Segnali di ripresa della ricchezza globale alla fine del primo semestre
Michele Lenoci

L’ultimo rapporto del Credit Suisse sulla ricchezza globale rivela che è diminuita nel primo trimestre dell’anno, ma è rimbalzata in quello successivo grazie alle azioni intraprese dai diversi governi e banche centrali per mitigare le conseguenze della pandemia di coronavirus. Questa crisi ha portato a un calo della ricchezza individuale durante il primo semestre, ma quella delle famiglie è rimasta sostanzialmente invariata e persino aumentata in Cina e India. Solo Cina e India, pur registrando un forte impatto economico, hanno registrato guadagni di ricchezza delle famiglie nella prima metà dell’anno, crescendo rispettivamente del 4,4% e dell’1,6%. L’America Latina è stata, invece, la regione che ha sofferto di più, registrando un calo del 13%, poiché le svalutazioni valutarie hanno aggravato le perdite del PIL. La ricchezza per adulto è scesa da $ 77.309 all’inizio dell’anno a $ 76.984 a giugno. Svizzera, Paesi Bassi e Hong Kong hanno registrato guadagni in questo indicatore, mentre Norvegia e Regno Unito hanno registrato il calo maggiore tra le 35 economie analizzate. D’altra parte, l’1% più ricco del mondo, con più di 1 milione di dollari ciascuno, rappresentava il 43% della ricchezza globale in quel momento, mentre circa 2,8 miliardi di persone avevano meno di 10.000 dollari e rappresentavano appena l’1,4% del totale.