Anno XXIX • N°4 • Ottobre-Dicembre 2025

EDITORIALE

PERCORSO FORMATIVO PER AFFRONTARE LE SFIDE DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE D’IMPRESA

L’ultimo trimestre dell’anno è il momento ideale per pianificare strategie e consolidare competenze utili a cogliere le opportunità dei mercati esteri. Il gruppo Commercioestero srl propone un percorso formativo composto da dieci webinar da un’ora ciascuno, pensato per imprenditori, commerciali ed amministrativi che operano nell’ambito del commercio internazionale.

Un programma agile, mirato e di immediata applicazione pratica, che affronta i principali temi giuridici, commerciali e geopolitici connessi all’export.

Il programma dei 10 webinar:

  1. Dual Use e normative sanzionatorie: come evitare blocchi e responsabilità nell’export – 23 OTTOBRE 2025
  2. AI e impresa: opportunità di crescita e rischi da governare – 27 OTTOBRE
  3. Origine preferenziale e Made in: comprendere le principali differenze – 30 OTTOBRE
  4. Contratto di agenzia: risvolti pratici per sviluppare e proteggere il business all’estero – 6 NOVEMBRE
  5. INCOTERMS 2020: EXW e problematiche connesse – 13 NOVEMBRE
  6. Le clausole contrattuali per le tensioni geopolitiche tra USA e Unione Europea – 17 NOVEMBRE
  7. Contributi a fondo perduto per le PMI quali leve strategiche di sviluppo: opportunità ed analisi di casi pratici – 21 NOVEMBRE
  8. Come individuare i tentativi di frode mascherati da richieste di fornitura e/o partecipazione a tender internazionali – 25 NOVEMBRE
  9. Operazioni Documentarie ed Incoterms: Una Relazione Fondamentale – 2 DICEMBRE
  10. Risvolti operativi dei dazi reciproci dell’amministrazione Trump – 4 DICEMBRE

Perché partecipare

  • Formato smart: 1 ora per ogni webinar dalle ore 12 alle ore 13, senza interrompere l’attività quotidiana.
  • Taglio pratico: esempi concreti, casi reali e indicazioni operative.
  • Visione aggiornata: focus sulle dinamiche normative e geopolitiche più attuali.
  • Percorso completo: dieci incontri che coprono i principali aspetti legali, commerciali e strategici dell’internazionalizzazione.

Per maggiori informazioni ed iscrizioni visita la pagina

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd9ZRxQRRqKo-5BS5X5fFlnqwVdwIeuEzW9PVjx4VUOHb6scw/viewform 

 


A proposito di…

di Michele Lenoci

Prezzi delle materie prime in calo in Europa

Nel luglio 2025, i prezzi delle materie prime industriali in euro sono scesi al livello più basso degli ultimi 4 anni, riflettendo l’incertezza macroeconomica globale e l’impatto delle politiche commerciali restrittive, malgrado un apprezzamento del dollaro USA nei confronti dell’euro.

Commercio globale rallenta ma resta resiliente

Il commercio mondiale ha mostrato una crescita contenuta di circa 1,8% nel 2025, in calo rispetto al 3,4% del 2024, a causa dell’aumento di permessi, tariffe e incertezze politiche. La crescita è possibile grazie a pratiche come il “front-loading” negli Stati Uniti e all’espansione delle esportazioni dell’UE e Cina.

Accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e l’Indonesia

Dopo anni di negoziati, la Commissione Europea e l’Indonesia hanno firmato un Accordo di Libero Scambio (ALS). L’accelerazione dell’intesa, giunta negli ultimi mesi, si inserisce in un contesto internazionale caratterizzato da spinte protezionistiche, in particolare dagli Stati Uniti. L’accordo mira a rimuovere le barriere commerciali e ad aumentare gli scambi bilaterali, con un focus sul nodo delle normative e dell’accesso al mercato.

Verso due nuovi accordi commerciali per l’Europa con il Mercosur e il Messico

  • Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay): si mira a creare la zona di libero scambio più estesa al mondo. L’accordo porterebbe a una crescita delle esportazioni europee verso il blocco del 39%, beneficiandone settori come l’automotive (dazi attuali al 35%), nonché macchinari e farmaceutici. Sono previsti meccanismi di protezione (quote limitate) per l’agricoltura europea (es. carne bovina e pollame).
  • Messico: l’accordo aggiorna la partnership del 2000, eliminando le ultime barriere tariffarie che in alcuni casi raggiungono il 100% su prodotti europei (es. formaggio, carne suina, vino). Assicura inoltre all’Europa accesso a materie prime critiche (es. fluorite, bismuto).

Stati Uniti: calo delle esportazioni italiane nel secondo trimestre

Secondo Istat, l’export italiano verso gli USA è diminuito nel Q2 2025, penalizzato da politiche protezionistiche e concorrenza asiatica. I settori più colpiti sono moda, arredamento e meccanica. Gli esportatori italiani devono affrontare nuove barriere doganali e rivedere le strategie di ingresso, puntando su certificazioni e branding locale.

Giappone: crescita dell’import di cosmetici italiani

Nel periodo gennaio-luglio 2025, le importazioni giapponesi di cosmetici italiani sono aumentate del 6,2%, trainate da skincare e profumi naturali. L’Italia è ora il quarto fornitore europeo. ICE Tokyo segnala opportunità per brand artigianali e luxury, con focus su packaging sostenibile.

Corea del Sud: aumento dell’import di prodotti italiani per la casa

Secondo l’Osservatorio ICE, nel primo semestre 2025 le importazioni sudcoreane di articoli italiani per la casa (illuminazione, tessili, accessori) sono cresciute del 8,1%. La domanda è sostenuta da consumatori giovani e attenti al design europeo. Opportunità per esportatori con cataloghi digitali e logistica ottimizzata.

Stati Uniti: restrizioni sulle spedizioni postali commerciali

Dal 29 agosto 2025 è entrata in vigore la legge “Suspending Duty-Free De Minimis Treatment”, che elimina l’esenzione dai dazi doganali per spedizioni internazionali di beni commerciali sotto una certa soglia di valore. DHL e altri operatori hanno sospeso temporaneamente alcune spedizioni tramite posta ordinaria destinate a clienti business, in attesa di adeguamenti operativi (Fonte DHL).

Italia–Kazakistan: scambi per 10,1 miliardi USD nel 1° semestre 2025

Nel primo semestre 2025 il volume degli scambi commerciali tra Italia e Kazakistan ha raggiunto i 10,1 miliardi di dollari. Le esportazioni italiane hanno totalizzato 9,4 miliardi, principalmente in settori come energia, macchinari e prodotti industriali, mentre le importazioni dal Kazakistan sono state pari a 0,7 miliardi, in prevalenza materie prime (Fonte Qazinform).

Australia: Aumento della domanda di prodotti biologici italiani

In Australia è in forte crescita la domanda di prodotti biologici italiani, come pasta, olio d’oliva, vino e conserve. I consumatori australiani sono sempre più attenti alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti alimentari e i prodotti biologici italiani godono di un’ottima reputazione (Fonte: Austrade).

Regno Unito: Nuovi requisiti per l’etichettatura dei prodotti alimentari importati

Il Regno Unito ha introdotto nuovi requisiti per l’etichettatura dei prodotti alimentari importati, che richiedono l’indicazione del paese di origine e delle informazioni nutrizionali in modo più chiaro e leggibile. I nuovi requisiti sono entrati in vigore il 1° settembre 2025 e si applicano a tutti i prodotti alimentari venduti nel Regno Unito (Fonte: Food Standards Agency del Regno Unito).

Cina: Sospensione temporanea dell’importazione di carne suina italiana

A seguito di un focolaio di peste suina africana in Lombardia, la Cina ha sospeso temporaneamente l’importazione di carne suina italiana. La sospensione è in vigore fino a nuovo avviso e riguarda tutti i prodotti a base di carne suina provenienti dall’Italia (Fonte: Ministero dell’Agricoltura cinese).

Giappone: allentamento delle restrizioni sull’importazione di agrumi italiani

Il Giappone ha allentato le restrizioni sull’importazione di agrumi italiani, consentendo l’ingresso di arance, limoni e mandarini provenienti da alcune regioni certificate. L’allentamento delle restrizioni è stato reso possibile grazie ai progressi compiuti dall’Italia nel controllo della mosca mediterranea della frutta (Fonte: Ministero dell’Agricoltura giapponese).

Emirati Arabi Uniti: nuove specifiche su olio d’oliva

Le autorità di Abu Dhabi hanno introdotto requisiti obbligatori di certificazione organica e analisi chimico-fisiche avanzate per l’olio extravergine di oliva. Le partite prive di certificati saranno respinte alla frontiera. Scadenza adeguamento: 1° gennaio 2026 (Fonte ICE Abu Dhabi).

 


Attenzione su…

Intelligenza artificiale e rischi legali per l’impresa

Marco Tupponi

di Marco Tupponi

A seguito del Regolamento UE n. 1689 del 1° agosto 2024 – AI Act – le imprese che adottano l’Intelligenza Artificiale devono essere particolarmente attente ai contratti con i fornitori onde evitare rischi legali, le violazioni dei diritti e la dispersione di dati sensibili derivanti da un utilizzo non regolamentato.

L’uso dell’intelligenza artificiale nelle imprese è spesso ancora poco strutturato e regolamentato, con moltissime realtà che non hanno definito chiaramente le regole per il suo impiego. Questo le espone a diversi rischi legali e operativi, tra cui l’uso improprio di dati confidenziali o la violazione dei diritti di terzi da parte di dipendenti o collaboratori.

Rischi principali

Il datore di lavoro è responsabile per le azioni dei propri dipendenti nell’ambito lavorativo, con nuove norme penali in arrivo che aggravano la responsabilità in caso di uso improprio dell’IA.

L’utilizzo di sistemi AI ad accesso libero (es. ChatGPT – Perplexity – Gemini) nell’impresa può comportare rischi legati agli aspetti legali e alla dispersione involontaria di know-how, poiché i dati inseriti vengono raccolti e riutilizzati dal fornitore.

Affidarsi a professionisti specializzati nell’adottare soluzioni contrattuali o sistemi sviluppati su misura può offrire maggior controllo e protezione, mettendo al riparo dalle sanzioni che il Regolamento 1689 impone agli Enti che non si sono adeguati alle nuove regole UE.

Ecco alcuni consigli che schematicamente mi sento di dare:

Clausole contrattuali essenziali

Verifica e garanzia della liceità e qualità della formazione dei modelli AI.

Protezione del know-how aziendale con clausole specifiche per evitare l’uso improprio dei dati immessi nel sistema.

Diritti d’uso degli output, con clausole che garantiscono all’impresa la proprietà esclusiva e la possibilità di utilizzo commerciale.

Gestione dell’accesso, sicurezza dei dati e continuità del servizio, con regolazione delle credenziali e garanzie tecniche di affidabilità.

Assegnazione delle responsabilità e clausole di manleva, con specifica attenzione alle responsabilità in caso di violazione dei diritti terzi e limiti di responsabilità economica.

Definizione di legge applicabile e foro competente, spesso sfavorevoli per l’impresa, che devono essere attentamente negoziati.

Linee guida strategiche

Le imprese devono implementare linee guida interne chiare per l’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale e formare adeguatamente il personale come previsto obbligatoriamente dall’art. 4 del AI Act/2024.

È fondamentale avviare una gestione attenta sia dal punto di vista contrattuale sia operativo per sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA senza incorrere in rischi legali o di sicurezza.

Clausole contrattuali essenziali per i contratti AI nell’impresa

Le imprese devono inserire clausole specifiche nei contratti con i fornitori di sistemi AI per gestire responsabilità, rischi e diritti.

La Commissione Europea ha formalizzato le Clausole Contrattuali Tipo per l’AI (CCT-IA), distinguendo tra sistemi “light” e quelli soggetti agli obblighi dell’AI Act.

Queste clausole mirano a definire chiaramente i ruoli e le responsabilità di fornitori e utenti, con particolare attenzione alle seguenti aree:

  1. Liceità del training del modello: verifica che l’addestramento dell’AI sia stato fatto con dati leciti, pubblici o correttamente licenziati, per evitare violazioni di diritti di terzi.
  2. Qualità e affidabilità dei dataset: controllo dei dati usati per addestrare il sistema, per ridurre errori o “allucinazioni” di output, fondamentali in applicazioni critiche come documenti legali o medici.
  3. Garanzie sugli output: assicurazione che gli output generati siano originali e non violino diritti esclusivi di terzi, garantendo all’impresa il diritto esclusivo d’uso, sfruttamento e cessione commerciale.
  4. Inoltre, per i contratti SaaS (le licenze SaaS sono un sistema di fornitura di software ai clienti in cambio di una tariffa mensile. Il modello di licenze SaaS – Software as-a-Service – è simile al pagamento di un affitto: le imprese possono utilizzare il software a lungo termine finché continuano a effettuare pagamenti mensili) di AI, è essenziale prevedere clausole di monitoraggio e controllo degli errori post-generazione degli output e clausole di indennizzo e manleva che regolino chiaramente le responsabilità, soprattutto per violazioni dei diritti d’autore o uso illecito dei dati.

Rischi legali rilevanti per l’uso non regolamentato

L’uso non controllato di sistemi AI, specie quelli ad accesso libero, espone l’impresa a molteplici rischi legali:

Violazioni della privacy e protezione dei dati: immissione di dati sensibili o confidenziali nei sistemi AI può comportare violazioni del GDPR e sanzioni particolarmente elevate.

Responsabilità del datore di lavoro: il datore è responsabile per le azioni dei propri dipendenti che utilizzano AI, inclusa la responsabilità penale per eventuali usi illeciti secondo la normativa vigente e le nuove disposizioni legislative specifiche anche italiane (Disegno di Legge n. 1146 sull’intelligenza artificiale approvato definitivamente dal Senato).

Rischio di perdita o dispersione di know-how: i dati forniti dagli utenti sono spesso utilizzati per il training del sistema da parte del fornitore, mettendo a rischio le informazioni riservate aziendali, salvo che non vengano sottoscritti contratti con clausole di esclusione di tale utilizzo (tipiche degli accordi enterprise).

Impostare regole d’uso interne e adottare contratti con clausole stringenti è quindi fondamentale per la gestione del rischio legale aziendale.

Protezione del know-how aziendale nei contratti AI

Il know-how rappresenta un asset strategico da tutelare con strumenti specifici, sia organizzativi che contrattuali:

Accordi di non divulgazione (NDA) e clausole di riservatezza sono indispensabili per evitare divulgazioni non autorizzate.

È necessario prevedere misure di sicurezza che vietino l’uso improprio dei dati aziendali attraverso la AI, come limiti all’accesso e specifiche garanzie contrattuali.

La protezione del know-how si estende anche all’organizzazione interna, con regolamenti e policy per prevenire la fuoriuscita di informazioni riservate.

Gli strumenti giuridici previsti dal Codice della Proprietà Industriale e la Direttiva UE 2016/943 forniscono una solida base normativa per la salvaguardia del know-how e dei segreti commerciali.

Altri aspetti strategici e operativi

Diritti d’uso e conflitti sugli output generati: i contratti devono garantire all’impresa la piena titolarità degli output creati dagli utenti interni, ma la possibile somiglianza di output tra utenti diversi può creare criticità di proprietà intellettuale da gestire.

Accesso, sicurezza e continuità del servizio: clausole relative alla gestione delle credenziali, protezione contro attacchi informatici, e garanzia di disponibilità e aggiornamento del sistema sono cruciali.

Giurisdizione e legge applicabile: spesso i contratti impongono leggi e fori esteri, difficili e costosi da contestare, per cui è importante negoziare tali aspetti o prevedere soluzioni di ADR.

Formazione e linee guida interne: per mitigare i rischi legali, le imprese devono creare linee guida interne e programmi di formazione per sensibilizzare il personale sull’uso corretto e consapevole dell’AI.

Questo approfondimento evidenzia come sia essenziale una gestione integrata tra contratti ben strutturati, tutela del patrimonio informativo, e consapevolezza operativa per adottare l’intelligenza artificiale nell’impresa in modo sicuro e conforme alle normative vigenti.

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Decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73: Le Nuove Regole per l’Autotrasporto

Giuseppe De Marinis 

a cura Giuseppe De Marinis

 

In sintesi: Il Decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73 (Decreto Infrastrutture) ha introdotto importanti cambiamenti nella regolamentazione dei tempi di attesa per le operazioni di movimentazione delle merci. Le modifiche, che interessano principalmente l’articolo 6-bis del D.Lgs. n. 286/2005, rappresentano una svolta significativa per il settore dell’autotrasporto.

La franchigia gratuita per le operazioni di carico e scarico è stata ridotta da 120 a 90 minuti. Questa diminuzione di mezz’ora comporta una maggiore pressione sui tempi operativi e richiede una pianificazione più efficiente delle attività logistiche.

Superata la soglia dei 90 minuti, scatta automaticamente un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ritardo. Questo importo rappresenta un incremento sostanziale rispetto alle precedenti disposizioni e costituisce un forte deterrente contro i ritardi nelle operazioni.

Una delle innovazioni più significative riguarda l’estensione della responsabilità solidale per il pagamento degli indennizzi. Non è più solo il committente a rispondere dei ritardi, ma anche il caricatore è chiamato in causa, creando una responsabilità condivisa che coinvolge tutti i soggetti attivi nella filiera logistica.

 

Il DL 73 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 maggio 2025 modifica la normativa sui tempi di attesa per il carico e scarico merci, sui tempi di pagamento e sugli incentivi alle imprese di autotrasporto conto terzi per il rinnovo del parco mezzi.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 maggio 2025 il Decreto Legge n. 73, che prevede di particolare rilevanza per il settore del trasporto merci le norme sulle disposizioni in materia di autotrasporto, di motorizzazione civile e di circolazione dei veicoli. Nello specifico:

il Decreto Infrastrutture 2025 introduce significative modifiche al settore dell’autotrasporto, ridefinendo i tempi di attesa, gli indennizzi e le responsabilità dei soggetti coinvolti nella filiera logistica. Queste novità legislative impatteranno concretamente sulle operazioni quotidiane di carico e scarico, sui pagamenti e sulla gestione del parco veicolare.

Riduzione dei Tempi di Franchigia: Da 2 ore a 90 Minuti

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la riduzione del periodo di franchigia gratuita per le operazioni di carico e scarico. Il nuovo art. 6-bis del D.Lgs. 286/2005 stabilisce che il tempo massimo di attesa senza indennizzo passa dalle precedenti 2 ore a soli 90 minuti per ciascuna operazione.

Il conteggio inizia dal momento dell’arrivo del veicolo presso il punto di carico o scarico, introducendo maggiore precisione nella determinazione dei tempi di attesa.

Indennizzo Significativamente Aumentato

Superata la soglia dei 90 minuti, l’indennizzo dovuto al vettore subisce un aumento considerevole:

  • Da 40 euro a 100 euro per ogni ora o frazione di ora eccedente.
  • Rivalutazione automatica annuale basata sull’indice ISTAT FOI.
  • Applicazione solidale tra committente e caricatore.

Questa misura rappresenta un forte deterrente contro i ritardi nelle operazioni di movimentazione delle merci.

Nuove Responsabilità nella Filiera del Trasporto

Il decreto introduce la figura del caricatore tra i soggetti responsabili in solido per il pagamento dell’indennizzo, ampliando la base dei soggetti obbligati. Inoltre, viene stabilito che l’indennizzo è dovuto anche quando vengono superati i tempi contrattuali di carico o scarico, purché documentati.

Obblighi Informativi Rafforzati

I soggetti della filiera del trasporto hanno ora il dovere di fornire anticipatamente al vettore:

  • indicazioni precise sul luogo di carico/scarico,
  • orari specifici delle operazioni,
  • modalità di accesso ai punti operativi.

In caso di omissione di tali informazioni, il vettore può dimostrare il proprio orario di arrivo attraverso i sistemi di geolocalizzazione satellitare o le registrazioni del tachigrafo intelligente.

Diritti del Conducente Durante le Operazioni

Il decreto riconosce espressamente al conducente il diritto di assistere alle operazioni di carico, particolare attenzione viene posta alla verifica della corretta sistemazione della merce sul veicolo. Tale diritto non può essere limitato o escluso dal committente.

Contrasto all’Abuso di Dipendenza Economica

Sul fronte dei pagamenti, viene rafforzata l’efficacia dell’art. 83-bis del DL 112/2008. La nuova normativa prevede che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) possa intervenire d’ufficio o su segnalazione quando dalla violazione dei termini di pagamento emergano abusi di dipendenza economica.

Le sanzioni possono arrivare fino al 10% del fatturato dell’impresa inadempiente, secondo quanto previsto dalla legge n. 287/1990.

Incentivi per il Rinnovo del Parco Veicolare

Il decreto stanzia 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 destinati al rinnovo del parco veicolare del settore autotrasporto. Le risorse saranno ripartite con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economia.

Carattere Inderogabile delle Nuove Norme

La normativa è considerata inderogabile, impedendo la stipula di contratti che prevedano una franchigia inferiore ai 90 minuti. Tuttavia, le nuove regole si applicano a tutte le tipologie di contratto di trasporto, indipendentemente dalla forma scritta.

Impatti Operativi e Raccomandazioni

Le modifiche introdotte richiedono alle imprese del settore un adeguamento immediato delle proprie prassi operative:

  • Organizzazione puntuale delle operazioni di carico e scarico,
  • Revisione dei contratti esistenti per conformarsi alle nuove disposizioni,
  • Implementazione di sistemi di monitoraggio dei tempi operativi,
  • Formazione del personale sulle nuove procedure.

Conclusioni

Il Decreto Infrastrutture 2025 rappresenta una svolta significativa per il settore dell’autotrasporto, introducendo maggiori tutele per i vettori e responsabilizzando tutti i soggetti della filiera logistica. L’efficacia di queste misure dipenderà dalla capacità delle imprese di adeguarsi tempestivamente al nuovo quadro normativo, trasformando le sfide regolamentari in opportunità di efficientamento operativo. Queste modifiche normative comportano una redistribuzione delle responsabilità lungo tutta la catena logistica, incentivando una maggiore efficienza operativa e una migliore pianificazione dei tempi. Le imprese del settore dovranno adeguare i propri processi per conformarsi alle nuove disposizioni e minimizzare i rischi di sanzioni.

Lo studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners è a disposizione di committenti, caricatori e di professionisti della logistica al fine di adeguarsi al nuovo quadro normativo e prevenire le criticità che la riforma potrebbe comportare per il settore.

Il nostro team di professionisti supporta committenti, caricatori e operatori logistici nell’implementazione delle nuove disposizioni legislative, fornendo:

  • Analisi approfondita delle modifiche normative e del loro impatto operativo,
  • Consulenza strategica per l’adeguamento dei processi aziendali,
  • Assistenza nella revisione dei contratti esistenti,
  • Supporto nella prevenzione di potenziali criticità e contenziosi,
  • Formazione specializzata sui nuovi obblighi e responsabilità.