La Costa d’Avorio, il granaio di cacao del mondo, aspira a trasformare tutta la sua produzione “in situ”

Il Paese produce il 44% dell’offerta globale ed esporta la metà del grano grezzo. Un ambizioso piano statale mira a riappropriarsi dell’intero processo, controllato per lo più da mani straniere. Circa la metà del cacao ivoriano viene già trasformato (in pasta, polvere, burro o liquore) all’interno dei confini. Si tratta di circa un milione di tonnellate, su un totale di 2,2 milioni, il che colloca la Costa d’Avorio come il secondo trasformatore al mondo dopo i Paesi Bassi. Si prevede che nel 2024 inizieranno ad operare le fabbriche finanziate rispettivamente dalla Cina e dagli Emirati Arabi Uniti ad Abidjan e San Pedro (il secondo porto commerciale del Paese).