I punti fondamentali per redigere un efficace CONTRATTO DI RETE
di Marco Tupponi

Sempre più spesso vengo contattato da Imprenditori che mi chiedono di spiegare le caratteristiche di un Contratto di Rete, così da poterne valutare l’opportunità sulla base delle proprie esigenze aziendali; per questo, ho messo a punto una check list di spiegazioni e di chiarimenti che normalmente fanno breccia.

Do per scontato l’abilità di ognuno di noi a relazionarsi con i propri Clienti.

Punto primo chiarire molto bene che, con il Contratto di Rete, le Imprese retiste continuano a svolgere la stessa attività di prima anche se decidono di costituirsi in Rete ad eccezione di quella specifica e molto limitata attività individuata nel “Programma di Rete” che diventa il documento cardine del contratto.

Un buon Programma di Rete deve contenere pochi punti, chiari e molto circoscritti.

La seconda domanda è: “quanto mi costa diventare retista”?

In teoria la Legge non richiede nessun conferimento. In pratica, io mi rifiuto di costituire un Contratto di rete se i retisti non sono disposti a conferire almeno poche centinaia di euro.

Il “matrimonio con i fichi secchi” non si fa.

La terza domanda è: “se la Rete avrà degli insoluti sia che sia Rete Contratto sia che sia Rete Soggetto” i singoli retisti rispondono anche con il proprio patrimonio personale?

La risposta è NO in quanto il Contratto di Rete a prescindere dalla tipologia scelta risponde solo con i conferimenti cioè gode di un’autonomia patrimoniale perfetta.

Quarto punto: “quanti devono essere i retisti”? Ovviamente dipende, un numero equilibrato potrebbe essere dai 5 ai 9. Con più di 15 sarebbe meglio utilizzare un altro strumento giuridico.

Quinto ed ultimo punto: “le decisioni all’interno della Rete con che percentuale devono essere prese?”  Noi, scherzosamente, diciamo con “maggioranza bulgara qualificata” cioè o all’unanimità oppure vicino all’unanimità meno uno.

Il nostro Studio ha creato, gestito, corretto una cinquantina di Contratti di Rete ed abbiamo riscontrato che se i Contratti di Rete soggiacciono a queste Regole hanno ottima probabilità di funzionare bene, diversamente si rischia l’enpasse o la scarsa soddisfazione operativa dei retisti.

Lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners si candida sempre più ad essere un punto di riferimento italiano in questo settore con incontri esplorativi, sia in presenza, insieme alle Imprese intenzionate a creare la Rete, sia con incontri via Skype (o altre piattaforme similari) o con progetti seminariali ad hoc.

Essere in Rete redigendo un buon contratto significa avere ottime chances di sviluppo nei mercati esteri, nella ricerca e nel miglioramento del proprio business.