Anno XXVIII • N°1 • Gennaio-Marzo 2024

EDITORIALE

ESG – Sostenibilità e sviluppo sui mercati esteri

di Commercioestero srl

Sostenibilità è sempre più la parola del futuro del Mondo.

Se gli esseri umani non si allineeranno su questa prospettiva le nuove generazioni ne subiranno pesantemente le conseguenze.

Tutto ciò che facciamo dovrà essere sostenibile inclusi i Processi di Internazionalizzazione.

Ovviamente non so quanto ci metteremo ad educare, ma tutti noi dobbiamo rimboccarci le maniche e puntare in questa direzione nei propri Paesi e nei confronti del Mondo.

Una delle componenti di questo cambio di prospettiva e di cultura è possibile averla certificandosi ESG e divulgando i suoi pilastri anche utilizzando Intelligenza Artificiale e Tech Law.

La Commercioestero Srl è in prima fila nello spiegare e nel promuovere, anche in un’ottica di Commercio Estero, l’importanza dei tre pilastri che sorreggono la certificazione ESG e comunque la sua diffusione culturale.

Lo sviluppo umano e della propria società deve essere SOSTENIBILE.

‍Parlando di Sostenibilità focalizziamo l’attenzione su nuovi modelli di business che fanno dell’efficienza nell’uso delle risorse, a tutti i livelli (economico, finanziario, umano, ambientale) una precisa strategia aziendale che ha lo scopo di creare profitto (e quindi valore per gli Azionisti) e, al contempo, benessere per i propri collaboratori, per la società in cui operano in termini di difesa delle disuguaglianze e inclusione, rispetto dell’ambiente.

La Environmental, Social, and Corporate Governance (ESG) è una valutazione della coscienziosità collettiva di un’impresa per fattori sociali e ambientali.

In genere si tratta di un punteggio compilato dai dati raccolti che circondano metriche specifiche relative alle risorse immateriali all’interno dell’impresa.

Tali dati permettono di controllare e monitorare l’intera filiera e i propri stakeholder e la Blockchain potrebbe aiutare nel controllo.

Anche le operazioni di export devono quindi essere eseguite secondo le logiche della sostenibilità e la digitalizzazione risulta il mezzo vincente per attuare questo tipo di processo.

La riorganizzazione della filiera della logistica per diminuire l’impatto ambientale provocato dai trasporti e dalla distribuzione, la possibilità di dare al prodotto una seconda vita, la revisione di un processo produttivo sono iniziative che permettono di attivare anche delle leve di comunicazione che contribuiscono ad accrescere la competitività aziendale a livello internazionale.

La sostenibilità non è, quindi, solo una scelta etica, ma anche un nuovo approccio efficace per accrescere la propria competitività.

Le imprese che seguono i principi del CSR, innovano di più a livello tecnologico e sono più capaci di sostenere i processi di esportazione.

Secondo un’indagine del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, Unioncamere e SACE, le imprese italiane eco-investitrici sono più dinamiche sui mercati esteri.

Se dovessimo elencare i contenuti di ESG si potrebbero così sintetizzare:

  1. Environmental: tutto ciò che ha a che fare con la tutela dell’ambiente e della biodiversità, la riduzione di emissioni di CO₂, la gestione dei rifiuti e delle sostanze tossiche.
  2. Social: i criteri che riguardano le condizioni e il benessere dei lavoratori come la salute e la sicurezza, il diritto alle cure mediche, il supporto all’istruzione e alla formazione, la gestione di orari e salari equi.
  3. Governance ovvero Conformità alla Normativa: rientrano in quest’area le scelte etiche aziendali che riguardano tra l’altro: strategia fiscale, assetto e gestione delle società, remunerazione dei dipendenti e diversità di trattamento, donazioni o processi contributivi verso l’ambiente, pressioni politiche, corruzione, ambiente di lavoro per i dipendenti.

In tema di compliance ESG anche se a partire dal 2024 saranno sempre di più le imprese ad essere coinvolte. Completamente fuori da qualsiasi adempimento formale in tema ESG, a partire dal 2028 saranno solo le Microimprese.

 

Per ottenere un rating ESG bisogna in primis raccogliere e dichiarare verso l’esterno le azioni intraprese dell’impresa in ciascuna delle tre aree e sulla base di queste informazioni oppure compilando appositi questionari, l’impresa potrà ottenere un punteggio (rating) delle proprie performance.

Tale rating ESG è compiuto da organizzazioni internazionali che si occupano di favorire la rendicontazione delle performance e ne compiono una valutazione (ESG rating).

Uno degli strumenti più utili è il BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ, detto anche rendicontazione non finanziaria o dichiarazione non finanziaria per le imprese di maggiori dimensioni che sono obbligate dalla Direttiva Europea numero 95 del 2014 (2014/95/UE).

Il Gruppo Commercioestero sta già tenendo Seminari per spiegare non solo l’importanza di inserire queste tematiche all’interno delle Imprese, ma anche individuando, con i Manager, i punti da sviluppare per essere in linea con una strategia di sostenibilità aziendale.

Per informazioni: info@commercioesterosrl.com

 


A proposito di…

di Michele Lenoci

Francia: ritardi di pagamento più lunghi e frequenti, con le piccole imprese più colpite

L’analisi Coface sui pagamenti delle imprese, condotta lo scorso luglio 2023 su un campione di 630 aziende, ha rivelato che offrire termini di pagamento ai clienti è una pratica consolidata adottata da oltre il 97% delle imprese francesi, indipendentemente dal settore e dalle dimensioni dell’azienda. Le microimprese concedono dilazioni molto più brevi, probabilmente a causa di una situazione di liquidità generalmente più limitata che non consente loro la flessibilità delle aziende più grandi. I termini medi di pagamento in Francia (48 giorni) sono più lunghi rispetto ad altri paesi europei in cui Coface ha condotto studi similari, in particolare la Germania; comunque, sempre più brevi rispetto ai tempi concessi in Asia.

 

L’attività portuale in Europa recupera i livelli pre-pandemia

Il peso dell’attività economica nei porti migliora e sta già tornando ai livelli pre-pandemia. Un rapporto Eurostat indica che nel 2022 il peso totale delle merci marittime in tutti i paesi dell’UE è stato stimato a 3.480 milioni di euro, con un aumento dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Il danno economico che la pandemia ha causato al settore aveva provocato un calo del 7,3% nel 2020. Più positivo è stato invece l’anno fiscale 2021, che ha recuperato il 3,9% del calo registrato rispetto all’anno precedente. Nel 2022 le rinfuse liquide hanno rappresentato il 37% del totale delle merci movimentate nei principali porti europei. Inoltre, il rapporto rileva che la categoria merceologica più numerosa è quella del carbone, del petrolio e del gas naturale. La maggior parte delle merci dell’UE (67,5%) sono state trasportate da o verso porti al di fuori dei suoi confini, rendendo il trasporto marittimo, in termini di tonnellaggio, il modo più comune per spostare le merci. D’altro canto, i trasporti transfrontalieri tra porti dell’UE hanno rappresentato il 21,2% dei movimenti totali nel 2022; mentre il trasporto tra porti nazionali è stato del 7,5%. L’attività nei Paesi Bassi conferma la tendenza degli anni precedenti. Il Paese ha continuato a guidare la classifica europea nel trasporto merci anche nel 2022. I porti di questo Paese (Rotterdam, Amsterdam e Zelanda) hanno movimentato 565 milioni di tonnellate di merci (nove milioni in più rispetto allo scorso anno), che hanno rappresentato il 16% del volume totale delle merci trasportate via mare. Rotterdam, con 427 milioni di tonnellate, Anversa-Bruges, in Belgio (254 milioni), Amburgo, in Germania (103 milioni), sono stati i porti più importanti in termini di mobilità. Questi tre porti rappresentano più di un quinto del totale europeo (22,5%).

 

Cina procederà alla revisione dei dazi del vino australiano

Qualche settimana fa Cina e Australia avevano raggiunto un accordo per risolvere la disputa al World Trade Organisation prima della scadenza dei dazi nel 2026. Il portavoce dell’Ufficio del Ministro del Commercio australiano ha dichiarato: “È una buona notizia per i migliaia di australiani che lavorano nell’industria del vino”. Entrati in vigore nel novembre del 2020 i dazi commerciali della Cina sul vino hanno imposto un’addizionale dell’107,1% al 212,1% sulle esportazioni di vino inizialmente (le tariffe variavano per azienda) salite al 116,2% al 218,4% nel marzo 2021, causando una diminuzione del valore delle esportazioni di vino australiano di 2,08 miliardi di dollari australiani. La scelta era stata dettata dalla percezione cinese che l’Australia stesse vendendo vini economici nel Paese asiatico. Nei mesi scorsi il primo ministro australiano Anthony Albanese aveva dichiarato pubblicamente di aver intenzione di discutere dei dazi con il presidente cinese Xi Jinping e al G20 di Bali Albanese aveva esortato il collega cinese a rimuovere le sanzioni sulle esportazioni. Nonostante abbia sottolineato che i passi da compiere sono ancora molti, Albanese ha dichiarato che la revisione dei dazi è un primo tassello molto importante nella giusta direzione.

 

Svizzera – Abolizione dei dazi industriali dal 01.01.2024

La Camera di Commercio Cantone Ticino informa che dal 1° gennaio 2024, la Svizzera abolirà i dazi sui prodotti industriali, indipendentemente dall’origine delle merci. L’abolizione dei dazi industriali interesserà quasi tutti i prodotti dei capitoli 25–97 della tariffa doganale, ad eccezione di alcuni prodotti dei capitoli 35 e 38, classificati come prodotti agricoli. I prodotti industriali potranno, pertanto, essere importati in Svizzera in franchigia doganale. Per importare prodotti industriali per i quali è certo, al momento dell’importazione, che rimarranno o saranno consumati in Svizzera non sarà più necessario basarsi su un accordo di libero scambio (ALS) o sul sistema di preferenze generalizzate a favore dei Paesi in sviluppo (SPG) e fornire la prova dell’origine preferenziale. Rimarrà necessario presentare i certificati di origine preferenziale qualora siano previste lavorazioni nel territorio svizzero (applicazione del cumulo) e/o riesportazioni. Non ci saranno cambiamenti nelle procedure doganali, rimarrà quindi l’obbligo di dichiarazione doganale rimane. Parallelamente all’abolizione dei dazi industriali, la struttura della tariffa doganale svizzera per i prodotti industriali sarà semplificata: le modifiche incideranno sulle ultime due cifre dei codici doganali a 8 cifre che saranno sostituite con “00”.

Bangladesh: sorpasso alla Cina nell’import di knitwear in Europa, ma gli operai locali lottano per salari degni

Secondo i dati doganali, il Paese ha infatti superato la Cina nelle importazioni europee di articoli di maglieria. Nei primi tre trimestri, il Bangladesh ha esportato nell’Unione Europea knitwear per il valore di 9 miliardi di dollari. Una cifra che colloca il Paese appena al di sopra dell’ex Impero Celeste, che nello stesso periodo ha messo a segno esportazioni per 8,96 miliardi di dollari. In termini di volume, il Bangladesh passa davanti alla Cina anche nelle importazioni di maglieria. Un successo nel knitwear che la federazione dei produttori del Bangladesh, BGMEA, attribuisce in particolare ai recenti investimenti compiuti nel settore della maglieria, e in particolare nell’activewear. Il tessile e l’abbigliamento rappresentano l’85% dell’export del Bangladesh, con circa 3.500 fabbriche che generano 55 miliardi di dollari di esportazioni. Nel 2022 il Paese è stato il secondo fornitore dell’Unione Europea nel settore dell’abbigliamento, con 21,8 miliardi di euro di merci (+52%) esportate nel Vecchio Continente, ed è stato anche il terzo fornitore di abbigliamento degli Stati Uniti, con 9,1 miliardi di euro (+36%).

Cuba approva nuove opportunità per gli investimenti stranieri

Il Governo cubano ha approvato e pubblicato il 2 dicembre scorso il nuovo Portafoglio di Opportunità di Investimenti Stranieri, che include nuove possibilità di affari in 17 settori di attività sull’isola ed è protetto dalla Legge 118 del 29 marzo 2014. Secondo il sito del Ministero del Commercio Estero e degli Investimenti Esteri l’aggiornamento comprende 197 opzioni commerciali nel settore dedicato alla produzione alimentare, altre 130 nel settore turistico e 112 nel settore petrolifero. Allo stesso modo, sono incorporate 97 opportunità legate all’industria, oltre a 49 con l’estrazione mineraria, 21 con l’edilizia, 19 con i trasporti e la logistica, 18 con l’industria dello zucchero e 16 con le fonti energetiche rinnovabili. Spazio anche a diverse proposte nel commercio, nell’industria farmaceutica e biotecnologica, nelle telecomunicazioni e nell’informatica, nella cultura o nelle reti idrauliche e sanitarie. Si sottolinea che questo movimento amplia il ventaglio di opportunità per gli investitori stranieri in molteplici attività che vanno “dalla costruzione di alberghi, alla produzione e commercializzazione di biscotti, caramelle e conserve”. L’attuale portafoglio di investimenti ammonta a 708 progetti, con un importo stimato di 33,450 miliardi di dollari. Fino a novembre 2022 l’Esecutivo ha firmato 30 accordi di investimento estero in più rispetto al 2021, per un valore stimato vicino ai 400 milioni di dollari, dopo averne aggiunti 101 e ritirati 71 al numero dei progetti.

Economia mondiale chiude debole il 2023

Le fabbriche di tutto il mondo hanno chiuso il 2023 in modo debole: l’attività nella zona euro si è contratta a dicembre per il diciottesimo mese consecutivo e le potenze manifatturiere asiatiche sono state colpite dalla ripresa economica disomogenea della Cina. L’indice finale dei responsabili degli acquisti manifatturieri (PMI) della zona euro, compilato da S&P Global, è leggermente salito a 44,4 a dicembre da 44,2 a novembre, ma è rimasto ben al di sotto del livello di 50 che segna la crescita dell’attività manifatturiera. La tendenza indica una contrazione del PIL della zona euro nel trimestre appena concluso, e anche l’attività manifatturiera nella più grande economia del blocco di 20 nazioni, la Germania, si è contratta a dicembre. Secondo i dati ufficiali, l’economia della zona euro si è contratta dello 0,1% nel terzo trimestre, quindi un secondo trimestre di contrazione soddisferebbe la definizione tecnica di recessione.

 


Attenzione su…

CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism e avvio nuovo servizio di supporto alle imprese

Giuseppe De Marinis

di Giuseppe De Marinis

Con il Regolamento (UE) 2023/956 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 16 maggio 2023, è stata introdotta una nuova entrata fiscale destinata al bilancio dell’Unione europea basata sul così detto “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere” denominato CBAM (“Carbon Border Adjustment Mechanism”).

Il nuovo tributo ambientale è finalizzato a garantire che gli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra in ambito Ue non siano contrastati da un contestuale aumento delle emissioni al di fuori dei suoi confini per le merci prodotte nei Paesi extra UE che vengono importate nell’Unione europea. Il meccanismo CBAM comporta l’applicazione di un prezzo per le emissioni incorporate nei prodotti di alcune tipologie di industrie, paragonabile a quello sostenuto dai produttori unionali nell’ambito del vigente sistema di scambio delle quote di emissione (EU ETS).

Il Regolamento prevede due fasi d’implementazione:

  • la fase “transitoria”, che ha inizio con la data di entrata in vigore del Regolamento (1° ottobre 2023) e terminerà il 31 dicembre 2025. In tale periodo transitorio il tributo non sarà applicato alle merci importate, ma saranno solo acquisite informazioni sulle quantità dei prodotti in entrata soggetti al CBAM, compresa la valutazione delle emissioni incorporate. In tale fase inizierà l’attività di autorizzazione dei soggetti obbligati da parte delle autorità competenti nazionali (in Italia ha sede presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica);
  • la fase “definitiva”, dal 1° gennaio 2026, quando il meccanismo entrerà in funzione in maniera definitiva. In base a quanto previsto dal Regolamento, la prima dichiarazione CBAM, relativa alle merci importate nell’anno civile 2026, dovrebbe essere presentata entro il 31 maggio 2027.

Nel periodo iniziale tali previsioni si applicheranno ad un numero ristretto di merci la cui produzione è caratterizzata da un’alta intensità di carbonio: cemento, prodotti siderurgici, alluminio, fertilizzanti, energia elettrica e idrogeno.

Durante la prima fase transitoria che è iniziata il 1°ottobre 2023, gli operatori individuati nell’articolo 2 del Regolamento di Esecuzione, Reg. (UE) 2023/1773 (l’importatore o il rappresentante indiretto), sono tenuti a raccogliere i dati su base trimestrale e a trasmetterli alla Commissione: il primo rapporto, con dati riferiti al quarto trimestre 2023, dovrà essere inviato entro la fine del mese di febbraio 2024. Ad ogni modo, in linea con il Regolamento di Esecuzione 2023/1773 che disciplina il periodo transitorio, le imprese dichiaranti potranno successivamente modificare e correggere i primi tre rapporti CBAM fino al 31 luglio 2024.

Successivamente, cioè dal 1° gennaio 2026, tali soggetti, una volta autorizzati quali dichiaranti CBAM, dovranno dichiarare ogni anno la quantità di merci soggette a CBAM importate nell’anno civile precedente e i dati delle emissioni di anidride carbonica incorporate (entro il mese di maggio dell’anno successivo a quello di riferimento). Quindi, dovranno restituire un numero di certificati CBAM corrispondente a quanto dichiarato, il cui prezzo sarà calcolato in base al prezzo medio delle quote EU ETS espresso in €/tonnellata. Oggi il prezzo per tonnellata di CO2 si aggira intorno agli 85/90 €/tonnellata.

Si evidenzia che il CBAM non si applica alle importazioni provenienti da Paesi in cui si applica il meccanismo EU ETS (cioè i Paesi del SEE), nonché gli Stati extra-UE che abbiano introdotto un sistema di scambio delle quote di emissione equivalente al sistema EU ETS (come, per esempio, la Svizzera). Il CBAM inoltre non si applica per le importazioni di basso valore con un valore intrinseco massimo di 150 euro, alle merci in transito e alle merci utilizzate nel contesto di attività militari.

 

Se sei un’impresa che:

 

  • Importa prodotti come cemento, ferro, acciaio, alluminio, fertilizzante, idrogeno e l’elettricità
  • Non sa come presentare la relazione sul portale europeo
  • Ha bisogno di un delegato/gestore che se ne occupi per suo conto
  • Non sa come compilare il template per comunicare le emissioni dei beni importati soggetti a CBAM
  • ha difficoltà a comunicare chiaramente con il suo fornitore per preparare il report come richiesto dalle normative,

 

l’Area  dogana dello Studio Tupponi, De Marinis, Russo & Partners, tramite il Socio Dr. Giuseppe De Marinis, spedizioniere doganale iscritto all’albo professionale, comunica l’attivazione del nuovo servizio di supporto consulenziale e aspetti di compliance rivolto alla clientela che importa: acciaio e ferro, fertilizzanti, alluminio, cemento, elettricità e idrogeno, prodotti chimici e che necessita di adeguarsi al Regolamento UE 2023/956 CBAM Carbon Border Adjustment Mechanism, ovvero alla presentazione della relazione trimestrale prevista per la fase transitoria.

 

Il supporto consulenziale può riguardare diversi aspetti e può essere modulato di conseguenza.

 

In particolare, si articola nelle seguenti attività:

  • Individuazione corretta classificazione merceologica e verifica relativa sussistenza obbligo presentazione report;
  • Supporto nella redazione di clausole di salvaguardia nell’ambito dei contratti di approvvigionamento con controparti extra UE;
  • Assistenza registrazione della società nel registro CBAM;
  • Assistenza nella compilazione delle relazioni trimestrali CBAM e/o tramite delega e/o predisposizione e presentazione trimestrale (fase transitoria) sul portale dell’UE;
  • Redazione di contratti di mandato (rappresentanza diretta e indiretta) a seconda se i gestori esterni all’impresa agiscono come meri gestori o rappresentanti indiretti.

 

Inoltre, grazie alla collaborazione con eNextGen, spin-off del Politecnico di Milano, siamo in grado di fornire altresì le seguenti attività:

  • Raccolta dati da fornitori extra UE e raccolta delle informazioni relative ai flussi delle merci CBAM,
  • Analisi delle informazioni relative ai flussi delle merci CBAM,
  • Contatti con fornitori non UE dei prodotti CBAM per compilazione del “formulario CBAM Excel” (raccolta informazioni CO2),
  • Verifica delle informazioni ricevute dai fornitori extra UE riguardanti le emissioni dirette ed indirette di CO2,
  • Fermo restando l’obbligo di presentazione report ed in assenza di adeguate informazioni da parte del fornitore, calcolo e compilazione report basato su “informazioni standard” (valori forfettari, statistiche nazionali/UE, altro metodo approvato CBAM),
  • Predisposizione della documentazione utile per presentare la Relazione trimestrale.

 

NOTA: Relativamente al trimestre ottobre/novembre/dicembre 2023 le relazioni dovranno essere caricate nella piattaforma entro il 29/02/2024.

Il servizio sarà effettuato e vigilato tramite la consulenza dello spedizioniere doganale Dott. Giuseppe De Marinis ed un team di professionisti esperti sui metodi di calcolo emissioni CBAM.

 

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Contributi volti a supportare l’internazionalizzazione anche sul fronte digitale

Anna Montefinese 

di Anna Montefinese

Il presente articolo vuole fornire una panoramica di quelle che sono al momento le opportunità di finanziamento, a fondo perduto, a disposizione delle micro e piccole medie imprese interessate ad espandersi verso il mercato estero.

Ad emanazione nazionale sarà disponibile fino alle ore 10:00 del 12 aprile 2024, e comunque con una valutazione in ordine cronologic,o il BONUS EXPORT DIGITALE PLUS dedicato all’export ed ai processi di internazionalizzazione digitale. La nostra società, COMMERCIOESTERO SRL, è accreditata ad Invitalia ed ha i requisiti per poter essere fornitore ai fini del bando relativamente alle spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri.

Il Bando che disciplina la concessione e l’erogazione di contributi – in forma di bonus – è rivolto a micro e piccole imprese del settore manifatturiero con sede in Italia, anche aggregate in reti o consorzi che hanno avviato, da almeno un anno, la fatturazione di prodotti commerciali.

Il contributo a fondo perduto è di 10.000 euro a fronte di una spesa di 12.500 euro (al netto dell’IVA). Per procedere con l’invio della domanda è necessario collegarsi con SPID o CNS a https://padigitale.invitalia.it/. Al termine della procedura informatica sulla piattaforma dedicata sarà possibile scaricare:

  • Dettaglio domanda,
  • Attestazione di acquisizione,
  • Attestazione di trasmissione.

 

Il nostro Gruppo è a disposizione per un confronto con le imprese interessate a richiedere il Bonus al fine di poter costruire un progetto customizzato in base alle esigenze di sviluppo di ogni beneficiario.

La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi invece mette a disposizione il Bando CONneSSi 2024, con l’obiettivo di sostenerne lo sviluppo commerciale sui mercati per l’export attraverso la progettazione e l’adozione di interventi di marketing digitale. Il Bando ha una dotazione finanziaria complessiva di 2,5 milioni di euro e permette alle imprese di ottenere dei finanziamenti a fondo perduto pari al 60% delle spese in marketing digitale che verranno considerate ammissibili in fase di istruttoria.

Il Bando è riservato alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) con sede legale e/o operativa nella provincia di Milano, Monza Brianza, Lodi.

Il Bando CONneSSi considera ammissibili spese per la realizzazione di attività di:

  • Digital marketing,
  • Campagne di promozione su motori di ricerca, marketplace e/o canali social,
  • SEO e SEM.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 60% delle spese considerate ammissibili, al netto di Iva, fino ad un massimo di 10.000,00 euro. I progetti dovranno prevedere un investimento minimo di 5.000,00 euro.

 

Le domande di contributo devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma http://webtelemaco.infocamere.it fino ad esaurimento delle risorse e comunque entro e non oltre le ore 14.00 del 19 aprile 2024.

 

La Regione Calabria invece mette a disposizione il Bando Internazionalizzazione con l’obiettivo di accompagnare il sistema produttivo regionale nei processi di apertura e/o incremento dell’export, di diversificazione dei mercati di sbocco e di utilizzo di canali anche “digitali”. E’ rivolto alle MPMI (Micro, Piccole e Medie imprese) a prescindere dal settore economico, con le sole esclusioni fissate dalle norme su aiuti (pesca e acquacoltura, produzione primaria prodotti agricoli, ecc..).

Tra gli interventi finanziabili:

Linea A: Definizione di un progetto per l’internazionalizzazione (piano export), che dovrà contenere, a titolo esemplificativo e non esaustivo: motivazioni, obiettivi e strategie commerciali internazionali, modello di business e proposta di valore, mercati esteri target, piano operativo che riporti anche gli strumenti e le risorse umane e finanziarie previsti per l’implementazione del piano per l’export, con definizione di milestone, cronoprogrammi, meccanismi di verifica e di revisione del piano. Le attività consulenziali, finalizzate alla preparazione di un piano di sviluppo sui mercati obiettivo del progetto (con esclusione dei soli studi relativi ai mercati obiettivo), potranno essere comprensive di un piano export digitale.

Linea B: Servizi specialistici per l’export. I servizi finalizzati all’accrescimento delle potenzialità di export del beneficiario, saranno diretti a:

  • conseguimento di certificazioni di prodotto/processo che consentono l’accesso ai mercati esteri (es. Agroalimentare per UK: BRC, ecc.),
  • certificazioni aziendali per l’ottenimento dello status di operatore economico autorizzati o di altre figure e qualificazioni richieste per il commercio internazionale e dagli accordi di libero scambio con paesi terzi;
  • consulenza per ottenimento di marchi, brevetti o altre forme di protezione della proprietà intellettuale internazionali, nonché assistenza legale in materia doganale, contrattuale, fiscale per l’export nei singoli paesi;
  • utilizzo di TEM (temporary export manager) e/o DEM (digital export manager), ad integrazione delle funzioni aziendali, funzionale allo sviluppo delle competenze interne del beneficiario per l’export;
  • consulenze per ricerca operatori esteri e assistenza per organizzazione di incontri commerciali;
  • consulenza per business on line diretta all’utilizzo di piattaforme/marketplace, sistemi di smart payment internazionali, ecc.;
  • consulenze per la realizzazione di video e materiali di comunicazione digitali redatti in lingua diversa dall’italiano;
  • consulenze per la realizzazione di campagne di comunicazione e marketing digitale finalizzati all’export, comprese vetrine digitali in lingua estera;
  • consulenze per la promozione dei siti web attraverso azioni di search engine marketing (seo e paid adv) e metodologie similari;
  • spese per la registrazione di APP e/o applicativi a livello internazionale connesse alle iniziative promozionali virtuali ammesse;
  • spese per la realizzazione di siti e-commerce.

Linea C: partecipazioni a manifestazioni fieristiche e/o saloni internazionali e/o rilevanti eventi commerciali o divulgativi (questi ultimi diretti solo alle imprese Startup e PMI innovative) di livello internazionale.

 

Investimento minimo 15.000 euro e massimo 200.000 Euro

Intensità di aiuto:

– per consulenze di cui alla Linea A e B è del 50%;

– per i costi di partecipazione a fiere internazionali è del 100%. Per ogni fiera è prevista una somma forfettaria di 12.700 euro più tasso forfettario del 20%  pari a 2.540 euro per i costi diretti del personale impiegato nella fiera.

Aiuto concedibile: massimo 100.000 Euro. Procedura valutativa a sportello fino al 15 marzo 2026.

 

Il BANDO INTERNAZIONALIZZAZIONE Anno 2023 Frosinone Latina intende sostenere il ricorso a servizi o soluzioni finalizzate ad avviare o rafforzare la presenza all’estero delle MPMI della circoscrizione territoriale camerale, attraverso l’analisi, la progettazione, la gestione e la realizzazione di iniziative sui mercati internazionali; incrementare la consapevolezza e l’utilizzo delle possibili soluzioni offerte dal digitale  a sostegno dell’export da parte delle imprese, in particolare lo sviluppo di iniziative di promozione e commercializzazione digitale.

Gli ambiti di attività a sostegno del commercio internazionale ricomprese nel Bando dovranno riguardare:

  1. a) percorsi di rafforzamento della presenza all’estero, quali ad esempio: i servizi di analisi e orientamento specialistico per facilitare l’accesso e il radicamento sui mercati esteri; il potenziamento degli strumenti promozionali e di marketing in lingua straniera, compresa la progettazione, predisposizione, revisione, realizzazione di cataloghi/brochure/presentazioni aziendali e traduzione dei loro contenuti; i servizi di assistenza specialistica sul versante legale, organizzativo, contrattuale o fiscale legato all’estero, – l’accrescimento delle capacità manageriali dell’impresa attraverso attività formative a carattere specialistico (anche a distanza); lo sviluppo delle competenze interne attraverso l’utilizzo in impresa di temporary export manager (TEM) e digital export manager in affiancamento al personale aziendale;
  2. b) lo sviluppo di canali e strumenti di promozione all’estero (a partire da quelli innovativi basati su tecnologie digitali) quali ad esempio: la realizzazione di “virtual matchmaking”, ovvero lo sviluppo di percorsi (individuali o collettivi) di incontri d’affari e B2B virtuali tra buyer internazionali e operatori nazionali, anche in preparazione a un’eventuale attività incoming e outgoing futura; l’avvio e lo sviluppo della gestione di business on line, attraverso l’utilizzo e il corretto posizionamento su piattaforme/marketplace/sistemi di smart payment internazionali; progettazione, predisposizione, revisione, traduzione dei contenuti del sito internet dell’impresa, ai fini dello sviluppo di attività di promozione a distanza; la realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera per favorire le attività di e-commerce; la partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero o anche a fiere internazionali in Italia.

Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di Commercio a disposizione dei soggetti beneficiari ammontano a € 400.000,00 mentre le agevolazioni saranno accordate sotto forma di voucher, che avranno un importo unitario massimo di € 15.000,00. L’entità massima dell’agevolazione non può superare il 70% delle spese ammissibili. Le spese valutate ammissibili a seguito di istruttoria dovranno essere pari o superiori a € 4.000,00.

 

Tutte le spese devono essere sostenute e dunque tutte le attività devono essere realizzate a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 luglio 2024.

Le richieste di voucher devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – fino alle ore 21:00 del 5 aprile 2024.

BANDO “INNOVAZIONE DI PRODOTTO SOSTENIBILE E DIGITALE” – Sostegno a progetti di innovazione e diversificazione di prodotto o servizio negli ambiti della strategia regionale per la specializzazione intelligente 2021-2027.

Sono considerati interventi ammissibili al bando Regione Marche i progetti di impresa volti all’introduzione di soluzioni innovative di prodotto o di servizio basate sulla transizione digitale e sostenibile. In particolare, le linee di intervento contemplate sono:

  • transizione digitale;
  • transizione sostenibile;
  • strategie di vendita.

 

Il contributo del bando Regione Marche è corrisposto in misura variabile in funzione delle dimensioni dell’impresa e dell’entità delle spese sostenute: si va dal 10% al 50%. L’investimento minimo ammissibile è di 25.000 euro per i progetti realizzati in forma singola, mentre per quelli in forma aggregata il minimo previsto è di 100.000 euro. Il contributo non può comunque superare l’importo di 200.000 euro.

La domanda di accesso al bando Regione Marche va inoltrata tramite l’apposita piattaforma regionale entro le 13:00 del 28 marzo 2024. La valutazione avviene tramite la composizione di una graduatoria.

Per approfondire le modalità di partecipazione ai suddetti bandi e per valutare il possibile coinvolgimento del nostro gruppo nello svolgimento dell’attività consulenziale scrivere a montefinese@commercioestero.net