Nel marzo 2021 sono state lanciate la Middle East Green Initiative e la Saudi Green Initiative per ridurre le emissioni del Regno e dell’intera regione, nonché affrontare il degrado ambientale. Il piano prevede la riduzione delle emissioni di oltre il 60%, il ripristino di 200 milioni di ettari di terreno degradato e la piantumazione di 50.000 milioni di alberi in Medio Oriente. Con lo svolgimento del Summit della Saudi Green Initiative il mese scorso, si prevede che aumenterà la dipendenza dall’energia pulita per compensare l’impatto dei combustibili fossili e anche il principe ereditario Mohammed bin Salman ha chiarito che l’obiettivo di questo progetto è “modificare il mix energetico del Regno, razionalizzare e aumentare l’efficienza della produzione e dell’uso dell’energia e investire in nuove fonti di energia, compreso l’idrogeno.” L’erede ha anche annunciato di voler rendere Riyadh “una delle città più sostenibili al mondo” riducendo le sue emissioni di carbonio del 50% e raggiungendo emissioni nette di carbonio zero nel Regno entro il 2060. Secondo l’agenzia di stampa saudita, gli investimenti necessari per realizzare queste iniziative sarebbero di circa 700 miliardi di riyal, portando a maggiori opportunità di occupazione e investimento per le aziende private; qualcosa che è in sintonia con Vision 2030.
L’Arabia Saudita avanza con la sua “Iniziativa verde” verso un’economia più sostenibile