Anno XXIX • N°3 • Luglio-Settembre 2025

EDITORIALE

Kazakistan: un Paese ricco di opportunità di Business

di Alessandro Russo

Il Kazakistan negli ultimi anni ha dimostrato sempre più di essere un Paese in crescita non solo per quanto riguarda i progetti di investimento governativi in opere infrastrutturali ma anche in riferimento ad investimenti privati per la realizzazione di impianti produttivi finalizzati ad assecondare le esigenze di una domanda interna, ad esempio, nel campo della trasformazione agroalimentare. Non da ultimo, ulteriore segnale positivo, è dato dalla crescita del reddito pro-capite che si attesta tra i migliori dell’area.

Accanto alla storica presenza di Eni nel Paese, attiva sin dagli anni 90, sono presenti numerosi investitori italiani nel settore dei veicoli industriali come anche nel settore delle infrastrutture, attraverso la stipulazione di accordi di Joint venture con partner locali. Si segnala inoltre l’aumento degli acquisti, da parte di imprese Kazake, di impianti e macchinari italiani, soprattutto nel settore agroalimentare. A tal proposito si consideri che ad oggi l’Italia è diventato il terzo partner commercial del Kazakistan, dopo Russia e Cina e prima degli altri Paesi UE.

Sulla scorta di tali esperienze anche il governo italiano si è mosso per costruire relazioni con le istituzioni locali. Lo scorso mese di maggio, infatti, la Presidente del Consiglio ha incontrato ad Astana il Presidente kazako, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione economica tra i due Paesi. Tra gli accordi di cooperazione firmati in occasione dell’incontro si segnalano l’accordo tra SACE e Cassa Depositi e Prestiti con la Development Bank del Kazakistan, per fornire garanzie alle imprese italiane e quello tra ICE–Agenzia e Kazakh Invest, per la promozione reciproca degli investimenti.

Restano tuttavia numerose difficoltà per operare serenamente nel Paese, quali ad esempio la gestione delle procedure doganali, aspetti burocratici, esigenza di conformità a standard tecnici non sempre uguali a quelli UE, aspetti culturali e giuridici diversi. Si consiglia pertanto alle imprese italiane che intendono esportare i loro prodotti in Kazakistan un approccio strutturato tramite il supporto, di professionisti italiani e del Kazakistan, in grado di gestire efficacemente queste complessità al fine di poter operare in modo professionale nel mercato kazako.

A tal proposito lo Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners collabora da diversi anni con una prestigiosa realtà locale, GRATA International Law Firm, che, oltre ad operare in Kazakistan, vanta numerose sedi in tutti i Paesi dell’Area. La collaborazione negli anni si è sempre ampliata e ad oggi entrambe le realtà, oltre ad occuparsi della gestione di contenziosi internazionali, lavorano in sinergia sia per supportare imprese italiane in Kazakistan sia per supportare imprese kazake che intendono acquistare Beni e servizi da imprese italiane. Ulteriore attività riguarda l’assistenza nella valutazione e processi di due diligence di imprese fornitrici italiane richieste da banche Kazake al fine di concedere finanziamenti alle imprese locali per l’acquisto di beni strumentali.

Inoltre, lo studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners, in collaborazione con GRATA International, ha fornito pareri legali e supporto non solo a società italiane, ma anche a fornitori e controparti di altri Paesi europei ed extra UE. Questa vasta esperienza consente a entrambi gli Studi di fornire servizi completi e orientati alla giurisdizione di riferimento richiesti da istituzioni finanziarie kazake.

La collaborazione negli ultimi anni si è ulteriormente rafforzata grazie al rapporto, professionale ma soprattutto personale, nato tra l’Avv. Alessandro Russo, Senior Partner dello Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners e l’Avv. Marat Atyshev, Senior Associate di Grata International, Kazakhstan, basato su rapporti di amicizia e stima reciproca. Questa collaborazione ha consentito l’ottima gestione di numerose pratiche di clienti italiani e kazaki, con l’obiettivo di fornire un supporto legale di alta qualità e colmare il divario esistente tra diverse culture legali e aziendali che si possono generare tra ordinamenti giuridici diversi.

 


A proposito di…

di Michele Lenoci

Australia: aumentano le importazioni di beni di lusso

Le importazioni italiane di beni di lusso in Australia hanno raggiunto un valore di circa 7 miliardi di dollari australiani. I beni di lusso italiani comprendono una vasta gamma di articoli, tra cui automobili, abbigliamento, accessori, pelletteria e gioielli, tutte categorie che hanno visto un incremento nelle importazioni. Nel settore della moda le importazioni di pelletteria, come borse e portafogli, sono cresciute del 15%, a dimostrazione dell’interesse dei consumatori per prodotti in pelle di alta qualità. Il settore della gioielleria ha visto una crescita del 14% nelle importazioni di gioielli italiani. La gioielleria rappresenta ora circa il 4% delle importazioni totali di beni di lusso in Australia. Le importazioni di beni di lusso italiani sono sostenute da accordi commerciali tra l’Australia e l’Unione Europea, che hanno ridotto i dazi doganali e facilitato lo scambio commerciale. L’accordo di libero scambio ha contribuito a rendere i prodotti italiani più competitivi sul mercato australiano, permettendo una maggiore accessibilità dei beni di lusso. Si stima che le importazioni di prodotti di lusso italiani potrebbero aumentare del 10-12% nei prossimi cinque anni (Fonte Assocamerestero).

Italia primo fornitore di vino dell’Ucraina

Secondo Trade Data Monitor nel periodo gennaio-maggio 2025 le importazioni di vino in Ucraina sono leggermente diminuite (-1,44%) ma sono aumentate dall’Italia (+4,36%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni totali hanno raggiunto 67 milioni di euro, con 27,1 milioni di euro di vino importato dall’Italia. L’Italia mantiene la sua posizione di principale fornitore di vino all’Ucraina con una quota di mercato del 40,5%. Altri fornitori includono Francia (16,5%) e Spagna (11,8%).

Canada: restrizioni temporanee all’importazione di formaggi e prodotti bovini

A causa di un focolaio di dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease LSD) in Italia, la Canadian Food Inspection Agency (CFIA) ha introdotto restrizioni temporanee su alcune importazioni di prodotti. Latte e derivati pastorizzati: sono ora ammessi solo con certificato zoosanitario che confermi uno dei seguenti trattamenti: a) latte a lunga conservazione UHT: 140°C per ≥3 sec. b) latte a pastorizzazione rapida HTST: 72°C per ≥15 sec. c) Pastorizzazione: 63°C per 30 min. Formaggi da latte crudo: consentiti solo se prodotti con latte munto prima del 23 maggio 2025. Pelli e cuoi: a) Grezzi: raccolti prima del 23 maggio 2025 b) Trattati: devono aver subito un trattamento efficace contro LSD (es. salatura, essiccazione, conciatura). Le misure restano in vigore fino a nuovo avviso (Fonte ICE).

Il Cile conferma la sua ripresa economica

Il Banco Centrale del Cile ha diffuso i dati preliminari sul Prodotto Interno Lordo del primo trimestre del 2025, registrando una crescita nazionale del 2,3%. La maggior parte delle regioni ha mostrato performance positive, sostenute principalmente dai settori del commercio, dei servizi personali e dell’industria manifatturiera. Anche i consumi delle famiglie sono aumentati in quasi tutte le macrozone del Paese. Tra le regioni con risultati più brillanti figurano Aysén (+8,5%), grazie alla crescita dell’acquacoltura, delle costruzioni e dei servizi personali, e Magallanes (+6,1%), spinta soprattutto dall’industria chimica. Anche il consumo delle famiglie è aumentato significativamente in entrambe le regioni. Nelle macrozone centrali e meridionali, si osservano incrementi del PIL tra il 2% e il 4,4%, con contributi chiave provenienti dal settore agroalimentare, dal commercio e dalla ristorazione.

Diminuisce l’e-commerce in Svezia

A maggio 2025 il settore dell’e-commerce svedese ha registrato il suo peggior risultato dal 2020, con un fatturato di 11,2 miliardi di corone. La causa è duplice: un minor numero di persone ha fatto acquisti online (il 69% contro il 71% dell’anno precedente) e la spesa media per consumatore è crollata da 2.545 a 1.951 corone. Quasi tutte le categorie di prodotti sono in calo, indicando una generale prudenza dei consumatori. Fanno eccezione i materiali da costruzione, in leggera ripresa dopo un periodo negativo, e i prodotti farmaceutici, unici in crescita a maggio. Il settore dell’arredamento, invece, continua a soffrire un forte calo delle vendite. Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2025, il fatturato dell’e-commerce è diminuito del 5% rispetto al 2024 (Fonte ICE).

Le macchine agricole italiane rafforzano la loro presenza negli USA

Secondo gli ultimi dati ISTAT, elaborati da FederUnacoma, l’Italia ha esportato negli Stati Uniti tecnologie agricole per un valore di oltre 320 milioni di euro solo nei primi quattro mesi del 2025, con un aumento del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questa impennata non solo posiziona gli Stati Uniti come il principale mercato di esportazione dell’Italia per le macchine agricole, superando i tradizionali partner europei come Francia e Germania, ma evidenzia anche un cambiamento fondamentale: gli agricoltori statunitensi si stanno rivolgendo sempre più all’innovazione italiana per modernizzare e ottimizzare le loro operazioni agricole. La crescita è trainata in gran parte dalla domanda di attrezzature avanzate e macchine specializzate, che ha visto un aumento del 12,6%, per un totale di quasi 250 milioni di euro. Nonostante un lieve calo delle vendite di trattori (-6,7%, per un totale di 71,2 milioni di euro), la traiettoria complessiva punta verso una crescita sostenuta e una diversificazione nei tipi di tecnologie italiane adottate dalle aziende agricole americane. Gli esperti prevedono che le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti potrebbero superare i 900 milioni di euro entro la fine del 2025, soprattutto se i tassi di adozione accelerano in stati chiave come California, Texas e Midwest.

 


Attenzione su…

Allucinazioni algoritmiche: approccio normativo e casi concreti

Marco Tupponi

di Marco Tupponi

L’argomento delle allucinazioni algoritmiche all’interno dei sistemi di Intelligenza Artificiale generativa, in particolare quelli basati su Large Language Models (LLM) come GPT, si pone oggi come punto cruciale tra innovazione tecnologica e regolamentazione giuridica.

Soffermiamoci specificatamente su questo tema individuando quattro macro aree:

  1. In cosa consistono le allucinazioni algoritmiche

Il termine “allucinazione” in ambito AI non si riferisce a un’alterazione della percezione cosciente, come in ambito medico, ma a risposte generate da un sistema di AI che appaiono plausibili ma sono concretamente errate o totalmente inventate.

Queste allucinazioni possono manifestarsi in diversi modi:

  • Fatti inventati: la macchina “crea” informazioni che non esistono.
  • Riferimenti falsi: citazioni bibliografiche, leggi, sentenze o autori inesistenti.
  • Collegamenti arbitrari: inferenze illogiche che derivano da un’eccessiva generalizzazione o interpolazione creativa.
  • Ambiguità o bias: distorsioni legate ai dati di addestramento o alla formulazione del prompt.

Il fenomeno è strutturale, non contingente: deriva dal funzionamento probabilistico dei modelli, che cercano la parola più probabile in un determinato contesto e non necessariamente quella “vera”.

  1. Approccio normativo: il quadro europeo e l’AI Act

Con l’adozione del Regolamento UE 2024/1689, noto come AI Act, l’Unione Europea ha fatto un passo decisivo nel definire un quadro giuridico armonizzato per l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale, e in particolare dei modelli generativi a uso generale.

Il Considerando n. 99 del Regolamento descrive i LLM come strumenti ad alta flessibilità applicativa, capaci di generare contenuti testuali, visivi e audio.

Tuttavia, proprio questa flessibilità implica rischi sistemici:

  • Difficoltà nel tracciamento dell’origine dei dati
  • Impossibilità di garantire la veridicità assoluta delle risposte
  • Possibili abusi in contesti sensibili (es. sanitario, legale, amministrativo).

In particolare, l’AI Act prevede:

  • Obblighi di trasparenza: citazione esplicita quando un contenuto è generato da AI.
  • Documentazione tecnica: le imprese devono spiegare come il modello è stato addestrato.
  • Audit e valutazione di conformità per i modelli ad alto impatto.

Il legislatore comunitario sembra consapevole del rischio di allucinazioni e cerca di introdurre principi di accountability cioè di responsabilizzazione.

  1. Casi concreti di allucinazioni: settori critici

Di seguito alcuni esempi reali e concreti in cui le allucinazioni algoritmiche hanno generato conseguenze effettive:

a. Settore giuridico

  • Avvocati che hanno utilizzato ChatGPT per redigere atti contenenti giurisprudenza inventata (caso Mata v. Avianca, USA, 2023).
  • Interpretazioni errate di articoli di legge, con conseguente rischio di danno professionale o violazione deontologica.

b. Sanità e medicina

  • Diagnosi approssimative o consigli clinici pericolosi generati da sistemi AI non certificati come dispositivi medici.
  • Raccomandazioni farmacologiche inesistenti o non aggiornate.

c. Informazione e giornalismo

  • Diffusione virale di notizie false o distorte, redatte da AI senza fonti che è possibile verificare.
  • Rischi per la qualità dell’informazione e la manipolazione dell’opinione pubblica.

d. Pubblica amministrazione

  • Errori in moduli compilati automaticamente o nella generazione di risposte a quesiti su normative.
  • Difficoltà nel far valere la responsabilità amministrativa quando l’origine della decisione è algoritmica.
  1. Verso una cultura della verifica: soluzioni e prospettive

La risposta normativa e tecnica alle allucinazioni algoritmiche si gioca su più livelli:

  • Educazione degli utenti: è fondamentale promuovere una maggiore alfabetizzazione algoritmica, che insegni a usare questi strumenti in modo critico.
  • Modelli ibridi: integrare LLM con motori di ricerca affidabili o database controllati, riducendo l’autonomia generativa in contesti ad alto rischio.
  • Tracciabilità delle fonti: spingere lo sviluppo di modelli capaci di citare fonti attendibili, come nel caso dei progetti RAG (Retrieval-Augmented Generation).
  • Responsabilità multilivello: dal progettista dell’algoritmo, al fornitore del servizio, fino all’utente professionale che lo utilizza per finalità specifiche.

In Conclusione

Le allucinazioni algoritmiche non sono semplici “errori” occasionali, ma manifestazioni fisiologiche di un sistema probabilistico applicato a contesti complessi.

L’approccio normativo dell’Unione Europea, rappresentato dall’AI Act, vuole disciplinare l’uso dei modelli generativi senza soffocarne il potenziale, prevedendo regole chiare su trasparenza, affidabilità e responsabilità.

Spetta anche agli operatori – sviluppatori, professionisti e utenti finali – verificare sempre l’attendibilità delle fonti e dei dati e adottare una consapevolezza critica nell’uso degli strumenti di AI. In tal modo l’uomo è sempre al centro dell’utilizzo dell’AI e dovrà sempre essere consapevole che così agendo sarà sempre imputabile all’uomo non solo il risultato finale, ma anche la responsabilità legale nell’utilizzo dell’AI e l’eventuale richiesta di un risarcimento del danno, non essendo possibile, allo stato attuale porre in capo all’AI, in quanto tale, poiché priva di patrimonio, il pagamento di una somma di danaro per risarcire un danno patrimoniale.

 

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Incentivi camerali ed opportunità di finanziamento a fondo perduto

Anna Montefinese 

a cura Anna Montefinese

Il tema dell’articolo è fornire un focus in merito ai bandi emanati da alcune Camere di commercio al momento disponibili in tema di digitale ed export.

La Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Napoli si propone di promuovere la competitività delle Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori economici attraverso il sostegno all’acquisizione di servizi destinati alla realizzazione di programmi di internazionalizzazione delle aziende, anche attraverso un più diffuso utilizzo del digitale non solo quale strumento ma anche leva per la strategia aziendale a sostegno dell’export. L’obiettivo è di realizzare azioni di immediato supporto alle imprese, attivando voucher utilizzabili come contributi assegnati a copertura parziale delle spese sostenute.
Con il presente Bando si intendono finanziare progetti presentati da singole imprese per iniziative avviate e concluse tra la data di presentazione della domanda ed il 30.09.2025.
Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricomprese nel presente Bando dovranno riguardare, anche congiuntamente:
a) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, nel dettaglio:

  • il potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti di cataloghi/brochure/presentazioni aziendali;
  • l’ottenimento o il rinnovo delle certificazioni di prodotto necessarie all’esportazione nei Paesi target o a sfruttare determinati canali commerciali (es. GDO);
  • la protezione del marchio dell’impresa all’estero;
  • lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager (DEM) in affiancamento al personale aziendale, al fine di implementare le strategie commerciali e le capacità manageriali dell’impresa. Le spese di cui alla presente voce sono finanziabili nel limite massimo del 20% del totale concesso.

b) lo sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero, nel dettaglio:

  • partecipazione ad incontri d’affari individuali o collettivi (in modalità ibrida o in presenza) tra buyer internazionali e operatori nazionali, anche in preparazione ad un’eventuale attività incoming e outgoing futura;
  • la realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera per favorire le attività di e-commerce;
  • test di mercato con esposizione di prodotti in showroom ed altre location idonee a seconda della tipologia di prodotto;
  • assistenza legale/contrattuale/tecnico specialistica per la finalizzazione di contratti d’affari e partecipazione a EU tender e gare internazionali;

c) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero attraverso la partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero (sia in Paesi UE, sia extra Ue) o anche a fiere internazionali in Italia.

Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di commercio a disposizione dei soggetti beneficiari ammontano a euro € 379.120,00.

Tutte le agevolazioni saranno accordate sotto forma di voucher, che avranno un importo unitario massimo di euro 21.000,00, per ogni impresa ammessa al contributo.
Il valore minimo di investimento deve essere pari a € 5.000,00 al netto di iva. L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 70% delle spese ammissibili.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE:
Le richieste di contributo dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, utilizzando il sistema Restart di Infocamere, a partire dalle ore 12,00 del 25/06/2025 fino al 25/07/2025.
NOTA: Le imprese a cui sono stati già concessi contributi a valere sul “Bando internazionalizzazione – annualità 2024” della Camera di Commercio di Napoli non possono presentare domanda di agevolazione ai sensi del presente Bando.

Voucher Digitali – Anno 2025

Presentazione domande dal 10 al 17 settembre 2025
La Camera di commercio di Bologna intende promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented volti a sostenere la transizione ecologica del tessuto produttivo. Le risorse finanziarie stanziate per l’iniziativa ammontano a 600.000 euro.

SOGGETTI BENEFICIARI
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese di tutti i settori che, alla data di presentazione della domanda e fino alla concessione dell’aiuto, siano Micro o Piccole o Medie imprese, ed abbiano sede legale nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Bologna.

 

Bando per la concessione di contributi alle imprese attive nelle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza per la promozione dell’internazionalizzazione – 2025

La Camera di commercio dell’Emilia, nell’ambito delle proprie iniziative istituzionali, intende promuovere la crescita del livello di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese del territorio attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto diretti a supportare lo sviluppo dei canali commerciali all’estero e la crescita delle competenze per la gestione dei processi di internazionalizzazione.

OBIETTIVI DEL BANDO:
Finanziare tramite l’utilizzo di contributi a fondo perduto l’acquisizione di servizi per favorire l’avvio e lo sviluppo del commercio internazionale e la crescita delle competenze per la gestione dei processi di internazionalizzazione.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE:
Le richieste di contributo dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, firmate digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, utilizzando il sistema Restart di Infocamere, dalle ore 11:00 del 10/06/2025 alle ore 16:00 del 31/07/2025.

ENTITA’ DEL CONTRIBUTO E TIPOLOGIA INTERVENTI:
Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese sostenute, documentate e ammissibili, al netto di IVA, fino ad un importo massimo determinato in relazione alla tipologia di intervento e fino al raggiungimento dell’importo massimo complessivo di € 12.000,00, oltre l’eventuale premialità di € 250,00 relativa al rating di legalità. L’investimento minimo finanziabile è di € 3.000,00.

I contributi a fondo perduto sono assegnati per i seguenti ambiti di attività:
A. partecipazione a manifestazioni fieristiche in Italia (contributo massimo di € 4.000) e all’estero (contributo massimo di € 6.000). E’ ammissibile una sola manifestazione fieristica nel corso del 2025;
B. sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di TEM, DEM e EXIM Manager (contributo massimo € 10.000).

Segnaliamo a tal proposito che la nostra Società ha i requisiti per erogare questo tipo di consulenza volta alla realizzazione di percorsi di affiancamento e formazione attraverso l’utilizzo di specifiche figure professionali: Temporary Export Manager (TEM), Digital Export Manager (DEM). Il percorso di affiancamento dovrà avere una durata minima di 3 mesi corrispondente ad almeno 20 giornate e dovrà essere finalizzato a implementare la strategia e ad accrescere le capacità manageriali dell’impresa nella gestione dei processi di internazionalizzazione. Il TEM e il DEM dovranno dimostrare di avere competenze e conoscenze pertinenti rispetto al ruolo che andranno a svolgere in azienda sia in termini di internazionalizzazione che di digitalizzazione, attestati da un’esperienza di supporto alle imprese di almeno due anni.

SPESE AMMISSIBILI
Sono finanziabili le spese, al netto dell’IVA, delle analoghe imposte estere e di altre imposte, tasse e diritti:
A) per partecipazione nel 2025 a manifestazioni fieristiche:

  • area espositiva, progettazione dello stand e noleggio dell’allestimento (incluse spese accessorie di allestimento – servizi di telecomunicazioni, idrici, elettricità, montaggio/smontaggio – ed ivi compresi eventuali costi di iscrizione, oneri e diritti fissi obbligatori in base al regolamento della manifestazione);
  • iscrizione al catalogo ufficiale – trasporto del materiale da allestimento ed espositivo, compresa la relativa assicurazione ed esclusi gli oneri doganali;
  • servizi di interpretariato/traduzione e hostess.

B) per affiancamento e formazione: servizi di consulenza e/o fornitura di servizi così come documentati dalla relazione tecnica che formerà parte della rendicontazione finale.

Le spese dovranno essere interamente sostenute a partire dal 01/01/2025 al 27/02/2026.

Per approfondire le modalità di partecipazione ai suddetti bandi e per valutare il possibile coinvolgimento del nostro Gruppo nello svolgimento dell’attività consulenziale scrivere a montefinese@commercioestero.net

Anna Montefinese