Sempre più spesso vengo contattato da Imprenditori che mi chiedono di spiegare le caratteristiche di un Contratto di Rete, così da poterne valutare l’opportunità sulla base delle proprie esigenze aziendali; per questo, ho messo a punto una check list di spiegazioni e di chiarimenti che normalmente fanno breccia.
Do per scontato l’abilità di ognuno di noi a relazionarsi con i propri Clienti.
Punto primo chiarire molto bene che, con il Contratto di Rete, le Imprese retiste continuano a svolgere la stessa attività di prima anche se decidono di costituirsi in Rete ad eccezione di quella specifica e molto limitata attività individuata nel “Programma di Rete” che diventa il documento cardine del contratto.
Un buon Programma di Rete deve contenere pochi punti, chiari e molto circoscritti.
La seconda domanda è: “quanto mi costa diventare retista”?
In teoria la Legge non richiede nessun conferimento. In pratica, io mi rifiuto di costituire un Contratto di rete se i retisti non sono disposti a conferire almeno poche centinaia di euro.
Il “matrimonio con i fichi secchi” non si fa.
La terza domanda è: “se la Rete avrà degli insoluti sia che sia Rete Contratto sia che sia Rete Soggetto” i singoli retisti rispondono anche con il proprio patrimonio personale?
La risposta è NO in quanto il Contratto di Rete a prescindere dalla tipologia scelta risponde solo con i conferimenti cioè gode di un’autonomia patrimoniale perfetta.
Quarto punto: “quanti devono essere i retisti”? Ovviamente dipende, un numero equilibrato potrebbe essere dai 5 ai 9. Con più di 15 sarebbe meglio utilizzare un altro strumento giuridico.
Quinto ed ultimo punto: “le decisioni all’interno della Rete con che percentuale devono essere prese?” Noi, scherzosamente, diciamo con “maggioranza bulgara qualificata” cioè o all’unanimità oppure vicino all’unanimità meno uno.
Il nostro Studio ha creato, gestito, corretto una cinquantina di Contratti di Rete ed abbiamo riscontrato che se i Contratti di Rete soggiacciono a queste Regole hanno ottima probabilità di funzionare bene, diversamente si rischia l’enpasse o la scarsa soddisfazione operativa dei retisti.
Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners si candida sempre più ad essere un punto di riferimento italiano in questo settore con incontri esplorativi, sia in presenza, insieme alle Imprese intenzionate a creare la Rete, sia con incontri via Skype (o altre piattaforme similari) o con progetti seminariali ad hoc.
Essere in Rete redigendo un buon contratto significa avere ottime chances di sviluppo nei mercati esteri, nella ricerca e nel miglioramento del proprio business.