Le aziende vinicole australiane scommettono sul vino analcolico
Michele Lenoci

La categoria delle bevande analcoliche o analcoliche sta registrando una crescita significativa nel mercato australiano. A testimoniare questa tendenza è Endeavour Group, il principale gruppo per la distribuzione di bevande alcoliche nel Paese, proprietario di catene di negozi di liquori come BWS o Dan Murphy’s. Secondo le dichiarazioni rese al Financial Review dal direttore acquisti e merchandising di Endeavour Group, Tim Carroll, le vendite della categoria analcolica sono cresciute del 150% nell’ultimo anno. Secondo Carroll, la popolarità dei marchi analcolici è in aumento tra tutte le fasce d’età a causa di un crescente interesse per la salute e il benessere, nonché i tempi di consumo in cui si preferisce una bevanda analcolica. In questo modo le aziende vinicole australiane stanno adattando la loro offerta, lanciando vini analcolici all’interno dei loro principali marchi. Un esempio è Treasury Wine Estates, la più grande azienda vinicola del Paese, che lancerà sul mercato il suo terzo vino analcolico. La versione analcolica di Squealing Pig si aggiungerà così ai vini analcolici già commercializzati dall’azienda, Wolf Blass Zero e Lindemans. Il trend delle bevande analcoliche si estende ad altri prodotti. Fondata nel 2013, Four Pillars Gin Distillery ha anche lavorato negli ultimi due anni per perfezionare un gin senza alcol. Stanno per essere rilasciate due versioni, Bandwagon Dry e Bloody Bandwagon. Cameron Mackenzie, uno dei suoi fondatori, spiega che circa 100.000 persone visitano ogni anno la sua distilleria, dove assaggiano e consumano i loro prodotti, e molte di loro entrano “con le chiavi della macchina in mano”, il che favorisce una domanda di prodotti analcolici in determinate situazioni.