La Germania è il principale paese importatore di vino sfuso
Michele Lenoci

Le importazioni tedesche sono diminuite di oltre l’8% nel 2020 rispetto all’anno precedente, raggiungendo 7,94 milioni di ettolitri, 0,7 milioni in meno rispetto al 2019, il volume più basso dal 2009. Secondo le statistiche anche il valore è diminuito del 3,6%, a 488 milioni di euro. Oltre il 10% delle importazioni tedesche di vino sfuso viene riesportato. Gran parte del vino sfuso tedesco è arrivato dalla Spagna, dove si è registrato un calo dell’8,4%, a 2,41 milioni di ettolitri. Dall’Italia sono stati importati 2,5 milioni di ettolitri, 0,5 milioni in meno rispetto all’anno precedente (-16,5%). Le importazioni dalla Francia sono diminuite dell’11,5% a 0,78 milioni di ettolitri. Al contrario il Sudafrica è riuscito a riconquistare parte della quota di mercato persa nel 2019, diventando il quarto Paese di origine per le importazioni di vino sfuso in Germania, con un aumento rispettivamente del 4,2%, a 0,55 milioni di ettolitri. Le importazioni dalla Nuova Zelanda hanno registrato una crescita enorme del 20% rispetto all’anno precedente. Con 2,36 euro al litro è stato raggiunto anche un prezzo record, molte volte superiore a quello di altri paesi importatori. Il secondo più caro sono gli Stati Uniti, con 1,02 euro al litro. Sebbene la Germania sia il leader mondiale nelle importazioni di vino sfuso in termini di volume, il Regno Unito è avanti in termini di valore. Nel 2020 il Paese ha importato 674 milioni di euro di vino alla spina.