Anno XXVI • N°3 • Luglio-Settembre 2022

EDITORIALE

Incoming in Italia di operatori dall’Africa sub-sahariana: incontri B2B a Bologna

di Commercioestero Srl

Nell’ottica di fornire il nostro supporto specialistico relativo alle attività previste dalla Convenzione che il Gruppo Commercioestero Srl ha sottoscritto con FederUnacoma volte ad erogare i servizi di assistenza legale, doganale, pagamenti internazionali, ricerche di mercato, consulenza, assistenza alla progettazione europea e formazione nell’ambito dell’internazionalizzazione, saremo presenti all’evento organizzato a Bologna.
Lunedì 11 e martedì 12 luglio, infatti, si terrà la due giorni dedicata agli incoming di operatori provenienti dall’Africa Sub-Sahariana accompagnata da sessioni di approfondimento con B2B e visite aziendali.
L’evento è organizzato da Agenzia ICE, nell’ambito dell’attività promozionale dedicata al settore della Meccanizzazione Agricola in collaborazione con FederUnacoma.
La finalità dell’iniziativa è incrementare le opportunità d’affari per le imprese italiane del settore. Per questo, Agenzia ICE d’intesa con l’Associazione di categoria FederUnacoma ha selezionato una delegazione di circa 19 operatori provenienti da Angola, Congo Brazzaville, Kenya, Mozambico, Nigeria, Senegal, Sud Africa, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.
La delegazione prenderà parte ad un programma che prevede due giornate di incontri Business to Business, con i produttori italiani di attrezzature e tecnologie per la meccanizzazione agricola cui faranno seguito ulteriori giornate di visite alle imprese che hanno manifestato la disponibilità a ricevere la delegazione presso i propri stabilimenti produttivi.
Le sessioni di incontri B2B, della durata di 15 minuti ciascuno, con gli operatori invitati avranno luogo a Bologna nei giorni 11 e 12 luglio, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, presso ZANHOTEL EUROPA.
Come previsto dalle Misure Straordinarie promosse dall’Agenzia ICE e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per sostenere le imprese italiane sui mercati esteri in risposta all’emergenza Covid 19, nel 2022 la partecipazione a questa iniziativa sarà gratuita.

Gruppo Commercioestero

info@commercioesterosrl.com


A proposito di…

di Michele Lenoci

L’industria cosmetica sudcoreana è il settore con la più alta crescita della domanda di prodotti Bio

Cosmetics Design Asia conduce un sondaggio della South Korea International Trade Association (KITA) che rileva come l’industria cosmetica sudcoreana abbia beneficiato maggiormente dell’aumento della domanda di prodotti biologici dopo la pandemia. Più della metà delle aziende intervistate (409 aziende), e fino al 62,8% delle aziende cosmetiche, hanno affermato che la crescente domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori ha avuto un grande impatto sulle loro esportazioni e vendite. Dopo questo settore, la domanda di prodotti di questo tipo è cresciuta nella moda, negli articoli per la casa e nel cibo. Il 72% delle aziende intervistate ha affermato che le proprie esportazioni di prodotti sostenibili sono aumentate del 5% dopo la pandemia e almeno un terzo di loro ha ricevuto richieste e richieste su prodotti sostenibili come alternative ad altri prodotti già in uso. Tuttavia, nonostante le prospettive di mercato siano molto positive, ci sono ancora delle barriere da superare per farne la caratteristica maggiormente presa in considerazione dai consumatori nella scelta di un prodotto. Attualmente questi prodotti tendono ad avere prezzi considerevolmente elevati data la difficoltà di reperire alcuni materiali e/o ingredienti e l’alto costo di ricerca e sviluppo. Le principali difficoltà individuate dalle imprese per entrare nel mercato sostenibile sono state, principalmente, l’accesso ai finanziamenti e l’ottenimento di determinati certificati.

 

I francesi riducono gli acquisti di prodotti freschi

Le famiglie francesi hanno ridotto significativamente la spesa nel mese di aprile. Con un calo della spesa alimentare del 6,2% rispetto allo scorso anno, in particolare del 14,1% per i prodotti freschi. A seguito dell’aumento dei prezzi, i consumatori si rivolgono sempre più al marchio del distributore, soprattutto per prodotti come senape, pasta o oli. Inoltre, temendo carenze o un’esplosione dei prezzi, i consumatori hanno avuto la tendenza ad accumulare determinati prodotti, aumentando il volume di acquisto e la spesa. Ad esempio, pasta e olio sono generalmente aumentati in tutte le famiglie, ma ancor di più nelle famiglie benestanti. Altri prodotti, invece, hanno subito un forte calo. È il caso del formaggio “petit suisse” e della senape. Le famiglie hanno speso il 9% in meno per la senape rispetto allo scorso anno, cercando di mitigare l’impatto inflazionistico interrompendo in modo significativo l’acquisto di questo condimento. Quanto alla petit suisse, ha subito un calo del 15% e uno spostamento verso le private label. La società Kantar ha condotto un’indagine su 1.000 persone sugli aumenti dei prezzi e sul potere d’acquisto, raggruppandoli in tre diversi gruppi. I ‘vulnerabili’: famiglie in condizioni di stress finanziario, come le persone inattive o con lavori precari; i ‘pragmatici’: le classi medie dei lavoratori e dei pensionati, ei ‘conservatori’, famiglie privilegiate con maggiore potere d’acquisto. Tra queste classi di consumatori, le famiglie più modeste sono quelle più colpite dall’inflazione, infatti il ​​20% di esse afferma che per loro è già difficile sopravvivere economicamente.

Il Messico elimina temporaneamente i dazi su alcuni prodotti agroalimentari

Al fine di controllare l’inflazione e aiutare le famiglie a recuperare il proprio potere d’acquisto, il pacchetto di misure approvato dal Governo prevede l’eliminazione temporanea (in linea di principio, 1 anno, anche se prorogabile) dei dazi all’importazione su alcuni prodotti di base e forniture strategiche. In totale sono 66 le frazioni tariffarie contemplate nel decreto che potranno essere importate in Messico esentasse. Tra questi vi sono quelli corrispondenti ai seguenti prodotti: carne suina, fresca, refrigerata o congelata (carcasse, cosce, spalle), pesce fresco, refrigerato o congelato (solo sardine e tonno), latte, uova di pollame, patate, pomodori, cipolle, carote, arance, mele, limoni, pepe, grano, mais, riso, pasta, farina di frumento, farina di mais, pane tostato, tra gli altri. Tale provvedimento non esonera gli importatori dall’obbligo di rispettare le norme non tariffarie per tali merci, nonché gli standard di qualità a tutela della salute dei consumatori.

 

L’India prevede di ridurre i dazi sugli oli commestibili

Il governo indiano sta preparando una riduzione delle tariffe su alcuni oli commestibili per mitigare l’aumento dei prezzi nel mercato interno. Questa iniziativa si propone come risposta a fattori come la guerra in Ucraina o il divieto dell’Indonesia all’esportazione di oli commestibili, che hanno innescato i prezzi internazionali. Secondo l’Economic Times, l’India è particolarmente vulnerabile all’aumento dei prezzi degli oli vegetali, poiché le importazioni rappresentano il 60% del suo fabbisogno di petrolio. Il Paese, che è il più grande importatore di oli vegetali al mondo, sta studiando la possibilità di ridurre la tassa sulle infrastrutture agricole e la tariffa sulle importazioni di olio di palma, che attualmente si attesta al 5%. Tuttavia, non è noto quali saranno le nuove tasse e tariffe applicabili, poiché l’ambito delle riforme è ancora in fase di definizione. L’aumento dei prezzi degli ultimi due anni si è intensificato dopo che il conflitto russo-ucraino ha bloccato le esportazioni di olio di girasole e l’Indonesia, il più grande esportatore mondiale di oli commestibili, ha imposto un divieto alle esportazioni di olio di girasole per proteggere il proprio mercato interno. Tuttavia, non è la prima volta che l’India tenta di ridurre i prezzi del petrolio. Il paese ha seguito in passato una politica di raffreddamento dei prezzi dell’olio di palma, soia e girasole, principalmente riducendo le tariffe e limitando le scorte in deposito per prevenire l’accaparramento e la speculazione. Il successo di queste misure è stato finora limitato, poiché hanno alimentato le aspettative di maggiori acquisti, che hanno ulteriormente spinto i prezzi internazionali. D’altra parte, il governo intende anche ridurre le tariffe sulle varietà grezze di canola, oliva, crusca di riso e olio di palmisti dal 35% al ​​5% con l’obiettivo di aumentare la fornitura di tutti i tipi di oli nel Paese.

 

Il settore dei mobili da cucina in Austria guadagna slancio

Il settore dei mobili da cucina in Austria ha mostrato forza nel 2021 e i dati di vendita sono cresciuti notevolmente durante l’anno, trainati da una forte domanda che è aumentata del +7,9%. Secondo i dati estratti da Branchen Radar, i produttori e fornitori dell’industria dei mobili da cucina nel paese hanno registrato forti aumenti nelle vendite dei loro prodotti, principalmente dagli acquisti di attrezzature di base e pezzi di ricambio, che guidano gli aumenti. Allo stesso modo, i ricavi delle aziende del settore hanno raggiunto i 467 milioni di euro nel 2021 e sono ai massimi degli ultimi anni, dopo due periodi di scarsa crescita a causa della pandemia causata dal COVID-19. Nel dettaglio si segnala che la domanda di armadi è cresciuta a 1,84 milioni di unità vendute e il numero di cucine è salito a 209.900 unità. Parallelamente, i contributi alla crescita derivano sia dalle prime installazioni sia dall’attività di riparazione e sostituzione, sebbene in quest’ultimo caso rappresenti quasi l’80% della crescita totale. Inoltre, è stato osservato che anche i prezzi continuano a crescere (+3% anno su anno) in tutti i segmenti e il trend dovrebbe rimanere positivo, almeno nei prossimi trimestri. Un’altra importante variabile è stata anche l’aumento della domanda privata per la casa (non industriale), che continua a crescere e supera già i valori pre-pandemici. Infine i mobili, le forniture per il bricolage e gli articoli elettrici hanno registrato nell’ultimo anno una crescita rispettivamente del +4,3% e del +2,3%, riaffermando il buon momento che sta attraversando il settore.

 

L’Egitto modifica i requisiti per la registrazione degli esportatori

Il Ministero del Commercio e dell’Industria egiziano ha pubblicato la modifica ad alcune disposizioni del decreto n. 43 del 2016, che ha modificato le regole di registrazione per gli stabilimenti idonei all’esportazione di prodotti in Egitto. La modifica più importante, pubblicata dall’Organizzazione generale per il controllo delle esportazioni e delle importazioni (GOEIC, dal suo acronimo in inglese), è che il tempo di registrazione delle società esportatrici non può superare i 15 giorni una volta che sono stati presentati i documenti necessari per completare il processo. I decreti stabiliscono le regole per la registrazione degli esportatori dinanzi al GOEIC, procedura che, fino ad oggi, poteva richiedere tempi eccessivi. Inoltre il nuovo emendamento prevede la creazione di un meccanismo per arbitrare le rivendicazioni commerciali entro un periodo di 15 giorni dalla sua presentazione, quando la domanda di registrazione viene respinta o la società viene cancellata dal registro con decisione motivata del direttore del GOEIC.

 

Il mercato dei prodotti Bio nel Regno Unito aumenta del 5,2% nel 2021

La Soil Association ha pubblicato un rapporto sul mercato biologico affermando che è cresciuto del 5,2% nel 2021, per il decimo anno consecutivo, nel Regno Unito. Secondo il portale Specialty Food, il mercato biologico ha raggiunto un valore di 3.050 milioni di sterline (3.623 milioni di euro), il più alto mai raggiunto nel Paese, superando le previsioni stimate dall’associazione. Il rapporto mette in evidenza la crescita del settore, soprattutto in una situazione così complessa con la pandemia, gli effetti della Brexit e le pressioni logistiche. L’indagine mette in luce alcuni dei fattori alla base di questa crescita. I rivenditori hanno registrato un aumento delle vendite di frutta e verdura, con un aumento anche delle vendite di prodotti lattiero-caseari, uova e carne, in particolare pollo e manzo. Il sondaggio ha anche rivelato che sempre più giovani si rivolgono a negozi indipendenti per opzioni verdi perché vogliono mangiare sano. I rivenditori bio indipendenti prevedono un aumento di circa il 6% nel 2022, guidato da un maggiore interesse dei consumatori per la salute e l’ambiente e un ritorno ai negozi fisici. I rivenditori restano preoccupati, tuttavia, per la disponibilità di prodotti bio, le catene di approvvigionamento e l’inflazione. Questa crescita è trainata dalle nuove generazioni di consumatori e dall’uso del canale digitale. Così, le vendite online di prodotti biologici hanno registrato un aumento del 13%, raggiungendo un valore di 558,6 milioni di sterline. Infine il numero di persone nel Regno Unito che segue una dieta vegetariana o vegana è attualmente stimato al 9%. Tuttavia, secondo recenti dati di NielsonIQ, la metà degli acquirenti biologici regolari sta adottando una dieta completamente o parzialmente vegana. Le vendite di prodotti biologici suggeriscono che sempre più persone rispondono al messaggio di mangiare meno carne, ma meglio, e questo è qualcosa di cui i rivenditori indipendenti possono trarre vantaggio.

 


Attenzione su…

Esportazioni in Egitto ed obbligo di utilizzo del credito documentario

di Alessandro Russo

La Banca centrale egiziana (CBE) a seguito della circolare del 13 febbraio 2022 riguardante la disciplina delle operazioni di importazione, ha proibito l’utilizzo del CAD come mezzo di pagamento per le importazioni introducendo l’obbligo per le imprese egiziane di utilizzare, salvo le deroghe espressamente previste, esclusivamente il credito documentario. In risposta alle rimostranze inizialmente espresse dalle associazioni datoriali, la Banca Centrale Egiziana è intervenuta indicando alcune linee guida per la concessione di fidi alle imprese (per consentire l’emissione di lettere di credito) e in merito ai costi di commissione (con l’obiettivo di renderle molto simili ai costi bancari previsti per le operazioni CAD).  E’ la CGC (Credit Guarantee Company) il soggetto deputato al sostegno finanziario delle imprese, in particolare delle PMI egiziane, al fine di garantire il portafoglio delle banche per la parte non coperta dal rischio e consentire quindi un aumento dei limiti di credito.

Come anticipato, sin dal principio sono state previste alcune deroghe e infatti l’obbligo non si applica alle seguenti operazioni:

  • Alle importazioni di modico valore, ove per modico valore si intende un valore massimo pari a 5000 dollari (o valore equivalente se in altra valuta);
  • Alle importazioni di medicinali, vaccini e/o principi attivi necessari alla produzione locale degli stessi;
  • Alle importazioni di tè, carne e prodotti a base di pollame, pesce, grano, olio, latte in polvere, latte artificiale per neonati, lenticchie, burro e mais;
  • Alle importazioni effettuate da filiali di società estere e loro controllate con sede in Egitto per acquisti dalla casa madre o per operazioni di acquisto infra gruppo;
  • Alle importazioni di merci effettuate (cioè effettivamente spedite) prima dell’entrata in vigore della nuova procedura.

Successivamente all’entrata in vigore della normativa, nel mese di maggio, ulteriori deroghe sono poi state concesse, ad esempio per i soggetti importatori egiziani che risultano qualificati come “Produttori”. Tale deroga prevede infatti l’utilizzo del CAD per le importazioni di “input di produzione e materie prime”.  Purtroppo, data la genericità del linguaggio utilizzato nella summenzionata definizione, non sempre è facile distinguere se il prodotto esportato in Egitto possa o meno rientrare nella deroga concessa e neanche gli importatori egiziani sono sempre in grado di interpretare se il prodotto oggetto del contratto rientri o meno nell’obbligo.

Al fine di evitare l’insorgere di criticità è pertanto utile assicurarsi, prima di effettuare qualsiasi esportazione in Egitto con pagamento diverso dalla lettera di credito, verificare cosa effettivamente prevede la legge egiziana in riferimento al prodotto esportato. È da considerare inoltre che la CBE, con molteplici circolari di cui l’ultima dello scorso 6 Giugno 2022, ha fornito una serie di chiarimenti utili (a titolo esemplificativo cosa si intende per società controllata da società straniera, se è utilizzabile la Stand -By Letter of credit in luogo del credito documentario classico, altri chiarimenti specifici riguardanti singole domande ricevute) sull’applicazione dell’obbligo in oggetto.

Non potendo in questa sede elencare tutte le risposte fornite dalla Banca Centrale Egiziana, e data la possibilità di ulteriori interventi da parte della stessa nel prossimo futuro, si consiglia di monitorare costantemente il sito della CBE egiziana (della quale si riporta di seguito il link) al fine di verificare ulteriori cambiamenti: https://www.cbe.org.eg/en/BankingSupervision/Pages/Circulars.aspx

Purtroppo si segnala che  le circolari sono riportate in lingua araba ed è necessario provvedere ad idonea traduzione.

Per quanto riguarda le imprese italiane l’istituzione dell’obbligo di Lettera di credito per le importazioni in Egitto potrebbe addirittura risultare vantaggiosa in quanto con tale strumento si abbatte il rischio credito, fermo restando però la necessaria competenza nell’utilizzo di tale strumento e ponendo particolare attenzione alla fase relativa all’analisi delle condizioni  riportate nel credito, dai documenti richiesti alla regolamentazione delle spese, in modo da evitare che poi, in presenza di riserve sollevate dalle banche, possa risultare compromesso il buon esito della transazione.

 

Contributi a fondo perduto digital export e fiere

di Anna Montefinese

Grazie alla comprovata esperienza del nostro Gruppo sui temi legati all’internazionalizzazione possiamo assistere le imprese interessate a partecipare ai seguenti bandi sia nella fase di predisposizione della domanda di richiesta del contributo che nell’attività di supporto consulenziale per la realizzazione del progetto di crescita verso l’estero.

 

FONDI ANCORA DISPONIBILI PER L’AGEVOLAZIONE GESTITA DA INVITALIA BONUS EXPORT DIGITALE

Fino ad esaurimento dei fondi sarà ancora sarà ancora possibile richiedere il contributo per il supporto delle spese per la digitalizzazione.

Nello specifico il bonus export digitale è un contributo che punta a sostenere le microimprese nella loro attività di internazionalizzazione.

Possono richiedere il contributo le microimprese manifatturiere (codice ATECO C) con sede in Italia, anche costituite in forma di reti o consorzi.

Finanzia le spese sostenute per l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export, fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate.

Le prestazioni puntano a sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso:

  • la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile,
  • la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web,
  • la realizzazione di servizi accessori all’e-commerce,
  • la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale,
  • digital marketing finalizzato a sviluppare attività di internazionalizzazione,
  • servizi di CMS (Content Management System),
  • l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing,
  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano,
  • l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi.

 

Il contributo previsto dal Bonus è concesso in regime “de minimis” per i seguenti importi:

  • 4.000 euro alle microimprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro;
  • 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.

 

Regione Emilia Romagna: Progetti di promozione dell’export e per la partecipazione a eventi fieristici

Il bando supporta progetti realizzati da piccole e medie imprese per la partecipazione a fiere internazionali svolte in paesi esteri o a fiere in Italia purché con qualifica internazionale; le fiere possono essere sia in presenza, sia digitalizzate (fiere virtuali con partecipazione da remoto). È ammessa anche l’adesione ad incontri d’affari (B2B) o eventi di promozione collettivi e di livello internazionale, organizzati in presenza o in formato virtuale da soggetti terzi con comprovata esperienza in ambito internazionale.

 

Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  • B2B ED EVENTI: adesione da parte dell’impresa beneficiaria del contributo ad eventi promozionali, incontri di affari, b2b in forma fisica o virtuale, collettivi e di livello internazionale. Gli eventi non possono essere organizzati dal beneficiario, né essere a suo esclusivo beneficio, ma essere eventi a favore di diversi soggetti partecipanti.
  • FIERE INTERNAZIONALI: partecipazione da parte dell’impresa beneficiaria del contributo a fiere all’estero o in Italia (in quest’ultimo caso solo a fiere con qualifica “internazionale”), di natura fisica o virtuale.

 

Nel caso di fiere in presenza saranno ammessi i seguenti costi: affitto spazi, noleggio allestimento (incluse le spese di progettazione degli stand), gestione spazi, trasporto merci in esposizione ed assicurazione delle stesse, ingaggio di hostess/interpreti.

Nel caso di fiere virtuali saranno ammessi i seguenti costi: iscrizione alla fiera e ai relativi servizi, consulenze in campo digital, hosting, sviluppo piattaforme per la virtualizzazione, produzione di contenuti digitali, accordi onerosi con media partners, spese di spedizione dei campionari.

Periodo eleggibile: dal 1° gennaio 2022 ed entro il 31 dicembre 2022. Il costo minimo del progetto in fase di presentazione della domanda di finanziamento dovrà essere di 5.000,00 euro.

Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto nella misura del 100% delle spese ammissibili e non potrà comunque superare il valore di euro 10.000,00.

Le domande si possono presentare il 12 luglio tramite piattaforma Sfinge.

 

RIAPERTURA DEI TERMINI BANDO DIGITAL EXPORT 2022 – UNIONCAMERE LOMBARDIA

OBIETTIVO: sostenere le MPMI lombarde nello sviluppo e consolidamento della propria posizione sul mercato internazionale tramite un duplice intervento:

1) l’impiego di un DEM (Digital Export Manager) che predisponga una strategia di espansione sui mercati esteri tramite l’utilizzo degli strumenti digitali;

2) l’utilizzo dello strumento dell’E-commerce, incentivando l’accesso a piattaforme cross border (B2B e/o B2C) e i sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile).

AGEVOLAZIONE: L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a parziale copertura delle spese sostenute (al netto di IVA) come da tabella sottostante, con due diverse tipologie di intervento:

CHI PUO’ PARTECIPARE: le MPMI lombarde iscritte ed attive al Registro delle Imprese (che non abbiano beneficiato in passato dei bandi “E-commerce 2021” di Unioncamere Lombardia, “E-commerce per i mercati internazionali 2021” della Camera di commercio di Mantova e Bando Connessi edizioni 2021 e 2022 della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi).

CANDIDATURE: Le domande di partecipazione devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it dalle ore 11.00 del 6 luglio 2022 alle ore 12.00 del 9 settembre 2022 (salvo esaurimento anticipato delle risorse).

 

Dott.ssa Anna Montefinese
montefinese@commercioestero.net