelle più colpite dall’inflazione, infatti il ​​20% di esse afferma che per loro è già difficile sopravvivere economicamente