La metà delle imprese industriali dell’UE registra carenze di fattori di produzione
Michele Lenoci

L’ultimo report di Atradius Spagna conferma il grave impatto che la pandemia di coronavirus e la guerra in Ucraina hanno avuto sulle catene del valore globali e sottolinea che il 51% delle aziende industriali nell’UE ha registrato carenze di materiali o attrezzature durante il secondo trimestre di quest’anno rispetto all’8,5% osservato prima del COVID-19. Il rapporto rileva che le industrie automobilistiche, informatiche, dei macchinari, delle apparecchiature elettriche, del tabacco e della plastica sono state le più colpite, mentre, in altre attività nel settore dei servizi, la carenza di materiale o attrezzature ha danneggiato solo per il 3,6%. Inoltre, secondo questo studio condotto su 30 settori in 26 Paesi europei, sono state le aziende di Germania, Irlanda, Svezia, Danimarca, Finlandia e Slovenia a subire i maggiori problemi. Le imprese di Bulgaria, Italia, Lettonia e Romania, invece, sono state meno colpite. Di fronte a questa situazione si propongono diverse strategie per ridurre la dipendenza dalle reti commerciali internazionali e migliorare la resistenza delle catene del valore, come la delocalizzazione della produzione, la diversificazione dei fornitori o l’aumento delle scorte. Tuttavia, tutte queste misure comportano costi significativi e anche svantaggi, motivo per cui gli analisti prevedono solo un certo riorientamento strategico in settori critici, come l’energia, la tecnologia più sensibile, la distribuzione alimentare o le attrezzature mediche, ma non rappresentano una battuta d’arresto importante nello sviluppo delle catene del valore globali, i cui fondamenti, come i minori costi di produzione, sono ancora validi. I dati recenti mostrano anche un allentamento dei colli di bottiglia nelle catene del valore, nonché una minore carenza di chip, grazie all’aumento della produzione, e un miglioramento dei problemi logistici, dunque questi esperti si aspettano che le distorsioni attuali possano essere risolte nel 2023.