L’India prevede di ridurre i dazi sugli oli commestibili
Michele Lenoci

Il governo indiano sta preparando una riduzione delle tariffe su alcuni oli commestibili per mitigare l’aumento dei prezzi nel mercato interno. Questa iniziativa si propone come risposta a fattori come la guerra in Ucraina o il divieto dell’Indonesia all’esportazione di oli commestibili, che hanno innescato i prezzi internazionali. Secondo l’Economic Times, l’India è particolarmente vulnerabile all’aumento dei prezzi degli oli vegetali, poiché le importazioni rappresentano il 60% del suo fabbisogno di petrolio. Il Paese, che è il più grande importatore di oli vegetali al mondo, sta studiando la possibilità di ridurre la tassa sulle infrastrutture agricole e la tariffa sulle importazioni di olio di palma, che attualmente si attesta al 5%. Tuttavia, non è noto quali saranno le nuove tasse e tariffe applicabili, poiché l’ambito delle riforme è ancora in fase di definizione. L’aumento dei prezzi degli ultimi due anni si è intensificato dopo che il conflitto russo-ucraino ha bloccato le esportazioni di olio di girasole e l’Indonesia, il più grande esportatore mondiale di oli commestibili, ha imposto un divieto alle esportazioni di olio di girasole per proteggere il proprio mercato interno. Tuttavia, non è la prima volta che l’India tenta di ridurre i prezzi del petrolio. Il paese ha seguito in passato una politica di raffreddamento dei prezzi dell’olio di palma, soia e girasole, principalmente riducendo le tariffe e limitando le scorte in deposito per prevenire l’accaparramento e la speculazione. Il successo di queste misure è stato finora limitato, poiché hanno alimentato le aspettative di maggiori acquisti, che hanno ulteriormente spinto i prezzi internazionali. D’altra parte, il governo intende anche ridurre le tariffe sulle varietà grezze di canola, oliva, crusca di riso e olio di palmisti dal 35% al ​​5% con l’obiettivo di aumentare la fornitura di tutti i tipi di oli nel Paese.